Come capire se manchi al gatto

Il gatto è in grado di farti capire se gli manchi mediante alcuni segnali specifici, che rientrano nel linguaggio sia fisico che vocale dei piccoli felini domestici

Ci sono molti luoghi comuni sui gatti e uno di questi sostiene che non siano in grado di affezionarsi né tantomeno di sentire la mancanza di una persona. Ma non è esattamente così. Ci sono diversi segnali che ti consentono di capire se manchi al gatto, basta saperli cogliere!

Affascinanti e sinuosi, spesso buffi ma anche molto indipendenti, i gatti sono un universo tutto da scoprire e chi ha potuto goderne della compagnia sa che conquistare la loro fiducia è una bella soddisfazione che, con il tempo, ci consente di creare con loro un rapporto unico e speciale.

Per capire se manchi al gatto osservalo con attenzione: fa grandi feste al ritorno da casa? Miagola con insistenza o ti segue ovunque? Sono solo alcuni segnali da decifrare nel meraviglioso linguaggio felino con i quali Micio esprime mancanza e nostalgia.

Indice

Segnali di affetto e nostalgia

gatto bianco e grigio

Come in ogni situazione, ci sono segnali più evidenti di altri e ognuno è volto a esprimere una determinata emozione. Vale per i gatti esattamente come per gli umani, con l’unica differenza che noi abbiamo in più l’articolazione della parola. Per il resto anche Micio è perfettamente in grado di esprimere mancanza nei confronti di qualcuno e lo fa seguendo un linguaggio ben preciso.

Sentire la mancanza prima di tutto è conseguenza di un legame affettivo, di un senso di nostalgia per l’assenza della persona che si prende cura di lui. Se ti capita di osservare il gatto che miagola insistentemente emettendo vocalizzi particolari (anche gli adorabili trilli) al tuo ritorno, vuol dire che gli sei mancato e ti sta salutando a modo suo. Allo stesso modo quando il gatto si struscia su di te ti sta comunicando quanto gli sei mancato, oltre naturalmente a segnarti con il proprio odore come se fossi una sua “proprietà”.

Il gatto fa capire che gli manchi anche cercando coccole e attenzioni, seguendoti qua e là per tutta la casa e invitandoti al gioco insieme a lui. Per Micio sono tutte cose importantissime ed è naturale che voglia coinvolgere l’umano che si prende cura di lui in tutto ciò che ritiene fondamentale.

Segnali di stress e disagio

gatto che rovina la carta igienica

La mancanza purtroppo talvolta sfocia nel vero e proprio disagio, quando ad esempio un gatto non sa gestire la lontananza del proprio umano del cuore e questa nostalgia si trasforma in vera e propria ansia da separazione. In casi del genere è evidente che qualcosa non va.

Capita che il gatto sembri quasi apatico, disinteressato a te e anche all’ambiente che lo circonda. Probabilmente l’assenza della persona o della famiglia che se ne prende cura gli provoca uno stress tale da farlo reagire in modo negativo, mostrando chiari segnali come l’inappetenza, persino il vomito o comportamenti distruttivi (graffia compulsivamente i mobili). Qui oltre alla mancanza in sé entrano in gioco altri fattori come la noia e l’ansia, dovute essenzialmente al fatto che in casa gli mancano gli stimoli giusti. È per questo che Micio assume comportamenti all’apparenza “strani”, è semplicemente un modo per comunicarti il suo disagio.

Cosa fare per aiutare il gatto durante la nostra assenza

gattino che si affaccia dal balcone

Questi elementi ovviamente non devono farci arrivare alla conclusione che non dovremmo mai lasciare il gatto da solo in casa. A pensarci bene con tutti gli impegni che abbiamo – chi più e chi meno – sarebbe uno scenario alquanto fantasioso. Inevitabilmente abbiamo l’esigenza di allontanarci dalle mura domestiche, per brevi momenti come per diverse ore.

Possiamo cercare di rendere la nostra assenza meno pesante per Micio, adottando delle semplici strategie. Innanzitutto sarebbe opportuno abituarlo sin da quando è piccino, così da non provocargli un “trauma” una volta adulto. Un gattino abituato a stare da solo prima per periodi più brevi e poi un po’ più prolungati non avrà difficoltà a superare questa situazione.

A questo, però, dobbiamo aggiungere un’altra cosa importante: l’ambiente deve essere completo di tutto ciò che gli occorre per stare bene sia fisicamente che mentalmente. Lasciamo che abbia sempre cibo e acqua fresca a disposizione, così da non restare digiuno. Posizioniamo in casa tiragraffi, giocattoli e oggetti che lo stimolino a divertirsi, anche quando sta da solo, così da sfogare le sue energie ed evitare di accumulare inutile e nocivo stress.

Per le assenze prolungate, sarebbe opportuno affidare le cure del gatto a una persona di fiducia che lo vada a trovare regolarmente per dedicargli tempo e attenzioni.

Consigli per un ritorno a casa sereno

gatto sulle gambe della sua padrona

Avrete certamente sentito dire che spesso l’animale mostra una forte ansia da separazione quando eccediamo nelle attenzioni al nostro rientro a casa. Possiamo dire che sia vero, ma solo in parte.

È un po’ lo stesso discorso che si fa per i cani. Quando torniamo a casa, evitiamo di entrare in modo troppo energico e chiassoso così da non spaventarlo o metterlo in agitazione. Facciamo in modo che il rientro sia calmo e pacato, così che il Micio possa associare a questo momento una sensazione di tranquillità e serenità. Allo stesso modo, troviamo del tempo da trascorrere insieme a lui, anche solo per qualche coccola sul divano, così da rassicurarlo e fargli capire che non lo abbiamo abbandonato!

Va da sé che alcuni comportamenti “negativi” possano essere segnali di stress e disagio che, come abbiamo visto, influiscono sullo stato d’animo e spesso di salute del gatto. Quando questi comportamenti ci sembrano eccessivi o particolarmente strani, forse è il caso di consultare un esperto in modo da capire se vi sia un problema sottostante di cui non siamo a conoscenza.

Capire se manchi al gatto, molte persone ci hanno chiesto anche:

ragazza che accarezza il suo gatto

Quanto ci mette il gatto a dimenticare il padrone?

Secondo studi recenti i gatti sono in grado di mantenere dei ricordi anche per lunghi anni. Dipende soprattutto dal grado di intensità del “rapporto” che instaurano con un determinato oggetto o con una persona. Nel caso dei primi (giocattoli, bocconcini) gli studi hanno dimostrato che rientrano nella cosiddetta memoria a breve termine del gatto, quindi restano impressi nella sua memoria per minuti oppure ore. Nel caso delle persone, invece, tutto cambia: uno studio pubblicato sulla rivista Behavioral Processes (2013) è giunto alla conclusione che i gatti sono in grado di ricordare la voce del proprio umano del cuore anche per dieci anni.

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