In questo posto del mondo è in corso un dibattito: i gatti devono restare o lasciare un posto dove vivono da generazioni?

Questo dibattito sta interessando tutti: i gatti devono lasciare o devono restare in un posto dove vivono da generazioni?

Il dibattito è divagato dopo che il National Park Service, ovvero l’agenzia federale statunitense incaricata della gestione dei parchi nazionali, dei Monumenti nazionali e di altri luoghi protetti, ha annunciato un piano per rimuovere centinaia di gatti randagi.

A quanto pare, nella storica Vecchia San Juan, sull’isola di Porto Rico, ci sono tantissimi mici randagi che vivono lì da generazioni. L’agenzia, però, ha deciso di mandarli via tutti e si è acceso un grosso dibattito sui gatti.

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Quasi nessuno è infastidito dai quattro zampe che popolano l’isola. Anzi, i turisti e la gente del posto sono felici di incontrare i gatti in alcuni punti della città. Mentre altri, invece, si preoccupano delle malattie e non vogliono più vederli liberi.

Su circa 30 ettari di terreno che circondano l’antica fortezza nel sito storico di San Juan, attualmente vivono circa 200 mici. Il dibattito è molto acceso perché il sito Porto Rico è effettivamente territorio degli USA.

E il National Park Service ha deciso di mandare via tutti i randagi che vivono lì da anni e anni. Hanno persino dato un ultimatum: se l’organizzazione incaricata non rimuove tutti i gatti entro sei mesi, li faranno rimuovere diversamente.

Si ritiene che i gatti vivano lì da quando Porto Rico era una colonia della Spagna. Ma alcuni ritengono che furono portati nella capitale per uccidere i topi a metà del 1900 dal sindaco Felisa Rincon de Gautier, la prima donna sindaco eletta nelle Americhe.

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Insomma, il dibattito ha messo in luce un punto davvero importante: i gatti devono restare oppure devono lasciare un posto dove vivono da generazioni? Ancora non si ha una risposta al problema, ma sembra che l’organizzazione del parco sia più propensa alla rimozione di tutti i randagi. Alcune associazioni che da anni si prendono cura dei quattro zampe stanno provando a fare qualcosa per aiutare, ma tutti ribadiscono che sei mesi di tempo sono troppo poco!

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