Esiste l’incrocio tra gatto e cane?

Video e contributi social sono diventati virali a causa di un presunto incrocio tra gatto e cane. Cosa c’è di vero

Partiamo subito con il dire che, no, non esiste un incrocio tra gatto e cane. La riproduzione che, come si sa, serve a perpetrare la specie, non può avvenire solo fra cani oppure solo fra gatti. Capire come funziona nel dettaglio è davvero affascinante e spiega anche il motivo per cui sarebbe dannoso.

Tuttavia, in natura, esistono delle eccezioni che confermano la regola, ci sono i muli per esempio: nato dall’incrocio di una giumenta e di un asino. C’è anche la ligre, risultato dell’accoppiamento fra leone e tigre. Questi però sono casi specifici, che avvengono per caratteristiche fisiche e genetiche particolari.

Tornando all’oggetto della nostra analisi, capiamo come avviene la riproduzione fra i pet più diffusi sul pianeta e capiamo perché è possibile solo fra genitori di sesso opposto e della stessa specie e che cosa comportano le eventuali anomalie.

Indice

Incrocio tra gatto e cane: è possibile

gatto nero e cane bianco

L’incrocio tra gatto e cane non è possibile ed è opportuno spiegare il perché. Soltanto così, infatti, si possono sfatare falsi miti che circolano sul web e contribuiscono alla diffusione di fake news. La riproduzione infatti comprende delle fasi ben precise:

  • Il corteggiamento;
  • L’accoppiamento;
  • La fecondazione;
  • Lo sviluppo dell’embrione;
  • La nascita dei cuccioli.

Questa però può avvenire solo fra gatti o solo fra cani. Non esiste la possibilità che un ipotetico rapporto sessuale fra queste specie diverse porti alla nascita di un ibrido. Non esiste un ‘catto’ o un ‘gane’ (volendo trovare ipotetiche crasi che descrivano l’anomalia.

Detto questo, però, in natura – ma non fra i nostri pet preferiti – esistono i cosiddetti meccanismi di isolamento riproduttivo. È così che gli esperti definiscono gli accoppiamenti fra specie differenti. Nella maggior parte dei casi, però, se avviene la fecondazione e vengono superate le barriere prezigote (che consistono nelle differenze anatomiche), accade che l’embrione venga espulso prima del parto. In altre parole, non riesce a svilupparsi correttamente e, quindi, non ha gli strumenti per sopravvivere.

Le eccezioni che confermano la regola

gatto che gioca

In natura, come precedentemente accennato, ci sono dei casi in cui l’embrione cresce e nasce. Tuttavia, in queste situazioni, è certo che sia sterile e che – a sua volta – non riesca a riprodursi. Questo sarebbe anche il caso di un ipotetico incrocio tra gatto e cane. Gli esperti li chiamano meccanismi postzigotici. Alcuni esempi sono:

  • La ligre: risultato dell’accoppiamento fra il leone e la tigre;
  • Lo zebrallo: l’incrocio fra una giumenta e una zebra;
  • Il mulo: caso più noto, che consiste nella riproduzione fra una giumenta e un asino;
  • Il coyolobo: nasce quando l’accoppiamento fra un coyote e un lupo va a buon fine.

Si tratta di ibridi che presuppongono anche un’altra difficoltà da affrontare, e che va al di là delle differenze genetiche, si tratta infatti della sovrapposizione fra habitat molto diversi fra loro. Nei processi di ibridazione l’’essere umano ha avuto un ruolo determinante. Quanti esperimenti, infatti, sono nati dalla curiosità scientifica della nostra specie?

Gatto e cane si accoppiano, cosa succede

cane impaurito

Fido e Miao potrebbero essere tentati di accoppiarsi, succede quando notano una certa somiglianza nei reciproci apparati riproduttivi, ma quel che è certo è che non esiste un incrocio tra gatto e cane. Oltre all’atto sessuale, infatti, i due animali non potrebbero andare. Sempre per il meccanismo di isolamento riproduttivo di cui si parlava sopra.

Per i fenomeni postzigotici già spiegati, dopo l’accoppiamento e l’eventuale fecondazione l’embrione non si potrebbe sviluppare. C’è infatti un’incongruenza genetica troppo marcata. I cani posseggono 39 paia di cromosomi e i gatti 19. Questi non possono fare altro che dare informazioni contrastanti, che non potrebbero favorire la crescita di un ibrido fra gatto e cane.

Inoltre, il pene del gatto è caratterizzato da spine fatte di cheratina, che servono a penetrare le gatte, ad aderire alle pareti vaginali e ad attivare la produzione dell’ormone luteinizzante: quello che – fra l’altro – induce l’ovulazione. Ed è forse questo uno dei motivi che spiega perché i gatti urlano quando si accoppiano. Quelle di una cagnolina però non potrebbero accogliere il membro del felino nella stessa maniera e viceversa. Come se non bastasse, poi, l’atto sessuale del cane e quello del gatto hanno altre differenze che ostacolerebbero la fecondazione e la crescita sana di un embrione.

Molte persone ci hanno chiesto anche

gatto e cane sul prato

L’esistenza di un incrocio tra gatto e cane, indubbiamente, incuriosisce non poco il popolo di internet. È naturale che una novità del genere sarebbe quantomeno importante da studiare dal punto di vista scientifico. Ecco allora che partono le teorie, le supposizioni e le domande.

Esiste davvero un incrocio tra gatto e cane?

Sui social network circolano video e altri contributi multimediali, presunti o reali, che lasciano pensare all’esistenza di un ibrido frutto dell’accoppiamento di Miao e Fido. Tuttavia non ci sono evidenze scientifiche o conferme da parte di esperti certificate che possano confermare.

Ecco allora che, prima di un eventuale giorno in cui questo avverrà, è doveroso pensare e dire che si tratti di una delle tante notizie false che circolano in rete e che, al di là di qualche sorriso, non riescono a strappare.

Perché è impossibile che si verifichi una simile eventualità?

Come già approfondito, ci sono diversi piani scientifici che non collimano pensando alla riproduzione felina e a quella canina. L’incrocio tra gatto e cane è impossibile secondo l’analisi di diversi fattori.

Intanto che Fido e Miao si piacciano a tal punto da decidere di accoppiarsi è altamente improbabile. Abbiamo visto come i due apparati riproduttivi abbiano molte più differenze che similitudini. È quindi scontato che, al di là di un amore platonico, fra queste specie animali non scacchi la chimica sessuale necessaria per compiere il primo passo.

Inoltre, qualora due esemplari particolarmente temerari decidessero di accoppiarsi, senza che impedimenti anatomici li facciano desistere dopo poco, c’è un altro aspetto che difficilmente si verificherebbe: la fecondazione.

Pensando a qualcosa di fantascientifico, infine, un eventuale embrione solitario e particolarmente forte alle avversità genetiche non riuscirebbe a svilupparsi correttamente e il cucciolo non potrebbe mai nascere formato e in grado di vivere autonomamente. Al momento (e perché non lasciare che la perfezione della natura rimanga invariata?) quindi un piccolo Bau che si arrampica sui tetti o un Miao che abbaia possiamo e dobbiamo solo immaginarli.

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