Gatto invade uno stadio di Baseball: la sua irruzione è storica

Questo accade quando una partita di Baseball diventa troppo coinvolgente, che nessuno spettatore riesce a stare al proprio posto. Allora ci si muove per l’agitazione, si urla per un fallo, si alzano le mani al cielo, ci si alza. Insomma sfido chiunque a rimanere fermo, seduto al proprio posto durante una qualsiasi partita. Sicuramente questo gatto che invade uno stadio di Baseball, avrà pensato le stesse identiche cose. Perché, durante una partita così avvincente, dovrei starmene fermo al mio posto?

La partita in questione si giocava negli Stati Uniti, Baltimore Orioles che stavano giocando contro i New York Yenkees. Insomma due squadre con dei tifosi anche molto attivi e accesi. Il gatto randagio era entrato prima del fischio d’inizio ma sembrava tranquillo e nessuno ha pensato di cacciarlo, anzi erano tutti felici del fatto che anche lui volesse seguire la partita. Quindi si aggirava tra le panchine dello stadio con tutta la sua disinvoltura e come ogni altro tifoso che si rispetti.

Ad un certo punto, però, il gatto che invade uno stadio, prende e salta. Si avete capito bene, salta dagli spalti fin dentro il campo da gioco. Voleva partecipare attivamente alla partita invece di essere un semplice spettatore. Allora appena il gatto entra, la partita viene interrotta tra le urla dei tifosi. I giocatori erano increduli, e si mandò subito qualcuno a cercare di acchiappare quella piccola peste.

Ma come sapete benissimo, i gatti sono esseri molto scaltri, furbi e sfuggenti. Così, si passarono più di tre minuti di stop a cercare di rincorrere quel furfantello. Il gatto randagio cominciò a correre e saltare ovunque tra l’entusiasmo generale. I tifosi dagli spalti, infatti, cominciarono a incitare il piccolo gattino al grido di “Mvp“, che sarebbe la sigla di “Most valuable player”. Dopo questo intermezzo divertente il gatto è saltato nuovamente tra gli spalti, lasciando il campo ai giocatori.

Gli stessi sportivi hanno dichiarato dopo la partita che avrebbero sentito l’agente del gatto per parlare di affari. Sapevano, infatti, che la vera star della partita era proprio lui.

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