I soccorritori le hanno provate tutte per salvare i poveri quattro gattini, ma non avevano alcuna certezza – Video

Appena in tempo, i buoni samaritani sono accorsi in aiuto della cucciolata di mici

In una rimessa abbandonata si stava consumando un dramma. Qui, i soccorritori sono accorsi giusto in tempo, per aiutare quattro poveri gattini abbandonati. Intrappolati in una rete da pesca e coperti di sporcizia, erano talmente deboli da non riuscire a muoversi. Alcuni di loro avevano addirittura perso i sensi. A quanto pare, orfani e affamati, i piccoli felini erano giunti in quel luogo alla disperata ricerca di qualcosa da mangiare.

Salvataggio quattro poveri gattini

La scena era desolante: mucchi di rifiuti, odore di marcio, il silenzio rotto solo da un miagolio flebile. I soccorritori si sono messi subito all’opera. Forbici alla mano, hanno tagliato con precisione la rete che stringeva i corpicini fragili. Un respiro. Un altro. Finalmente liberi. Ma il tempo stringeva: la disidratazione e la fame avevano ridotto i gattini a ombre di sé stessi.

Gattini salvati

Uno a uno, sono stati sollevati con delicatezza e avvolti in morbide coperte. Un tappetino pulito, una carezza veloce, poi via, verso la clinica. Il viaggio è stato un conto alla rovescia, ogni secondo un battito trattenuto. Arrivati, i veterinari si sono messi subito al lavoro: flebo, soluzioni reidratanti, iniezioni salvavita. I corpicini dei quattro poveri gattini tremavano, le palpebre pesanti.

Dopo ore di cure, i primi segni di speranza: due gattini hanno iniziato a reagire, occhi socchiusi, zampe che tentavano di muoversi. Un piccolo sforzo, un miagolio più forte. Ma gli altri due restavano immobili, sospesi tra la vita e l’oscurità.

Le prossime 48 ore sarebbero state decisive. Il personale sanitario non si sarebbe arreso. Ossigeno per i più deboli, pappa energetica per chi poteva ancora nutrirsi. La battaglia per la vita era in corso.

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Ogni respiro, ogni battito di cuore, ogni sguardo speranzoso dei soccorritori era un inno alla resistenza. Quei piccoli guerrieri avevano lottato contro il peggio, e ora, con un po’ di fortuna, avrebbero avuto la loro seconda possibilità. Soffiava una ventata di aria fresca, nuova: superata la sfida più grande, filtrava ottimismo.

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