Serengeti

Serengeti
Gatto Serengeti

Esemplare di Serengeti

Dati generali
Etimologia Il nome deriva dalla regione africana Serengeti
Genitori Incrocio fra Gatto del Bengala e Oriental Shorthair
Presente in natura No
Longevità 15 anni
Impieghi Versione domestica del gatto Several
Riproduzione
Fecondità Fecondo con il gatto domestico ed esemplari della stessa razza
Caratteristiche
Pelo Corto
Colori Maculato con varianti: da giallo a dorato con macchie nere; nero intenso, grigio con macchie nere; argento con macchie
Peso maschio da 6 kg a 7,5 kg
Peso femmina da 3,5 kg a 5,5 kg
Informazioni
Prezzo Dai 600 ai 2.000€
Origine Nasce negli Stati Uniti nel 1994

Il Serengeti è uno di quei felini che viene definito ibrido: nasce dall’incrocio fra il Gatto del Bengala (anche lui un ibrido) e un Oriental Shorthair. A volere la creazione di questa razza è la biologa Karen Sausman del Kingsmark Cattery.

Anche se è ancora in fase di sviluppo il primo esemplare nasce in California nel 1994. Il fine è quello di creare esemplari più mansueti ma che abbiano molto in comune con il Serval.

Scheda informativa del Serengeti
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Per bambini La sua indole è ideale anche per le famiglie con bambini
Con altri gatti Ha un buon rapporto con i suoi simili se opportunamente abituato
Con cani L’interazione con i cani dipende dal tipo di esperienza che matura con loro sin da cucciolo
Anallergico No
Tendenza al sovrappeso Se segue una dieta sana ed equilibrata, ma soprattutto asseconda la sua natura particolarmente pimpante, non rischia l’obesità
Tendenza a fuggire Se non fatto sfogare abbastanza il grande bisogno di attività fisica, il rischio di fuga aumenta esponenzialmente

Origini storiche della razza

Il Serengeti fa parte delle cosiddette razze ibride, come il Gatto del Bengala o il Savannah. La razza ebbe origine dall’incrocio fra L’Oriental Shorthair e proprio il Gatto del Bengala.

Il primo incrocio risale al 1994 negli Stati Uniti, contraddicendo quello che si penserebbe dal nome. Serengeti, infatti, è una regione dell’Africa orientale. A volerlo è stata la biologa Kare Sausman per creare un esemplare che somigliasse al Serval, un gatto selvatico di origini africane, ma con caratteristiche domestiche.

Si tratta quindi di una razza relativamente giovane, riconosciuta dall’organizzazione americana TICA – The International Cat Association. Seppur sia esposto e presente nel libro genealogico, questo felino è stato però classificato come “nuova razza provvisoria”.

Prezzo

Il Serengeti si trova fra i 600 e i 2.000 euro. Visto il costo particolarmente elevato, è necessario pretendere tutti i documenti e le certificazioni che ne attestino le origini e lo stato di salute. In questo caso più che in altri, è importante affidarsi ad allevamenti certificati e riconosciuti ufficialmente.

Carattere del Serengeti

Il Serengeti, contrariamente a quanto si possa immaginare viste le sue origini, è un felino molto fedele, riesce a fare amicizia facilmente e ama conoscere nuove persone: è molto aperto a quello che la vita gli riserva. Inizialmente può apparire timido, ma superato l’ostacolo delle presentazioni diventerà l’ombra di chi decide di adottarlo.

A volte può essere persino invadente. Fosse per lui, e se non ci fossero porte chiuse a ostacolarlo, questo quattro zampe sarebbe capace di seguire il suo papà umano anche in bagno. Fra le sue caratteristiche comunicative c’è una notevole loquacità. Di certo non è un felino discreto, infatti il miagolio è uno dei suoi tratti distintivi.

È un gatto estremamente intelligente, curioso e attivo, che pretende molte attenzioni, e non fornirgliele può essere fonte di guai e danni psicofisici. Si tratta di un felino particolarmente impegnativo e che ha bisogno di un’adeguata attività fisica per incanalare correttamente le proprie energie.

Non è consigliato prendere quindi un esemplare di questa razza se non si ha molto tempo da dedicargli. Si può pensare di prenderne due in modo che si facciano compagnia nei momenti di solitudine, ma ciò non toglie che questi debbano rimanere brevi e sporadici.

Atletico e agile, ha la tendenza ad arrampicarsi nei posti più alti, sia fuori che dentro casa, è quindi bene fornirgli un tiragraffi ad albero molto alto e fare in modo che la casa sia a misura non solo di quadrupede, ma di questo quadrupede.

Ogni esemplare possiede il suo singolare temperamento ma, malgrado questo, la maggior parte di loro possono andare d’accordo con altri felini e altri animali domestici. Sono consigliati per i bambini piccoli, a patto che sappiano cosa significhi rispettare gli spazi e la natura dei felini.

Caratteristiche fisiche

Questo felino ha una corporatura snella e aggraziata, le sue dimensioni sono medie e presenta un aspetto proporzionato. Fondamentale, perché mantenga queste caratteristiche, è assecondare il suo desiderio di movimento. Il suo tratto distintivo sono le orecchie grandi e gli arti lunghi.

Zampe

Le zampe appaiono particolarmente lunghe rispetto al resto del corpo. Sono muscolose, ma snelle e affusolate.

Corpo

Il torace è lungo e sostanzioso, di media dimensione. L’ossatura è robusta solida. Il corpo è muscoloso, specialmente nei maschi.

Peso e altezza

Un esemplare maschio adulto può pesare dai 6 ai 7 chili, gli esemplari di sesso femminile sono più mingherlini e arrivano a 3,5/5,5 chili. Questa razza può essere alta, al garrese, fino a 40 centimetri circa.

Testa

La testa del Serengeti è a forma di cuneo. Il muso è lungo più lungo che largo e il profilo appare dritto. Gli occhi sono grandi e a mandorla, il colore è un altro dei tratti distintivi della razza: colore oro oppure verde.

Le orecchie, con la base larga e la punta che va a stringersi ma che termina arrotondata, sono la caratteristica che più salta all’occhio di questo quattro zampe e che lo fa rimanere impresso nella mente di chiunque ne veda una foto anche soltanto una volta e di sfuggita. Sono posizionate in alto e lateralmente sulla testa.

Coda

La coda della razza di gatto Serengeti appare lunga e sottile.

Pelo

Il pelo è tendenzialmente corto e denso, lucido. Cade rasente al corpo ed è normalmente morbido e setoso al tatto. È il risultato del mantello del Gatto del Bengala e dell’Oriental Shorthair, le razze da cui ha avuto origine.

Colore

Il bellissimo manto del Serengeti è davvero particolare. Le varianti possibili vanno dal giallo al dorato con la presenza di macchie nere (o al massimo marroni scure); gli esemplari di questa razza possono avere anche il mantello di una tonalità intensa di nero oppure grigio freddo o argento con macchie nere. In tutti i casi queste ultime devono essere visibili e distanziate l’una dall’altra.

Cuccioli

I cuccioli manifestano sin da subito il carattere tipico di questo felino. Sono quindi molto attivi e vivaci e per questo, se sono destinati alla vita da appartamento, vanno abituati sin da subito agli spazi ristretti. L’ideale, però, è rispettare la loro natura e adottarli solo se si hanno spazi ampi e la possibilità di farli stare spesso all’aria aperta e in mezzo alla natura.

Per quanto riguarda la socializzazione, è sempre bene iniziarla il prima possibile e deve essere mirata, visto il temperamento docile e fedele ma anche particolarmente attivo e bisognoso di attenzioni.

Salute del Serengeti

Il Serengeti, di norma ha una buona salute. Tuttavia gli esperti hanno rilevato la predisposizione alla formazione di calcoli nella vescica. Per il resto non presenta patologie genetiche particolari o altre tendenze. Come qualsiasi esemplare può essere soggetto a disturbi e deve essere visitato con regolarità, in ottica preventiva. Ecco perché è importante che faccia i vaccini e non salti i richiami e che segua la normale profilassi antiparassitaria.

Indicazioni sull’alimentazione

Questo felino è molto vorace, un vero golosone che potrebbe mangiare all’infinito se avesse a disposizione il suo cibo per tutto il tempo. Perciò la sua alimentazione va controllata e curata in ogni dettaglio, specialmente per quanto riguarda le quantità delle pietanze che non devono mai essere eccessive e, soprattutto, devono riempire la ciotola in momenti specifici della giornata, non più di due-tre volte al giorno.

Controllare le quantità giornaliere di cibo è doppiamente importante, non solo per una questione di “linea” ma soprattutto per evitare di andare incontro all’obesità e ad altre patologie affini.

Essendo un animale prettamente carnivoro, l’alimentazione ideale di un Serengeti è a base di proteine, quindi di carni come pollo, coniglio, cuore, fegato ma anche pesce crudo. Sono da evitare, invece, i carboidrati che assimila e digerisce con più difficoltà.

In ogni caso la dieta del nostro gatto deve essere ponderata sia in base alle nostre abitudini e al tempo che possiamo dedicare alla preparazione dei pasti sia in base ai consigli del veterinario, quindi tenendo conto delle condizioni di salute del gatto.

Non tutti hanno la possibilità di preparare pasti fatti in casa e a tal proposito ci vengono in soccorso croccantini e scatolette di cibo umido da dare al gatto senza eccedere, seguendo le indicazioni riportate nella confezione. La cosa fondamentale è che i cibi confezionati siano sempre di ottima qualità e con pochi conservanti e che il gatto abbia a disposizione dell’acqua fresca e pulita da affiancare ai pasti.

In alternativa, è sempre una buona idea alternare pasti fatti in casa al cibo confezionato, un modo per rendere la dieta del gatto più variabile e appetibile, con sapori e consistenze sempre diverse che senza dubbio stimolano la sua curiosità e soprattutto le sue papille gustative.

Toelettatura

Il pelo del Serengeti è di per sé molto bello, sano, lucente e morbido. Grazie a queste sue qualità naturali, non richiede grosse cure se non quelle di routine. È sempre bene spazzolarlo una volta a settimana per permettere la caduta del pelo vecchio e consentire la rigenerazione di quello nuovo.

Un discorso a parte va fatto per i prodotti da utilizzare in caso di lavaggio, anche se all’igiene di norma i gatti pensano in autonomia. Se si decide di fare il bagno, perché magari particolarmente sporco al ritorno dalla gita in mezzo alla natura, sono sempre consigliati dei detergenti specifici, che non siano aggressivi né per il pelo né per la cute del felino. Anche in questo caso è meglio consultare lo specialista.

Allevamenti

Registrata dalla TICA, al momento questa razza è presente in pochissimi allevamenti soprattutto negli Stati Uniti – la sua terra di origine – in Russia, Regno Unito e Australia. In Italia è quasi assente perché la sua detenzione è ancora soggetta a norme giuridiche specifiche, dovute al fatto che geneticamente presenta ancora linee di sangue riconducibili a gatti selvatici.

Considerando anche il prezzo particolarmente alto per un esemplare di questa razza, bisogna pretendere trasparenza e la consegna di tutta la documentazione che attesti origine dei genitori e condizioni di salute riconducibili a questioni genetiche.

Prendersi cura del Serengeti

Il Serengeti è un esemplare abbastanza socievole e attivo. Tuttavia non è per tutti e non vive serenamente recluso in un appartamento, a maggior ragione se piccolo e non arredato per replicare l’ambiente stimolante di cuoi necessita. È bene che ad adottarlo sia qualcuno che abbia i luoghi adatti e il tempo per assecondare la sua indole giocosa.

Se abituato, in aree con altre persone e animali, può circolare al guinzaglio. In ambienti immersi nella natura e isolati, ma sicuri, può correre libero. Potrebbe valere la pena investire in un GPS per sapere sempre dove si trova il proprio felino. Nonostante tutto, comunque è affettuoso con chi considera famiglia e ha bisogno di sentirsi amato come qualsiasi altro pet.

Curiosità

Anche se si tratta di un felino particolarmente fedele e affezionato a colui con il quale si crea l’imprinting relazionale, è una razza particolarmente curiosa e desiderosa di esplorare. Perché questa sua indole venga assecondata in sicurezza è bene farla giocare in ambienti controllati e alimentare le sessioni di gioco condivise con gli umani.