5 motivi per cui il gatto non vuole dormire di notte

Sembra un comportamento anomalo, ma ti assicuriamo che è più comune di quanto tu possa credere. Ecco da cosa dipende

I nostri amici a quattro zampe sono noti a tutti per la loro “passione” per i pisolini (rigorosamente lunghi, anzi infiniti) e per il relax più assoluto. La domanda quindi, in casi dove ciò non accade, sorge spontanea: perché il gatto non vuole dormire di notte?

I motivi per cui un felino non dorme durante le ore notturne sono essenzialmente 5 e li analizzeremo uno ad uno qui nelle righe seguenti. Scopriamoli assieme!

Noia

La noia nei nostri amici a quattro zampe può giocare brutti scherzi (e non stiamo scherzando). Molti dei problemi comportamentali, tra cui questo, sono infatti causati proprio dalla noia e dalla mancanza o insufficienza di stimoli. E cosa fa quindi un gatto che si annoia tutto il giorno? Nulla, accumula energie che poi sfoga durante la notte giocando e correndo per la casa.

Ansia e stress

I gatti sono animali molto sensibili e possono stressarsi abbastanza facilmente, anche solo per un minimo cambiamento in casa. Ciò, inevitabilmente, li porta a stare svegli la notte.

Troppo tempo solo a casa

Durante la tua assenza , un po’ come quando si annoia, il gatto non può fare altro sennonché dormire e starsene ad oziare, in attesa del tuo ritorno. Anche in questo caso, quindi, accumula tutta energia che poi sarà costretto a sfogare nelle ore notturne. Ciò, naturalmente, succede solo nei casi in cui l’assenza è molto prolungata.

gattino casa seduto

Fame

I felini sono dei predatori crepuscolari, ovvero che amano cacciare le loro prede al momento del crepuscolo (alba e tramonto per intenderci). Tuttavia, specie se non mangiano regolarmente e in quantità giuste, la notte potrebbero svegliarsi per andare in cerca di cibo, seguendo quindi il loro istinto naturale.

gatto sotto coperte

Anzianità

Anche l’anzianità può influire sulla qualità del sonno del gatto. In questa fase infatti cambiano moltissime cose, specialmente a livello di abitudini e comportamenti. L’attività notturna, quindi, è inclusa tra le suddette alterazioni (o potrebbe dipendere anche da dolori ossei o muscolari dovuti comunque alla vecchiaia).

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