Gatta legata alla catena per tutta la vita

Questa gattina indifesa è stata tenuta legata alla catena per tutta la vita, fino al momento in cui fortunatamente l'hanno salvata

Porcia, in provincia di Pordenone era il luogo dove questa gatta è rimasta legata alla catena per tutta la vita. Costretta a vivere in una scatolina di cartone minuscola, fin da quando era solo una piccola gattina indifesa. Questa è la storia triste, ma fortunatamente con un lieto fine, che vi raccontiamo oggi. Non smetteremo mai di raccontare questo tipo di storie. Questo perché servono, e sono assolutamente necessarie per poter spingere tutti a denunciare questi atti violenti contro gli animali. Infatti, le leggi ci sono e prevedono delle sanzioni e delle pene molto severe. Ma c’è bisogno che la collettività resti tutti unita di fronte a questo tipo di ingiustizie.

La storia di oggi parla di Nina, la gatta legata alla catena per tutta la vita, e costretta a vivere in uno scatolone piccolissimo. Un anonimo, pochi giorni fa, denuncia la triste condizione di Nina. La segnalazione è arrivata alle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). I soccorsi sono tempestivi e la gatta, infatti, al loro arrivo era ancora viva. Nina adesso è sotto la protezione dei soccorritori, sequestrata immediatamente al proprietario. Il quale adesso per maltrattamento di animali alla Procura della Repubblica di Pordenone è sotto denuncia.

Inoltre, aveva anche un cane, detenuto senza microchip e dovrà rispondere anche di questo alla Procura. L’uomo giustifica questo atto di crudeltà verso Nina, perché in passato aveva dei gatti. Questi purtroppo sono morti finendo investiti dalle macchine in corsa che passavano poco distanti dall’abitazione. Così, per salvaguardare, si fa per dire, questa gattina ha pensato di utilizzare questo metodo del tutto illegale.

La gattina, di circa dieci anni, la portano immediatamente verso la clinica veterinaria più vicina per ricevere assistenza e cure. A Nina viene diagnosticata, così, una gravissima disidratazione e un’insufficienza renale molto grave. Insomma, non era lo specchio della salute e di questo anche dovrà rispondere il suo carceriere. Fortunatamente sono intervenuti i soccorsi a salvare Nina, il piccolo cucciolo di cane e altri volatili detenuti illegalmente da questa persona.

Nella speranza che sia fatta giustizia, vi chiediamo di denunciare sempre questo tipo di atti di maltrattamento.

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