Lo dice uno studio scientifico: molti proprietari di gatti danno ai mici troppo affetto… indesiderato

Spesso ci lasciamo andare a dei giudizi un tantino affrettati. In questi casi, la possibilità di sbagliare il modo di guardare qualcuno è davvero molto alta, proprio per il fatto che ci siamo lasciati andare a dei giudizi troppo repentini per darci la possibilità di riflettere e analizzare la situazione complessivamente. A cosa ci riferiemo? Insomma, quante volte avete visto un gatto o un cane additato come “cattivo” quando, invece, magari aveva avuto solo una reazione particolare perchè era infastidito dal suo padrone?

Un nuovo studio incentrato sui gatti, si è basato proprio su questo. Ci sono delle persone che pensano di conoscere così bene il proprio gatto, di sapere a menadito i suoi bisogni che non si rendono conto che, in realtà, non gli stanno affatto facendo del bene. Anche il modo che si ha di coccolare i quattrozampe, infatti, può essere completamente sbagliato.

In questo studio, infatti, sono stati presi in considerazione 120 volontari a cui sono stati concessi cinque minuti ciascuno nella Battersea Dogs and Cats Home con tre gatti che non conoscevano. Le persone che si consideravano più “esperte di gatti” si sono rivelate, in realtà, quelle più propense a toccare i felini dei punti delicatissimi che, generalmente, non gradiscono quali la base della coda, le zampe, la schiena e la pancia.

Lauren Finka, ricercatrice in comportamento e benessere animale presso la Nottingham Trent University nel Regno Unito, a seguito di questo studio ha affermato: “I nostri risultati suggeriscono che alcune caratteristiche che ci farebbero pensare a qualcuno bravo a interagire con i gatti – quanto informato dice di essere, le sue esperienze di possesso di gatti e l’età – non dovrebbero sempre essere considerate indicatori affidabili dell’idoneità di una persona ad adottare determinati gatti , in particolare quelli con esigenze comportamentali specifiche.”

Insomma, quando pensate che conoscete il vostro gatto benissimo, forse è il momento giusto per fare un passo indietro e interrogarsi sul se davvero siamo sicuri di quanto stiamo affermando.

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