Tutti pensavano che questo gattino nato con l’acqua nel cervello non sarebbe sopravvissuto: era un errore

Nessuno credeva che potesse rimanere in vita. Eppure, il gattino li ha smentiti tutti, grazie a una donna dal grande cuore

Mai dare per spacciato un gattino, perché con la sua incredibile forza d’animo può superare anche gli ostacoli più impervi. Tailah Moyle, infermiera veterinaria di professione, fece un giorno conoscenza di un micio dalla buffa espressione, al quale diede il nome di Kev. Aveva appena quattro settimane quando una signora lo trovò nei pressi di un parcheggio ed ebbe l’ottima idea di portarlo in una struttura adeguata. In una clinica si sarebbe potuti occupare di lei, si sarà detta. E aveva ragione, visto che, con la loro esperienza e formazione sul campo, gli operatori specializzati sanno occuparsi dei trovatelli. Oltretutto, Kevin era appena nato, perciò aveva tutta la vita davanti. O almeno così sperava Tailah, visto che, a seguito di alcuni esami, constatò come versasse in condizioni critiche.

Gatto con l'acqua nel cervello

Malgrado l’età, le probabilità di sopravvivenza erano limitate al minimo. Così le raccontavano i medici, che le raccomandavano di non affezionarsi troppo. Nessuno credeva nelle chance del felino, a torto. Tailah perseverò, l’unica a riporre fiducia nel micio. Cercò delle informazioni sul suo conto per sapere cosa lo avesse ridotto in quello stato così critico. Scoprì che era “idrocefalo”, un termine di fantasia attribuito per identificare quei poveri pazienti le cui funzioni cognitive sono state colpite dal passaggio di acqua nel cervello.

Ciò creava diversi problemi a Kevin, impedendogli sia di vedere sia di sentire. Tuttavia con il passare del tempo sviluppò l’olfatto e da quel punto in poi iniziò il suo lento, ma costante processo di rinascita. Seppe fronteggiare da campione le sfide affrontate lungo il cammino e oggi conduce un’esistenza il più normale possibile.

Gattino nero

Sotto la costante supervisione di Tailah si affrancò e cominciò a comportarsi allo stesso modo dei propri simili. Viziata al punto giusto, si sentì compreso e accettato per chi era davvero. Da lì in avanti le cose andarono sempre per il verso giusto: piccolo di corporatura, Kevin aveva il coraggio di un leone e si rimise in forze. Nessuno lo avrebbe fermato, nemmeno le previsioni negative dei dottori.

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