Serengeti, gatto unico: tutte le curiosità su questa razza ibrida

Il serengeti è un gatto ibrido dalle qualità inaspettate: caratteristiche fisiche e temperamento del felino

Il Serengeti è un gatto che viene definito ibrido: nasce, infatti, dall’incrocio fra il Gatto del Bengala (anche lui un ibrido) e un Oriental Shorthair. È proprio questa unione a rendere questa razza particolarmente ricercata e unica nel suo genere. Chiunque abbia la fortuna di incontrare un esemplare, difficilmente si dimentica di lui.

A volere la creazione di questa razza è la biologa Karen Sausman del Kingsmark Cattery. Anche se è ancora in fase di sviluppo il primo esemplare nasce in California nel 1994. Il fine è quello di creare esemplari più mansueti ma che abbiano molto in comune con il Serval.

Indice

Origini della razza

cuccioli di gatto serengeti

Il Serengeti è un gatto che fa parte delle cosiddette razze ibride, come il Gatto del Bengala o il Savannah. La razza ebbe origine dall’incrocio fra L’Oriental Shorthair e proprio il Gatto del Bengala. Il primo incrocio risale al 1994 negli Stati Uniti, contraddicendo quello che si penserebbe dal nome. Serengeti, infatti, è una regione dell’Africa orientale. A volerlo è stata la biologa Kare Sausman per creare un esemplare che somigliasse al Serval, un gatto selvatico di origini africane, ma con caratteristiche domestiche.

Si tratta quindi di una razza relativamente giovane, riconosciuta dall’organizzazione americana TICA – The International Cat Association. Seppur sia esposto e presente nel libro genealogico, questo felino è stato però classificato come “nuova razza provvisoria”.

Aspetto fisico del Serengeti

gatto serengeti ibrido

Questo felino ha una corporatura snella e aggraziata, le sue dimensioni sono medie e presenta un aspetto proporzionato. Fondamentale, perché mantenga queste caratteristiche, è assecondare il suo desiderio di movimento. Il suo tratto distintivo sono le orecchie grandi e gli arti lunghi.

La testa del Serengeti è a forma di cuneo. Il muso è lungo più lungo che largo e il profilo appare dritto. Gli occhi sono grandi e a mandorla, il colore è un altro dei tratti distintivi della razza: colore oro oppure verde.

Le orecchie, con la base larga e la punta che va a stringersi ma che termina arrotondata, sono la caratteristica che più salta all’occhio di questo quattro zampe e che lo fa rimanere impresso nella mente di chiunque ne veda una foto anche soltanto una volta e di sfuggita. Sono posizionate in alto e lateralmente sulla testa.

La coda della razza di gatto Serengeti appare lunga e sottile. Le zampe appaiono particolarmente lunghe rispetto al resto del corpo. Sono muscolose, ma snelle e affusolate. Il torace è lungo e sostanzioso, di media dimensione. L’ossatura è robusta solida. Il corpo è muscoloso, specialmente nei maschi.

Un esemplare maschio adulto può pesare dai 6 ai 7 chili, gli esemplari di sesso femminile sono più mingherlini e arrivano a 3,5/5,5 chili. Questa razza può essere alta, al garrese, fino a 40 centimetri circa.

Quali sono il pelo e i colori del Serengeti

Il pelo è tendenzialmente corto e denso, lucido. Cade rasente al corpo ed è normalmente morbido e setoso al tatto. È il risultato del mantello del Gatto del Bengala e dell’Oriental Shorthair, le razze da cui ha avuto origine.

Il bellissimo manto del Serengeti è davvero particolare. Le varianti possibili vanno dal giallo al dorato con la presenza di macchie nere (o al massimo marroni scure); gli esemplari di questa razza possono avere anche il mantello di una tonalità intensa di nero oppure grigio freddo o argento con macchie nere. In tutti i casi queste ultime devono essere visibili e distanziate l’una dall’altra.

Carattere del Serengeti

gatto tigrato

Il Serengeti, contrariamente a quanto si possa immaginare viste le sue origini, è un gatto molto fedele, riesce a fare amicizia facilmente e ama conoscere nuove persone: è molto aperto a quello che la vita gli riserva. Inizialmente può apparire timido, ma superato l’ostacolo delle presentazioni diventerà l’ombra di chi decide di adottarlo.

A volte può essere persino invadente. Fosse per lui, e se non ci fossero porte chiuse a ostacolarlo, questo quattro zampe sarebbe capace di seguire il suo papà umano anche in bagno. Fra le sue caratteristiche comunicative c’è una notevole loquacità. Di certo non è un felino discreto, infatti il miagolio è uno dei suoi tratti distintivi.

È estremamente intelligente, curioso e attivo, che pretende molte attenzioni, e non fornirgliele può essere fonte di guai e danni psicofisici. Si tratta di un felino particolarmente impegnativo e che ha bisogno di un’adeguata attività fisica per incanalare correttamente le proprie energie.

Non è consigliato prendere quindi un esemplare di questa razza se non si ha molto tempo da dedicargli. Si può pensare di prenderne due in modo che si facciano compagnia nei momenti di solitudine, ma ciò non toglie che questi debbano rimanere brevi e sporadici. Questo per evitare l’ansia da separazione nel gatto.

Atletico e agile, ha la tendenza ad arrampicarsi nei posti più alti, sia fuori che dentro casa, è quindi bene fornirgli un tiragraffi ad albero molto alto e fare in modo che la casa sia a misura non solo di quadrupede, ma di questo quadrupede.

Ogni esemplare possiede il suo singolare temperamento ma, malgrado questo, la maggior parte di loro possono andare d’accordo con altri felini e altri animali domestici. Sono consigliati per i bambini piccoli, a patto che sappiano cosa significhi rispettare gli spazi e la natura dei felini.

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gatto razza serengeti

Chi decide di adottare un felino, non lo deve fare solo per ricevere coccole e compagnia. Si tratta di assumersi una responsabilità che dura “finché morte non ci separi”. I pet, infatti, dipendono in tutto e per tutto dall’accudimento umano. Un proprietario responsabile, quindi, deve prepararsi e sapere di cosa ha bisogno colui che considera un membro della famiglia a tutti gli effetti. Ecco allora che sorgono dubbi e incertezze. Inoltre, più si conoscono i felini, più si scoprono affascinanti e più aumenta il desiderio di saperne di più sul loro mondo.

Come si accudisce un gatto Serengeti

Il pelo del gatto Serengeti è di per sé molto bello, sano, lucente e morbido. Grazie a queste sue qualità naturali, non richiede grosse cure se non quelle di routine. È sempre bene spazzolarlo una volta a settimana per permettere la caduta del pelo vecchio e consentire la rigenerazione di quello nuovo.

Un discorso a parte va fatto per i prodotti da utilizzare in caso di lavaggio, anche se all’igiene di norma i gatti pensano in autonomia. Se si decide di fare il bagno, perché magari particolarmente sporco al ritorno dalla gita in mezzo alla natura, sono sempre consigliati dei detergenti specifici, che non siano aggressivi né per il pelo né per la cute del felino. Anche in questo caso è meglio consultare lo specialista.

Questa razza ha problemi di salute?

Il Serengeti, di norma è un gatto che gode di buona salute. Tuttavia gli esperti hanno rilevato la predisposizione alla formazione di calcoli alla vescica. Per il resto non presenta patologie genetiche particolari o altre tendenze. Come qualsiasi esemplare può essere soggetto a disturbi e deve essere visitato con regolarità, in ottica preventiva. Ecco perché è importante che faccia i vaccini e non salti i richiami e che segua la normale profilassi antiparassitaria.

Questo felino è molto vorace, un vero golosone che potrebbe mangiare all’infinito se avesse a disposizione il suo cibo per tutto il tempo. Perciò la sua alimentazione va controllata e curata in ogni dettaglio, specialmente per quanto riguarda le quantità delle pietanze che non devono mai essere eccessive e, soprattutto, devono riempire la ciotola in momenti specifici della giornata, non più di due-tre volte al giorno.

Controllare le quantità giornaliere di cibo è doppiamente importante, non solo per una questione di “linea” ma soprattutto per evitare di andare incontro all’obesità e ad altre patologie affini. Essendo un animale prettamente carnivoro, l’alimentazione ideale di un Serengeti è a base di proteine, quindi di carni come pollo, coniglio, cuore, fegato ma anche pesce crudo. Sono da evitare, invece, i carboidrati che assimila e digerisce con più difficoltà.

In ogni caso la dieta del nostro gatto deve essere ponderata sia in base alle nostre abitudini e al tempo che possiamo dedicare alla preparazione dei pasti sia in base ai consigli del veterinario, quindi tenendo conto delle condizioni di salute del gatto. A tal proposito, ecco pro e contro dell’alimentazione naturale del gatto.

Non tutti hanno la possibilità di preparare pasti fatti in casa e a tal proposito ci vengono in soccorso croccantini e scatolette di cibo umido da dare al gatto senza eccedere, seguendo le indicazioni riportate nella confezione. La cosa fondamentale è che i cibi confezionati siano sempre di ottima qualità e con pochi conservanti e che il gatto abbia a disposizione dell’acqua fresca e pulita da affiancare ai pasti.

In alternativa, è sempre una buona idea alternare pasti fatti in casa al cibo confezionato, un modo per rendere la dieta del gatto più variabile e appetibile, con sapori e consistenze sempre diverse che senza dubbio stimolano la sua curiosità e soprattutto le sue papille gustative.

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