Targa per ricordare il gatto Biagio, mascotte di Sesto Fiorentino

Gli abitanti di Sesto Fiorentino hanno deciso di realizzare una targa per ricordare il povero gatto Biagio, che per tutti era diventato una mascotte del posto

A Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, in Toscana, i residenti di un quartiere si erano particolarmente affezionati a un povero micino di strada, che era diventato la mascotte di tutta la comunità. Quando ha compiuto il suo ultimo viaggio sul ponte dell’arcobaleno, tutti i suoi amici umani non hanno avuto dubbi. Hanno realizzato una targa per ricordare il gatto Biagio.

Gatto in strada

Biagio era amato da tutti. Viveva in strada, tra gli uffici comunali di via Barducci e piazza Vittorio Veneto. A Sesto Fiorentino tutti lo conoscevano e tutti si prendevano cura di lui, come un gatto di quartiere, una vera e propria mascotte. Non era un felino da appartamento, perché amava stare all’aria aperta e incontrare continuamente nuovi amici. Aveva tantissimi amici umani, anche fuori dal centro cittadino. Purtroppo era un gatto anziano e a gennaio scorso Biagio ha fatto l’ultimo viaggio sul ponte dell’arcobaleno. Aveva 16 anni di vita. I suoi amici da allora sentono profondamente la sua mancanza.

Per colmare questo vuoto e per ricordare per sempre il gatto Biagio, mascotte di Sesto Fiorentino, i suoi amici umani hanno deciso di dedicargli una targa. Nella mattinata di venerdì 3 maggio il sindaco Lorenzo Falchi ha accolto tutta la cittadinanza per inaugurarla. “Biagio era uno spirito libero, che aveva fatto amicizia con tante persone, la targa è per ricordare la sua vita vissuta vicino a noi, un ricordo che rimarrà nelle nostre menti e nel nostro cuore“. Tutti hanno un ricordo legato al gatto, che è entrato nei cuori di tutti quanti con il suo carattere dolcissimo e amorevole.

Targa per ricordare il gatto Biagio

I residenti del luogo hanno tantissime foto sul telefonino con protagonista Biagio. E ora possono contare anche su una targa di fronte alla quale ricordare per sempre quel dolce amico peloso che ora guarda tutti dall’alto, da quel ponte dell’arcobaleno dove prima o poi incontrerà di nuovo tutti gli umani che gli hanno voluto bene. E sono davvero tanti.

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