Ecografia al gatto: quando è necessaria, come si svolge e a che cosa serve?
L'ecografia al gatto potrebbe essere un esame necessario per investigare sul suo stato di salute. Vediamo insieme quando serve e perché
L’ecografia, indipendentemente che si faccia al gatto o al cane, è un test diagnostico per immagini sempre più utilizzato in medicina veterinaria. Questo perchè, oltre a essere poco invasiva (e non è un aspetto da sottovalutare data la natura dei pelosi), è anche molto precisa.
Niente radiazioni, infatti, ma solo ultrasuoni: per la precisione si basa sul principio dell’emissione e della ricezione delle onde ultrasonore, che ‘rimbalzano’ in un modo o in un altro a seconda della tipologia dei tessuti che incontrano.
Che cos’è
L’ecografia al gatto va bene per qualsiasi tipo di indagine che non coinvolga i tessuti ossei e quelli che contengono aria, come i polmoni e l’intestino meteorico per esempio. Inoltre, permette al veterinario di guardare nel dettaglio gli organi, i vasi, le cavità e i diversi tessuti, attraverso l’utilizzo di una sonda che viene poggiata sulle diverse parti del corpo interessate senza provocare fastidi o lesioni.
Contrariamente alle radiazioni, gli ultrasuoni sono innocui e non c’è bisogno di nessuna precauzione. Si tratta, infatti, di un esame che può essere eseguito tutte le volte che viene ritenuto opportuno. Non a caso è quello che viene utilizzato per monitorare il feto in gravidanza. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sulle gatte in dolce attesa.
Quando e perché si fa
L’ecografia al gatto viene utilizzata in moltissimi contesti: è versatile, non invasiva e non fa male all’organismo. Se il nostro amico a quattro zampe ha subito un trauma importante, come un incidente o una caduta dall’alto, è un metodo molto utile.
Gli ultrasuoni consentono di diagnosticare un eventuale versamento addominale; la rottura di organi interni come la vescica, il fegato e la milza; eventuali ernie interne, come quella diaframmatica, e tanto altro.
È indispensabile per diagnosticare patologie acute e dolorose come la pancreatite, l’epatite, la peritonite, l’enterite; l’eventuale presenza di corpi estranei o una perforazione intestinale.
Anche nel caso di malattie cardiache di origine congenita, come la stenosi polmonare o il dotto arterioso persistente, serve questa tipologia di esame. Ma anche nel caso di malattie croniche come l’endocardiosi mitralica, la cardiomiopatia dilatativa e altre.
Altri contesti di indagine
L’ecografia al gatto, se fatta all’addome, permette di valutare tutto l’apparato genito-urinario (dai reni all’uretra). Una eventuale dilatazione prodotta da liquido addominale libero è pure riscontrabile. E, in questo caso, si può fare anche il campionamento eco-guidato e formulare diagnosi differenziali e piani di cura.
Anche il vomito o la diarrea, quando sono persistenti, possono richiedere l’ecografia addominale per approfondire l’origine del problema e quindi stabilire la terapia più adeguata. Ma ci sono anche motivazioni molto più liete, come quella di una gravidanza, tracciabile dalla terza settimana in avanti.
L’eco può essere utilizzata per studiare le strutture oculari intra-bulbari – se non si può eseguire un’esplorazione diretta a causa dell’opacità della cornea, del cristallino, del vitreo – oppure per indagare su tumori, emovitreo, e tanto altro.
L’apparato riproduttivo
L’ecografia al gatto che indaga sull’apparato riproduttivo maschile può evidenziare la presenza di un’iperplasia prostatica benigna, una cisti e un ascesso prostatico. Ci permette, infatti, di individuare il testicolo (o i testicoli) ectopico in esemplari criptorchidi.
Nelle femminucce, invece, si possono visualizzare le ovaie e l’utero, per approfondimenti soprattutto se patologici o con un contenuto sospetto. Insomma, l’area di utilizzo è davvero molto ampia.
Ma non è finita qui
Si tratta di un esame che permette di effettuare un check-up pre-anestetico. Si fa nei soggetti a rischio di patologie cardiache per avere un quadro clinico completo prima di procedere con interventi invasivi (anestesie per operazioni chirurgiche o tac).
Nel caso di versamenti pleurici, l’ecografia è utile per il rilevamento di masse o per l’esecuzione di toracentesi per il campionamento di masse o fluidi. Infine è anche un modo utile per guidare i movimenti dei chirurghi nel corso di alcune procedure, come le centesi o le citologie eco-guidate.
Le biopsie
Una delle caratteristiche importanti di un esame ecografico è la capacità di identificare aree anormali in un organo specifico. Consente, quindi, una biopsia precisa di quelle aree.
Così il patologo avrà una sezione di tessuto che può essere esaminata al microscopio per scoprire ulteriori informazioni utili alla cura del nostro amico a quattro zampe. In molti casi, è proprio lui a fornire una diagnosi definitiva.
In cosa consiste
Solo dopo aver fatto una visita accurata, il veterinario di fiducia – che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza – stabilisce se è il caso di procedere con un’ecografia al gatto. In questo caso, allora, Miao viene sdraiato sul lettino in posizione supina o su un fianco attraverso una leggera contenzione. Nei rari casi in cui non si dimostra collaborativo, si procede con la sedazione.
Il tecnico, dopo aver provveduto alla tosatura e alla pulizia della zona interessata, applica un gel e fa scorrere la sonda sulla cute. Per uno studio accurato può essere necessario cambiare anche la posizione del micetto.
La media della durata è di circa mezz’ora, ma può variare a seconda della complessità del quadro clinico e arrivare a durare anche un’ora. Il referto di solito è disponibile nelle successive 48 ore, ma anche in questo caso incide la gravità della situazione.
Una ecografia al gatto viene eseguita in tempo reale, i risultati quindi sono subito disponibili. Ci sono dei casi, però, in cui è necessario che le immagini vengano inviate a un radiologo veterinario per ulteriori consulti. Quando ciò si verifica, il rapporto finale potrebbe non essere disponibile per alcuni giorni.
Come prepararsi all’ecografia
Per l’ecografia al gatto non è prevista nessuna preparazione particolare, a eccezione di quella all’addome che necessita di un digiuno di 12 ore. Sarà comunque lo specialista a dare tutte le indicazioni del caso.
Tranne che in situazioni specifiche, la vescica viene visualizzata al meglio se è piena di urina. Pertanto, se possibile, è meglio impedire al nostro amico a quattro zampe di non urinare nelle tre o sei ore precedenti all’ecografia.
L’anestesia diventa necessaria solo se Miao non si dimostra collaborativo e soprattutto quando si deve analizzare il cuore o l’addome. Eventualmente gliene verrà somministrato uno che dura per un lasso di tempo molto limitato e non troppo invasivo.
La toelettatura
Nella maggior parte dei casi, la pelliccia del nostro amico a quattro zampe deve essere rasata. Le onde ultrasoniche, infatti, non vengono trasmesse attraverso l’aria, è indispensabile che la sonda manuale sia completamente a contatto con la pelle.
In alcuni casi, come la diagnosi di gravidanza, può essere possibile ottenere immagini adeguate inumidendo i peli con l’alcol denaturato e applicando una quantità abbondante di gel per ultrasuoni idrosolubile. Tuttavia, le immagini ecografiche saranno di migliore qualità se l’area da esaminare si rasa precedentemente.
Conclusioni
Anche se il prezzo inizialmente ci può sembrare elevato, bisogna tenere conto del fatto che gli strumenti utilizzati sono molto costosi. Per non parlare della formazione necessaria per poter leggere quello che lo schermo permette di vedere. Inoltre, una quantità significativa di tempo viene impiegata per lo svolgimento del visita medica.
Si tratta, lo ripetiamo, di un esame molto utile in gravidanza, nella valutazione degli organi interni, della funzione cardiaca e per la valutazione di alcune malattie degli occhi. Non dimentichiamo poi il dettaglio non di poco conto: non è un esame invasivo e protegge il benessere del nostro amico a quattro zampe.