Hanno gettato il gatto fuori di casa dopo averlo picchiato: lui con sguardo triste sperava ancora nell’amore – Video

In continui tira e molla, i proprietari lo illudevano e lo "abbandonavano" di continuo

Nessuno è perfetto, nemmeno i nostri amici a quattro zampe. Che sono dolci, empatici e solidali, nella buona e nella cattiva sorte, ma ogni tanto autori di qualche marachella. Lo saprete sicuramente anche voi, qualora ne abbiate o ne abbiate avuti. In queste circostanze, è bene far capire l’errore al piccolo, purché entro certi limiti, abbondantemente superati dalla famiglia protagonista della storia, rea di gettare il proprio gatto fuori di casa.

Micio arancio

Il felino, di nome Tishka, riceveva un trattamento ignobile non appena commetteva degli sbagli. Infatti, i proprietari lasciavano il gatto fuori di casa, all’ingresso del palazzo. All’inizio l’autore del video credeva fosse solo abituato a fare passeggiate, poi, però, è emersa una differente realtà.

Tishka, spaventato, rimaneva seduto davanti alla porta per ore. Miagolava o grattava? Veniva subito scacciato con una scopa. Dispiaciuto dall’assistere ai maltrattamenti, il buon samaritano si è interessato alla situazione.

Bel gatto

Un giorno, mentre rincasava dal lavoro, ha nuovamente incontrato il tenero baffuto all’ingresso. Con un’espressione triste dipinta sul suo musino, attendeva il momento del perdono. Non sapeva che cosa avesse combinato di tanto grave: magari qualche oggetto rotto? A prescindere dal motivo dietro la punizione, tanto severa e ingiusta nei suoi confronti, l’autore della testimonianza lo ha accolto a sé.

Attratto dal dolce miagolio del baffuto, ha pensato di riservare una bella lezione ai genitori adottivi, rei di maltrattarlo. Lo ha ospitato nella sua abitazione e la giornata è terminata così, con il quadrupede sulle braccia, a ricevere un bel pieno di coccole.

La mattina seguente è scattato “l’allarme”: non trovandolo, i padroni hanno iniziato a urlare, ignari che il piccolo stesse ancora riposando insieme al nuovo amico. Lui era beato, confortato dall’aver trovato una persona premurosa, attenta ad accudirlo.

La storia evita di raccontare il prosieguo, di spiegare se i proprietari abbiano accusato l’amante degli animali di furto. Tuttavia, egli manifesta calma e preoccupazione: per il bene del micio, lo considera un minimo prezzo da pagare, ed disposto ad assumersi la responsabilità delle rispettive azioni.

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