Come si riconosce un gatto rachitico?

Riconoscere un gatto rachitico è facile se si presta attenzione ad alcuni segnali come il blocco della crescita, ma vediamoli tutti

È bello vedere i propri gatti in salute, che giocano, si divertono e si rilassano. Tuttavia alcune volte è possibile notare che questi piccoli felini domestici non hanno una crescita regolare. In questi casi potrebbe trattarti di rachitismo, una malattia che può interessare anche altri animali come i cani.

Il rachitismo si manifesta generalmente in un periodo specifico nella vita del micio e si presenta con dei segnali molto evidenti che ci fanno capire che si tratta proprio di questa malattia. In questo articolo andremo a vedere come riconoscere un gatto rachitico. Se notate irregolarità nella crescita del vostro piccolo, fate attenzione ai sintomi di cui andremo a parlare di seguito e se avete il sospetto che si tratti di rachitismo, consultate il vostro veterinario di fiducia per una diagnosi corretta. Non preoccupatevi però, anche in questo caso potete mettere in pratica dei rimedi che bloccano l’evoluzione della malattia. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Che cosa è il rachitismo del gatto

Il rachitismo è una malattia che può colpire sia gli animali che gli esseri umani. Si tratta di una patologia che attacca il sistema osseo e ne blocca la crescita. Ed è quello che può succedere anche ai gatti.

Non si presenta in qualsiasi momento della vita dell’animale ma generalmente si manifesta nella prima fase della crescita, quella più delicata in cui, nel nostro caso il gatto, dovrebbe crescere di più e velocemente. Il rachitismo, come abbiamo detto, riguarda il sistema osseo. Gli esperti lo definiscono come un “difetto di ossificazione della matrice osteoide di nuova formazione”, ciò significa che le nuove ossa che si vanno formando non hanno la forza di diventare forti e sane.

Le parti di ossa che di solito vengono più colpite da rachitismo sono le cartilagini di coniugazione e le zone di calcificazione provvisoria. Sono proprio i punti più delicati del sistema osseo. Ecco perché è fondamentale un’alimentazione equilibrata con un giusto e regolare apporto di sostante fondamentali per la crescita del gatto, come per esempio il calcio che la vitamina D3 che rendono le ossa più forti e resistenti favorendone la crescita.

La carenza di determinate sostante potrebbe portare alla manifestazione di rachitismo nel gatto, che prende appunto il nome di “rachitismo carenziale”, proprio perché dovuto alla mancanza di qualcosa, in questo caso di un minerale come il calcio o della vitamina D3 cioè il calcitriolo. La vitamina D3 serve infatti a favorire l’assorbimento del calcio a livello intestinale e renale fino ad arrivare alle ossa che in questo modo  saranno più forti e meno a rischio di fratture.

Gatto rachitico, quali sono le cause

Tra le cause del rachitismo nel gatto c’è una cattiva alimentazione. La dieta del gatto deve essere equilibrata, deve comprendere sia cibo secco che cibo umido oltre alla giusta quantità di acqua e liquidi per mantenere il corpo idratato. Ma non finisce qui, perché è proprio attraverso l’alimentazione che il micio assume alcune sostanze che sono fondamentali per il buon funzionamento del suo corpo e lo aiutano a mantenersi in salute.

Per la corretta crescita dell’organismo sono importanti due minerali: il calcio e il fosforo. Sono due elementi che rientrano anche della dieta degli esseri umani, di solito agiscono insieme, come se fossero una squadra, tenendo presente che l’equilibrio si raggiunge assumendo due parti di calcio per ognuna di fosforo.

Dal momento che agiscono sinergicamente, l’uno ha bisogno dell’altro per un corretto funzionamento. Quindi l’assorbimento del fosforo è direttamente dipendente dalla presenza di vitamina D e di calcio. Se questi elementi vengono assunti in proporzioni non ben bilanciate, verranno assorbiti e assimilati solo parzialmente dal corpo, andando a ridurre il livello di beneficio che riuscirebbero ad apportare in condizioni ottimali.

Oltre alla dieta, però ci sono anche altre cause che possono generare il rachitismo nel gatto. Una di queste è ancora una volta legata ad una questione di tipo alimentare e si tratta di intolleranza al glutine, che porta ad un malassorbimento intestinale cronico. Altri fattori scatenanti, ma di altro genere, possono essere una carente esposizione al sole e infine episodi frequenti e prolungati di diarrea.

Come riconoscere un gatto rachitico, i sintomi

Per riconoscere un gatto rachitico bisogna prestare attenzione ad alcuni sintomi che sono molto indicativi di questa malattia.

Di solito il rachitismo della struttura ossea, così come di quella dentale che, ricordiamolo, è legata appunto alle ossa, si manifesta in maniera palese solo quando la malattia è in uno stadio avanzato. Sono altri quindi i segnali a cui prestare attenzione per riuscire a prendere la malattia in tempo.

Tra questi c’è una sorta di apatia e pigrizia. Sembra che il micio non abbia voglia di fare niente, che sia indifferente agli stimoli che riceve, come se fosse disinteressato al mondo. Questa è una condizione molto strana quando si tratta di un cucciolo e deve mettervi in allarme. I gattini infatti sono molto vitali e pieni di energie, è praticamente difficile stargli dietro, quindi se sembrano pigri, probabilmente c’è qualcosa che non va.

Visto che sono coinvolti anche i denti, potreste notare, in un gatto rachitico, anche un ritardo nella crescita della dentatura.

Inoltre dal momento che il rachitismo è causato da mancanza di calcio, le ossa sono più deboli e questo porta facilmente a deformazioni delle ossa stesse e a frequenti rotture. Potete riconoscere un gatto rachitico dalla deformazione della sua colonna vertebrale causata da una demineralizzazione delle ossa che quindi non hanno la forza di crescere nel modo corretto. Anche gli arti risulteranno deformati per una ipotonia muscolare e un incurvamento delle ossa.

Rimedi al rachitismo del gatto, cosa fare

Il rachitismo è una patologia molto seria e importante, quindi quando vedete anche uno dei sintomi di cui abbiamo parlato, non esitate a contattare il veterinario per una diagnosi corretta. Tuttavia non preoccupatevi perché c’è un rimedio anche a questo, soprattutto se preso in tempo. Vediamo quindi cosa possiamo fare per aiutare un gatto rachitico.

Dal momento che l’alimentazione è fondamentale, adeguare la dieta incrementando l’assunzione di ciò che manca può già essere un primo passo importante contro il rachitismo. Questa malattia si presenta quando l’animale è ancora cucciolo ed è in fase di crescita. È probabile quindi che l’alimentazione adottata dopo la fase si svezzamento del piccolo non sia adeguata. Se l’apporto energetico è squilibrato perché vi è uno squilibrio nutrizionale, dovuto a una carente assunzione di calcio, fosforo e vitamina D, in diversi casi è possibile risolvere il problema integrando con alcuni alimenti.

Se manca la vitamina D, è possibile che questo dipenda da una dieta troppo ricca di vegetali, ortaggi e carni magre che ne sono privi. Meglio quindi integrare con uova, pesce, latte, fegato e grassi animali, cereali, verdure verdi e funghi. Ricordate sempre di chiedere al vostro veterinario prima di apportare delle modifiche all’alimentazione del vostro gatto, perché potreste causare danni di altro tipo.

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