Vicino di casa rapisce il suo gatto e glielo fa ritrovare senza vita

Un povero gatto è stato barbaramente ucciso dal vicino di casa per vendetta. La proprietaria se lo è ritrovato davanti all'ingresso in modo macabro e terribile

Da Olbia, in Sardegna, ci arriva una storia terrificante che ha per protagonista un povero micio usato per vendetta, deceduto per fare un dispetto alla dirimpettaia. Il vicino di casa prima rapisce il gatto di una donna e poi glielo fa ritrovare senza vita in un modo decisamente macabro di fronte all’ingresso della sua abitazione. L’uomo è stato denunciato per uccisione di animali. Il felino è volato brutalmente sul ponte dell’arcobaleno.

Gatto rosso
Fonte foto da Pixabay

Una donna non trovava più il suo amato gatto. Ogni tanto capitava che si allontanasse un po’ da casa, per farsi un giro nei dintorni, ma poi tornava sempre. Ha iniziato a cercarlo dappertutto e, quando lo ha trovato, per poco non si è sentita male. Qualcuno aveva lasciato il suo adorato gatto davanti alla sua abitazione: lo avevano decapitato e la sua testa era stata infilzata su un bastone, appesa davanti all’ingresso della casa della proprietaria. Sembra la scena di un film horror, ma è quello che è davvero successo a questa donna, che ha subito denunciato il suo vicino di casa, che ora è a processo nel tribunale di Tempio.

Secondo una ricostruzione, il vicino di casa prima rapisce il gatto. E poi lo uccide, per farlo poi trovare in quel modo di fronte alla sua abitazione. Il vicino di casa è imputato per la morte dell’animale. La Procura della Repubblica non ha dubbi che sia stato lui a togliere la vita al povero animale. In seguito gli avrebbe staccato la testa e l’avrebbe conficcata in un palo, riportando poi il felino barbaramente ucciso dalla sua proprietaria. La vicenda ha avuto luogo nell’ottobre 2020 nella borgata di Rudalza. La proprietaria ha denunciato il vicino di casa.

Gatto sulla recinzione
Fonte foto da Pixabay

Il terribile gesto sarebbe nato da dissapori tra vicini. Il felino è morto per vendetta, per dispetto o come atto di intimidazione. A luglio ci sarà la prossima udienza. La proprietaria del micio dovrà deporre di fronte all’uomo di 56 anni e al suo difensore. Per la Procura di Tempio avrebbe agito “con crudeltà e senza necessità”. Avrebbe così “cagionato la morte del gatto, decapitandolo, dopo averlo ucciso, e infilzando la testa dell’animale in un bastone, per poi affiggerlo nell’ingresso dell’abitazione della proprietaria“.

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