I gattini randagi urlavano per strada, cercando mamma gatta che non c’era più: serviva subito aiuto – Video

Lasciati in balia di loro stessi, i trovatelli imploravano disperatamente aiuto

In lontananza, la squadra di soccorritori sentiva dei tristi miagolii. Mossa dalla compassione infinita verso le dolci creature, si è sentita in dovere di intervenire e al più presto. Non sapevanesattamente da dove provenissero quei suoni, ma, forti della propria esperienza, sapevano che il tempo stringeva. Probabilmente erano nati da poco, e le basse difese immunitarie imponevano di prendere la situazione in mano, pena una fine prematura. Le operazioni di ricerca sembravano non portare da nessuna parte, fino a un certo punto, quando i volontari hanno finalmente scorto dei gattini randagi che urlavano in maniera forsennata.

Gattini ricevono aiuto

Che era successo? La risposta, per quanto triste, era piuttosto intuitiva. Erano alla disperata ricerca della loro mamma, svanita nel nulla. Speravano di vederla tornare presto o tardi, ma la loro incrollabile fiducia rischiava di ritorcersi contro. Perché la capofamiglia aveva fatto svanire le sue tracce e tergiversare avrebbe significato contribuire a un epilogo drammatico.

Il dispiacere provato nell’assistere alla scena aveva commosso il team di operatori. Tentavano di asciugarsi le lacrime, che scendevano copiose, dandosi una scossa, poiché in circostanze del genere occorre farsi forza, pena dei tristi sviluppi.

In uno scenario del genere occorre recuperare la lucidità e così hanno tenacemente fatto. Non era un gioco da ragazzi, ma la capacità di autocontrollo si è rivelata parecchio utile.

Gattini intenti mangiare

Allora hanno porto il cibo ai gattini randagi che intanto urlavano ancora. Il gesto di pura compassione ha permesso di placarne lo spirito irrequieto. Dal modo in cui si sono avventati sul cibo vien naturale pensare che patissero da un po’ la fame.

Un bel pieno di scorte, nutrienti e salutari, avrebbe consentito ai piccoli di recuperare le energie perdute. Allora è scattata la fase numero due del piano: il trasferimento al rifugio. Grazie alla fiducia guadagnata, i teneri baffuti si sono dimostrati collaborativi.

In un centro sicuro, al riparo dalle minacce tipiche del randagismo, riacquisteranno vigore, in vista delle prossime sfide.

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