Avvelenamento da mercurio nel gatto: i sintomi e come intervenire immediatamente

L'avvelenamento da mercurio nel gatto è una possibilità rara, ma molto pericolosa. Ecco cosa sapere e come possiamo prevenirlo

L’avvelenamento da mercurio nel gatto per fortuna oggi è piuttosto raro, ma è importante conoscerne le cause e sapere come agire nel caso in cui si presentasse. Non è una patologia vera e propria, ma il risultato del contatto prolungato con prodotti e sostanze che contengono questo metallo pesante. La causa più comune? Il consumo di tonno, un pesce che contiene alti livelli di mercurio (specialmente quello in scatola).

Oggi per fortuna non è un tipo di intossicazione così diffuso mentre un tempo era molto più frequente, perché si usavano molti prodotti che contenevano mercurio. Può essere acuto o cronico, in ogni caso l’avvelenamento da mercurio nel gatto si manifesta con dei sintomi ben precisi che, purtroppo, emergono quando già la sostanza si è accumulata nell’organismo. Proprio perché asintomatico è da considerare gravissimo: Micio può accumulare mercurio nell’organismo anche per anni prima di mostrare dei sintomi. E a quel punto gli organi sono già compromessi e possiamo fare ben poco.

Avvelenamento da mercurio nel gatto: possibili cause

gattino piccolo

Come anticipato, l’avvelenamento da mercurio nel gatto non è così frequente ma è comunque una possibilità. Le cause possono essere diverse perché il mercurio è contenuto si presenta sia in forma organica che inorganica. In parole povere un gatto può ingerire mercurio per via orale tramite alcuni alimenti o prodotti che contengono questo metallo pesante e questo si accumula nei tessuti. Nel secondo caso il mercurio viene assorbito dalla pelle o inalato tramite vapori e danneggia irrimediabilmente l’apparato respiratorio. Ma i danni possono essere anche altri, non solo bronchiti e polmoniti ma anche gravi infiammazioni del tratto gastrointestinale e dei reni, ulcere e necrosi dei tessuti. Non dimentichiamo, inoltre, che il mercurio può passare attraverso la placenta per cui i gattini nella pancia della mamma non ne sono protetti.

Sintomi di avvelenamento da mercurio nel gatto

gatto non mangia

La caratteristica che rende l’avvelenamento da mercurio nel gatto così grave è che non manifesta subito dei sintomi. Questi nella gran parte dei casi arrivano molto tardi, perfino dopo anni, e a quel punto ormai l’organismo di Micio è compromesso. Si diagnostica principalmente in gatti adulti che nel tempo hanno accumulato grandi quantità di mercurio, subendone silenziosamente i danni. In genere, dunque, il veterinario si accorge dell’avvelenamento da mercurio nel gatto perché l’animale ha sviluppato delle patologie proprio a causa di esso.

Tra queste possiamo citare prima di tutto le infezioni delle vie urinarie, perché il mercurio si accumula nei reni che non riescono a smaltirli. Si solidificano e calcificano fino a formare calcoli renali talmente piccoli che è impossibile visualizzarli perfino nelle ecografie. I calcoli diventano visibili dopo qualche tempo, quando si ingrossano e impediscono ai reni di funzionare bene, ma prima provocano infezioni come la cistite. In questo caso Micio ha difficoltà nel fare pipì e in più questa mostra delle tracce di sangue.

I reni sono organi estremamente delicati, soprattutto nei gatti, e progredendo le infezioni del tratto urinario possono portare a insufficienza renale. A questo punto i reni hanno smesso definitivamente di funzionare e per Micio iniziano i problemi veri e propri. Un gatto con l’insufficienza renale bene tantissimo, quando normalmente invece i piccoli felini non ingeriscono grandi quantità di acqua al giorno. Di conseguenza inizia anche a fare più pipì, ma al contempo i reni non filtrano le tossine dall’organismo e queste si accumulano. Così Micio vomita spesso, ha la nausea e non ha fame, quindi dimagrisce a vista d’occhio. Con il progredire della malattia manifestare altri sintomi come ulcere nella bocca, pallore delle mucose, anemia, alitosi, aumento della pressione arteriosa.

L’avvelenamento da mercurio, inoltre, può causare l’insorgere di disturbi della tiroide nel gatto, principalmente ipertiroidismo. Si tratta dell’aumento della produzione di ormoni da parte della ghiandola tiroidea situata nel collo. Non è facile diagnosticare nell’immediato questa patologia e il sintomo più evidente è l’ingrossamento della tiroide.

Cosa fare in caso di avvelenamento da mercurio

gatto tigrato

In caso di avvelenamento da mercurio nel gatto c’è soltanto una cosa da fare: rivolgersi al veterinario. Per quanto riguarda noi padroncini, possiamo fare ben poco prima di tutto perché non abbiamo gli strumenti necessari per effettuare una simile diagnosi. Il veterinario per verificare se vi sia o meno un accumulo di mercurio nell’organismo di Micio deve fare un esame chiamato mineralogramma. Per eseguirlo preleva un piccolo campione di pelo e lo analizza con uno strumento che si chiama spettrofotometro, così verifica la quantità di minerali in essi contenuti.

Se dall’esame si attesta che il gatto ha elevati livelli di mercurio nell’organismo, il veterinario può procedere con il trattamento. La cura non è per l’avvelenamento, ma volta ad eliminare le patologie che ha provocato nel micio. Inoltre in questa situazione si devono eliminare assolutamente tutte le possibili fonti di mercurio, cominciando dalla dieta del gatto.

Si può curare l’avvelenamento da mercurio nel gatto?

pappa per gatti

Purtroppo la diagnosi di avvelenamento da mercurio nel gatto non è affatto una buona notizia. A questo punto il metallo pesante ha danneggiato in modo irreversibile i reni e anche il sistema nervoso di Micio e per questo non possiamo fare nulla. In questi casi il veterinario può provare una sorta di terapia d’urto, somministrando al gatto del carbone attivo per assorbire il mercurio presente nell’organismo. Tornano utili anche la vitamina E e il selenio, che possono contenere il danno ossidativo.

In base alla gravità della situazione il medico, inoltre, può decidere di somministrare al gatto un trattamento chelante tuttavia questo non ha alcun effetto se i reni sono ormai compromessi. Insomma, non esiste una cura per un avvelenamento grave come quello da mercurio e nei gatti, nella maggior parte dei casi, è fatale. Quel che possiamo fare è cercare di prevenirlo garantendo al micio un’alimentazione sana ed evitando di farlo entrare a contatto con prodotti che contengano grandi quantità di questo metallo.

Come fare? Per andare sul sicuro dovremmo nutrirlo con una dieta casalinga, quindi con cibi freschi come pollo o pesce al vapore, carne bollita e simili. Se preferiamo il cibo industriale è meglio optare per quello secco, quindi le crocchette, naturalmente di ottima qualità. Riduciamo le quantità di cibo umido e preferiamo quello in bustina, evitando le scatolette di metallo. Sarebbe meglio, inoltre, scegliere prodotti a base di carne e non di pesce.

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