Gatto randagio che stava morendo di freddo si intrufola in una casa alla ricerca di cibo e calore

Dilaniato dal freddo, il micio si è fidato a entrare in casa per la prima volta: non poteva prendere decisione migliore...

All’inizio il gatto randagio era titubante. Non riponeva fiducia in nessuno, timoroso di andare incontro a una brutta fine. Probabilmente, le esperienze negative del passato avevano lasciato una cicatrice profonda nel suo bellissimo animo. Da esuberante ed estroverso, pian piano si era costruito un guscio, dalla quale era assai complicato farlo uscire. Si sentiva protetto nella sua “fortezza di ghiaccio” e preferiva andare avanti così piuttosto che mettersi in gioco, col rischio di dimostrarsi vulnerabile.

Gattino randagio trova una casa sicura

Senz’altro necessitava di coccole, attenzioni e affetto. Persino il micio più indipendente e sicuro di sé stesso ha bisogno di interazioni con l’uomo. Ma il tenero felino aveva preferito chiudere ogni porta, precludendosi, però, anche l’opportunità di essere felice. Passava le giornate vicino a un’abitazione, senza mai entrare a diretto contatto col proprietario.

Gattino bianco e nero

A un certo punto, fece perdere completamente le tracce, finché, con l’arrivo della stagione fredda, non rifece capolino. Essendosi trovato bene nella precedente occasione, sperava di trovarsi altrettanto a proprio agio. Dormiva sotto il portico, un piccolo angolo sicuro, lontano dagli estranei. In realtà, a trattenerlo era soltanto la paura e, in qualche modo, il padrone di casa sembrava averlo capito. Per conquistarne la fiducia mise del cibo fuori dall’uscio, in attesa di scoprire quale sarebbe stata la prossima mossa del gatto randagio.

Sarebbe andato avanti a indossare una maschera oppure si sarebbe finalmente buttato? Passarono giorni in cui non vi furono sostanziali novità. Faceva uno spuntino e si allontanava. Poi, accadde la magia: spinto dal desiderio di stringere nuove conoscenze, scelse di entrare in casa. Si sentì accettato e strinse una bellissima amicizia con l’uomo che lo adottò, dandogli il nome di Milo. Con il passare del tempo, tirò fuori la sua indole estroversa e gioiosa.

Con il papà umano entrò in perfetta armonia e nessuno li avrebbe separati. Scottato da precedenti delusioni, si era barricato in sé stesso, ma infine cedette al “corteggiamento”. Qui avrebbe trovato il rifugio, il calore e le coccole cercate a lungo. Il lieto fine di una storia partita in salita, ma risoltasi in maniera felice.

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