Gatti e proteine: a cosa gli servono e cosa bisogna sapere

I gatti sono carnivori e le proteine non possono certo mancare nella loro alimentazione. Vediamo di scoprire quali sono quelle di cui hanno più bisogno

Fonte primaria di energie, gatti e proteine devono camminare a braccetto. A differenza degli esseri umani, infatti, non sono in grado di prendere sostentamento dai carboidrati in maniera efficace.

Nella fattispecie, i felini hanno bisogno di dieci aminoacidi essenziali che non possono sintetizzare. Ma cerchiamo di fare un po’ di ordine e chiarezza, così da garantire loro una dieta sana ed equilibrata.

Arginina e taurina

gatto e croccantini

Tra gli aminoacidi appena citati, i più importanti sono due. Arginina e taurina. I gatti e le proteine non sono un binomio scindibile, altrimenti le conseguenze in termini di salute possono essere anche molto gravi.

Il nostro amato Miao ha bisogno dell’arginina perché non possiede l’enzima capace di produrla autonomamente. Si tratta di una sostanza indispensabile per la conversione dell’ammonio in urea (altrimenti conosciuto come processo di disintossicazione) e ricopre anche altri ruoli di vitale importanza.

La taurina, invece, è un β-amminoacido presente soltanto all’interno dei tessuti animali. I nostri amici a quattro zampe ne hanno bisogno per la formazione di sali biliari, contrariamente ai cani che si servono della glicina. L’assorbimento di questo enzima però avviene parzialmente, causando patologie anche di una certa entità: cardiomiopatie e degenerazione della retina in primis.

Poi esistono altri aminoacidi che possono essere sintetizzati nel fegato e vengono chiamati non essenziali, questo perché non devono essere presenti nella alimentazione del nostro amato Miao.

L’utilità delle proteine

I gatti hanno bisogno delle proteine perché svolgono moltissime funzioni all’interno dell’organismo. Tra le basilari troviamo lo sviluppo delle ossa, dei muscoli, dei legamenti e dei tendini.

Gli enzimi, le proteine plasmatiche, gli ormoni e i neurotrasmettitori si nutrono di una struttura tridimensionale che può essere alterata se le proteine vengono riscaldate ad alte temperature.

Ecco perché non sempre i cibi secchi fanno al caso del nostro amico a quattro zampe: vengono prodotti secondo un processo che si chiama estrusione. Inoltre, qualora entrassero a contatto con determinati componenti (acidi, coloranti, conservanti e altri) le conseguenze non sarebbero delle migliori.

Una volta che perdono la loro caratteristica principale, infatti, non solo diminuiscono gli effetti benefici, ma possono provocare danni come intolleranze e allergie. Insomma, le proteine non possono essere facoltative nella vita dei felini.

Uno sviluppo continuo

gatto con lingua di fuori

Si tratta di sostanze in continuo sviluppo e rigenerazione, che consente loro di adattarsi a situazioni sempre nuove e diverse. Durante la crescita di un amico a quattro zampe oppure la convalescenza da una malattia, questo processo di sostituzione può rappresentare fino al 40% del dispendio energetico totale.

Contrariamente a quanto succede nell’organismo degli esseri umani, che possono usare i carboidrati, i gatti usano le proteine per creare energia. Questo ci dà l’idea di quanto siano importanti perché Miao possa crescere sano, forte e senza patologie gravi.

Valori nutrizionali e digeribilità

Gatti e proteine camminano a braccetto e il valore nutrizionale è strettamente correlato agli aminoacidi che trasporta, alla loro digeribilità, al loro assorbimento e al loro utilizzo. È alto per le proteine che provengono dalla carne, dai suoi sottoprodotti e derivati; mentre è molto più basso nei vegetali, che contengono pochi aminoacidi e Miao non è in grado di digerirli al meglio.

La digeribilità degli cibi per gatti è di circa l’80% per quanto riguarda gli alimenti secchi, l’85% per i semi-umidi o l’umido con i cereali, e più del 90% per quelli umidi che contengono un’alta percentuale di carne.

Questo fattore dipende anche dalla fonte della proteina e dal modo in cui viene elaborata. La carne è certamente più costosa, ma di qualità superiore rispetto alla verdura, almeno per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere se il gatto può diventare vegano.

Le proteine di cui ha necessità Miao

gatto goloso

Gatti e proteine? La percentuale minima è pari al 40% per i cuccioli e il 26% per i felini che hanno già raggiunto l’età adulta. Il fabbisogno proteico è stabilito attraverso degli alimenti sperimentali, che contengono più o meno aminoacidi di quelli considerati sufficienti.

Alcune ricerche scientifiche hanno portato alla luce che il minimo accettabile per i gatti adulti è del 14% su base secca. Una quantità sufficiente perché i felini riescono ad adattarsi anche a bassi livelli di proteine, che vengono catabolizzate velocemente e utilizzate per mantenere i livelli di glucosio accettabili.

Il resto si trasforma in grasso. Ecco perché nemmeno un eccesso di proteine è considerato vantaggioso: può provocare problemi renali e obesità. Da queste condizioni poi, a cascata, possono subentrare anche altre patologie di una certa entità.

I gatti anziani, un capitolo a parte

I felini avanti con l’età, contrariamente a quanto di possa pensare, non devono essere privati della loro quantità proteica giornaliera. Anche se le informazioni in merito non sono ancora chiare e univoche, addirittura potrebbero aver bisogno di più proteine rispetto agli adulti.

I livelli raccomandati in questa fase delicata della vita sono del 30% su base secca (e a seconda della digeribilità e della qualità della proteina). Oltretutto, l’aumento di queste sostanze favorisce anche l’appetibilità del cibo, un fattore molto importante in esemplari che tendono a perdere peso e massa muscolare.

Cibo secco o umido?

gatto e ciotola di cibo

Per quanto riguarda il binomio gatti e proteine, la convinzione che le crocchette contengano più proteine è una leggenda metropolitana che si è diffusa attraverso le etichette dei prodotti confezionati.

Un confronto tra cibo secco e umido può essere fatto solo se il secondo viene privato dell’acqua, su ‘base secca’ quindi. È possibile farlo dividendo il nutriente in questione per la massa secca totale (il 100% in meno della percentuale di umidità segnata sull’etichetta).

Facendo questo calcolo, non è raro scoprire che in realtà la lattina di umido contiene più proteine rispetto ai croccantini. L’unico modo per non avere dubbi e non rischiare errori è quello di evitare il fai da te e affidarsi all’esperienza del veterinario di fiducia, che oltretutto conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza.

Anche se vogliamo procedere con un cambio dieta, aspettiamo sempre il nulla osta del nutrizionista e facciamo una piccola prova allergica nel caso della somministrazione di alimenti mai provati prima. A tal proposito, potrebbe tornare utile conoscere i cibi proibiti per i gatti.

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