Stop ai gatti illegali a Singapore: ecco cosa succede nel paese asiatico

Singapore è pronta a dire basta ai gatti illegali, con una proposta di legge che li metterà al bando. Ecco tutto quello che sappiamo finora su questa particolare decisione

Ci sono dei felini che vivono come dei clandestini a Singapore. E per loro potrebbe arrivare presto una stretta, da parte di un governo che vuole regolamentare questa situazione che, a quanto pare, non sarebbe più tollerabile. L’idea è porre uno stop ai gatti illegali a Singapore, che a quanto pare sono davvero tanti. Scopriamo insieme cosa sta succedendo nel paese asiatico.

Gatto sornione tigrato
Fonte foto da Pixabay

C’è una legge vecchia di 34 anni che vieta di ospitare gatti in tutti gli appartamenti che sono stati costruiti dal governo. E che sono la maggior parte delle case dei singaporiani. Ovviamente ci sono cittadini che non trovano giusta questa discriminazione e che tengono in modo illegale dei felini nelle loro abitazioni. Per chi viola la legge le multe sono molto pesanti, pari a 4mila dollari di Singapore, che corrispondono a circa 2700 euro. Ovviamente è previsto anche l’allontanamento dell’animale domestico. Per gli amanti dei gatti una legge assurda, anche perché i cani sono permessi in queste case, mentre i gatti, più silenziosi e discreti, no.

C’è anche da dire che raramente le autorità sanzionano chi possiede illegalmente gatti nelle case costruite dal governo. Il divieto andrebbe fatto rispettare solamente nei grandi grattacieli condominiali dell’Housing and Development Board (HDB). Dove però vive 80 per cento dei 3,6 milioni di singaporiani. Il deputato Louis Ng, che ha condotto una campagna per revocare il divieto, racconta che il regolamento anti gatti diventa un’arma potente nelle mani dei vicini di casa in caso di controversie condominiali. Molte persone denunciano i vicini di casa per ottenere quello che vogliono in cambio del loro silenzio.

Gatto grigio con occhi chiari
Fonte foto da Pixabay

I gatti illegali di Singapore sono tanti. E non lo sono da quando il programma ha visto la sua nascita nel 1960. Ma dal 1989, quando il Parlamento ha modificato la legge, giustificandosi che i mici sono “difficili da contenere all’interno dell’appartamento… tendono a perdere pelo e a defecare o urinare nelle aree pubbliche, ed emettere anche suoni lamentosi, che possono disturbare i vicini“.

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