Mamma gatta è volata via dopo aver salvato il suo gattino da un branco di cani feroci, ora tutti confidano in lui – Video

La mamma gatta si è sacrificata, tenendo a bada i cani famelici

Fa parte della natura egocentrica dell’uomo mettersi al centro dell’universo. Presumere che certi comportamenti siano soltanto suoi, anche nel rapporto genitori-figli. Ma sarebbe il caso di aprire gli occhi, rendendoci conto di quanto alcuni comportamenti siano tipici dell’intera classe dei mammiferi. Il racconto offerto su YouTube dal canale Lucky Animals (lo condividiamo verso il fondo dell’articolo) farà ricredere persino i più scettici. In apertura del video, un membro del gruppo di soccorritori passeggia in campagna, attirato dall’abbaiare incessante di un branco di cani. Avvicinandosi, ha compiuto una triste scoperta: la mamma gatta era ormai volata via.

Cucciolo orfano

La circondavano i cuccioli terrorizzati, in particolare un micio, che pareva totalmente smarrito: miagolava in modo flebile, alla disperata ricerca di protezione. Ricevere aiuto da buoni samaritani era quantomai cruciale. Era, infatti, troppo piccola da provvedere a sé stessa e lo stato di choc complicava le operazioni.

Mamma gatta senza vita

Senza un attimo di esitazione, il volontario è intervenuto, così da allontanare i cani e mettere in salvo il quadrupede indifeso. Con delicatezza, lo ha avvicinato alla mamma gatta volata via per un saluto finale, consapevole che il destino di quest’ultima era ormai segnato. Commosso dalla scena straziante, l’aiutante ha contattato un amico amante degli animali. Il felino, malnutrito e spaventato, è stato accolto a braccia aperte. Per nutrirlo, è stato utilizzato un biberon, giacché le deboli forze gli impedivano di alimentarsi in maniera indipendente.

Nella casa dell’amico viveva una mamma gatta, reduce dal parto di due piccoli. L’inizio è stato un po’ problematico, poi, però, le incompatibilità sono venute meno e la micia gli ha dato il miglior benvenuto. Nonostante le differenze, il rapporto è diventato sempre più forte. Allattato e protetto dalla compagna di viaggio, l’orfanello si è sentito a proprio perfetto agio. Da privo di speranze, nelle settimane successive è cresciuto a vista d’occhio, la prova lampante che l’affetto familiare non implica per forza un legame di sangue.

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