Lecco: gatti maltrattati, 41enne a processo

Una donna di 41 anni è accusata di maltrattamento di alcuni gatti; a Lecco si apre il processo dopo denuncia da parte dell'ENPA.

La vicenda, apertasi nell’Agosto del 2018, con la denuncia da parte dell’ENPA di una donna di 41 anni, residente a Lecco, accusata di aver maltrattato dei gatti e averne provocato la morte di due, ha raggiunto l’apice con l’apertura del processo.

Ad Agosto 2018 una donna 41 enne è stata denunciata dall’ENPA, dopo che gli stessi avevano raccolto parecchie testimonianze e soprattutto i referti dei veterinari, sui corpi senza vita di due gattini ritrovati in casa della donna.

I referti veterinari confermano che questi gatti hanno subito una morte violenta. Una gatta è stata trovata morta per ipotermia, mentre il corpo della seconda gatta risulta congelato in un freezer.  Di un terzo gatto si sono perse le tracce, mentre, per fortuna un altro gatto è stato salvato e affidato a mani esperte che lo curassero, grazie alla tempestività del sequestro da parte del Gip del Tribunale di Lecco.

I gatti le furono affidati in buona fede da due persone e anche da un veterinario, ignare delle reali intenzioni della donna, che diceva di adottarli per potergli dare finalmente una casa e una vita tranquilla.

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Purtroppo a carico della donna per ora c’è solo un’ordinanza restrittiva di non detenere animali, ma pare che ella continui a cercare di prendere in affidamento cuccioli di gatto che hanno età compresa tra i due e i quattro mesi. Nelle ultime settimane la donna ha di nuovo agito ma, per fortuna, gli investigatori sono riusciti a mettere in salvo altri tre gatti di cui due hanno quattro mesi e un altro è un cucciolo di appena tre settimane. Di uno di questi gatti si è potuto già constatare che ha subito dei gravi maltrattamenti.

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La consigliera nazionale dell’ENPA e presidente della sezione bergamasca dell’associazione, ha esortato le persone di stare attente, poiché la donna continua a cercare gatti anche fuori regione fornendo false identità e affidandosi ai social.

Attivisti, animalisti, volontari e i residenti del quartiere dove abita la donna, la tengono costantemente sotto controllo per evitare il peggio. Ma, potrebbe non bastare.

La donna risponde alle domande degli inquirenti negando ogni volta e si teme che soffra di alcuni disturbi, che non la fanno rendere pienamente conto della gravità delle accuse e soprattutto dei suoi gesti.

In data 14 Maggio 2019, finalmente si è aperto il processo. Le accuse a suo riguardo sono:

  • uccisione e maltrattamenti di animali
  • inosservanza dei provvedimenti delle autorità

Alla fine l’udienza è stata rimandata al 21 Maggio 2019 in quanto il giudice ha disposto una perizia sull’indagata per poterne valutare correttamente se è in grado di intendere e di volere.

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Il perito, nella prossima udienza, dovrà esaminare la donna e dare un verdetto. Se tale perizia fosse vera, la donna potrebbe chiedere l’accesso a riti alternativi. L’Enpa, che si è costituita parte civile, in un comunicato ha dichiarato che: “A nostro avviso le prove raccolte a carico della 41enne sono schiaccianti. Naturalmente restiamo in attesa dell’esito del dibattimento, tuttavia auspichiamo una condanna esemplare e che T.A non venga ammessa al beneficio delle attenuanti”

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Queste sono le vicende fino ad oggi. Attendiamo sviluppi.

Naturalmente il nostro pensiero va a tutti quei poveri micini che ci hanno lasciato (le due gatte si chiamavano Stella e Stellina) o che sono state vittime di questi maltrattamenti ( Salvo, Kimi, Sebastian e Lucky).  Che possano trovare una vera famiglia, con la quale passare il resto della loro vita circondati da amore incondizionato. Un merito va anche a tutte quelle persone che hanno salvato i gatti maltrattati e che stanno cercando di portare in qualche modo chiarezza in questa vicenda macabra e assurda.

 

 

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