Molly, il gattino chiuso in un sacco dell’immondizia

Molly è un gattino chiuso in un sacchetto dell'immondizia ed abbandonato. Per fortuna, qualcuno è passato e lo ha salvato in tempo.

Il protagonista della storia di oggi è Molly, un povero gattino chiuso in un sacco dell’immondizia ed abbandonato.

Dietro un’abbandono ci sta sicuramente una buona dose di crudeltà e cattiveria. Quando non è più possibile tenere un animale in casa, si può sempre ricorrere a strade alternative. Alcune persone, però, inspiegabilmente, non decidono di percorrerle. Questo è quello che è successo nella vita di Molly.

Molly è un gattino nato da veramente poco tempo, che è stato chiuso dentro un sacco dell’immondizia ed abbandonato. Il destino davanti cui lo hanno lasciato è senza dubbio terribile, considerando che nessuno avrebbe potuto accorgersene.

molly gattino immondizia

Per fortuna, però, quel giorno, una donna passò proprio dal luogo giusto, al momento giusto. Sentì miagolare e non capiva da dove provenisse quel verso. Con stupore, poi lo scoprì. Dentro il contenitore dell’immondizia, all’interno di un sacchetto, stava chiuso un gattino nato da pochissimo tempo.

Se la donna non lo avesse trovato in tempo, poco dopo il piccolo felino non ce l’avrebbe fatta. Il veterinario che ha soccorso Molly, infatti, dichiara che il gattino era già disidratato e denutrito. Chiunque sia stato a commettere questo gesto, sapeva quali sarebbero state le conseguenze.

molly gattino immondizia

Così, la polizia, ha avviato una piccola indagine per capire se fosse possibile identificare un responsabile. Quest’ultimo non è ancora stato rintracciato e non è sicuro che lo sarà, ma almeno Molly, il gattino abbandonato dentro un sacco dell’immondizia, è stato salvato.

Dopo aver ricevuto le prime cure necessarie, Molly ha mangiato con l’aiuto del veterinario e ha ricominciato a vivere. Adesso mangia autonomamente, si lascia coccolare dagli umani e inizia a socializzare, come se non avesse mai vissuto quell’esperienza.

molly

Molly adesso aspetta l’adozione, e soprattutto, una famiglia che sia pronta a tenerlo con sé per tutta la vita. Nel frattempo, si lascia cullare e coccolare dai volontari del rifugio in cui si trova.

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