Gatti stressati dallo smartworking dei loro umani: come risolvere

Lo smartworking degli umani sta stressando molto i gatti che sono a casa, è un problema reale e deve essere risolto

A causa dello smartworking dei loro proprietari i gatti sono stressati. Purtroppo questo è un problema che sta crescendo in questi ultimi anni in cui tutti abbiamo dovuto affrontare il lockdown. Per via del COVID, sono molte le persone che si sono ritrovate a dover lavorare da casa. Tra queste ci sono, ovviamente, anche proprietari di gatti.

Questo nuovo modo di lavorare ha influito molto sulla vita dei gatti. Basti pensare al fatto che la loro routine si è interrotta da un giorno all’altro. Si sono ritrovati a vivere con la presenza degli umani 24 ore su 24. Mentre prima avevano la casa tutta per loro negli orari in cui i padroni si trovavano al lavoro.

Questa problematica l’hanno affrontata alcuni esperti britannici e di salute animale, sul Times. All’inizio del 2020, molti lavoratori sono rimasti a casa a lavorare in smartworking per evitare di avere contatti con gli altri e far peggiorare la situazione dei contagi. Se i cani sono stati felicissimi di ricevere molte più attenzioni, i gatti che sono da sempre animali indipendenti ne hanno giovato molto meno.

Mentre i cani, adesso, stanno soffrendo del distacco dai loro umani perché tornati ad uscire e a recarsi sul posto di lavoro. I gatti, invece, che sono da sempre più autonomi hanno dovuto sopportare la presenza continua dei loro umani. Questo, purtroppo, ha stressato non poco i felini.

Cats Protection, un ente di beneficienza che si occupa di salvare e reinserire i gatti ed educa le persone al loro benessere ha parlato di questa problematica. Un portavoce di questo ente ha spiegato di quanto i gatti stiano faticando. Infatti, ha affermato: “Sembrerebbe che alcuni gatti possano essere diventati più stressati in casa durante la pandemia. I cambiamenti alla routine di un gatto hanno sempre il potenziale per causare stress, poiché sono creature abitudinarie.”

Il portavoce di Cats Protection ha spiegato anche che i luoghi sicuri o tranquilli in cui prima un gatto avrebbe potuto fuggire in casa, durante la pandemia potrebbero essere stati utilizzati come ufficio. Perciò in questo modo, il felino è stato privato di un posto in cui sentirsi protetto e stare da solo.

Debby James, infermiera veterinaria del Vet’s Klinic di Swindon, ha spiegato che adesso nei gatti si verificano condizioni legate allo stress. Prima della pandemia, ciò non accadeva così frequentemente. Le condizioni legate allo stress possono essere tante. Come ad esempio vesciche ostruite nei gatti maschi con sintomi che includono il non urinare o lo sforzo a farlo o ,ancora, l’andare in luoghi insoliti.

Ma anche la cistite nei gatti di entrambi i sessi può essere legata allo stress. In questi ultimi 18 mesi, i casi di cistite sono diventati molto più comuni e frequenti rispetto a prima del lockdown. Per aiutare i nostri gatti ad essere meno stressati, gli esperti consigliano di creare un posto per loro. Ovvero, creare dei nascondigli in cui il gatto possa sentirsi al sicuro.

Ma bisogna anche mettere le ciotole con acqua e cibo e la loro lettiera in posti più tranquilli, magari quelli meno vissuti della casa. I nascondigli per i gatti potrebbero addolcire il loro stato d’animo e non farli sentire stressati. Così si possono evitare tutte le problematiche che un gatto stressato può avere!

LEGGI ANCHE: Gatto Max agli arresti domiciliari, una petizione chiede la sua liberazione

Articoli correlati