Gatto con dottorato universitario in Litter-ature: chi è Max

Si chiama Max il primo gatto al mondo con dottorato universitario in Litter-ature. Scopriamo insieme chi è e che cosa ha dovuto "studiare" per ottenere il titolo

Anche ai mici spetta l’opportunità di ricevere un’istruzione superiore. Non bisogna fermarsi alle scuole superiori, dopo aver fatto elementari e medie. Bisogna prendere una laurea e, perché no, andare anche oltre. Proprio come ha fatto Max, il primo gatto con dottorato universitario in Litter-ature. Il gioco di parole con litter, lettiera in inglese, è ovviamente voluto.

Gatto con dottorato

L’Università del Vermont, negli Stati Uniti d’America, ha dato al gatto Max il titolo in Doctor in Litter-ature, ottenuto con “sonore fusa di approvazione da parte del corpo docente” dell’ateneo statunitense. Si tratta di un dottorato ad honorem, che gioca con le parole Literature (Letteratura) e Litter (Lettiera del gatto). Max può vantare anche un bell’attestato che l’Università gli ha consegnato in un’elegante cornice dorata. Il gatto soriano lo ha conquistato semplicemente scegliendo come seconda casa, anche se è sempre lì a dire il vero, le strutture della facoltà nella città di Castleton.

Il gatto randagio di Fair Haven era stato adottato da Ashley Dow, che vive in Seminary Street a Castleton, cinque anni fa. Da quando si trova nella sua nuova casa, Max ha sempre fatto visita regolarmente agli studenti impegnati a formarsi per il futuro nel campus universitario. La sua mamma umana ha raccontato che al gattone piace andare in giro con gli studenti, magari sui loro zaini. Inoltre, è spesso il protagonista delle lezioni di fotografia al college ed è un ottimo psicologo per ragazzi e docenti che frequentano quotidianamente quei luoghi. Cosa c’è di meglio di un po’ di sane fusa per allontanare ansia e stress.

Dottorato universitario

La storia del gatto con dottorato universitario ha fatto il giro del mondo, varcando i confini dell’ateneo. “A un certo punto, poiché ha smesso di frequentare il campus, gli hanno costruito un santuario. C’erano candele e tutto il resto. E la foto di Max che avevano stampato e messo in una cornice“. Il gatto ha fatto ritorno poi dai suoi studenti e la mamma umana è felice perché loro si prendono cura di lui: “Lo attaccavano i gatti selvatici nel quartiere. E ho messo dei cartelli, perché chiedevo loro: Se vedete Max in giro dopo le cinque, potreste portarlo a casa? E gli studenti lo hanno effettivamente portato a casa. Oppure loro hanno il mio numero e ricevo messaggi di testo da studenti a caso, del tipo: Sta bene, è vicino alla serra e tutto il resto“.

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