Quando e perché sterilizzare una gatta?

La salute del nostro amico a quattro zampe, sapere quando e perché sterilizzare una gatta è importante per farla stare al meglio. Tutti i dettagli

La sterilizzazione è un intervento molto comune e generalmente privo di rischi per i nostri amici a quattro zampe. Nelle femmine, la ovarioisterectomia consiste nell’asportazione delle ovaie e dell’utero.

Ci sono diverse ragioni che possono portarci a decidere che è il caso di procedere con questa operazione chirurgica e ci sono dei momenti indicati per farlo. È fondamentale sentire il proprio veterinario di fiducia.

Si tratta pur sempre di un intervento e non si può decidere senza il parere dello specialista. Per sterilizzare una gatta in maniera consapevole, nei tempi e modi giusti, è bene essere informati.

Indice

Perché sterilizzare una gatta
Quando sterilizzare una gatta
Come si sterilizza una gatta
Sterilizzare una gatta, il post-operatorio

Perché sterilizzare una gatta

gatto che gioca

I motivi per cui è bene sterilizzare una gatta sono molteplici e, se non saltiamo i controlli dal veterinario, sarà lui a dirci se e quando procedere. Una precisazione è d’obbligo, però, l’ultima parola spetta al proprietario. Tra le ragioni troviamo:

  • Evitare che vada in calore;
  • Non correre il rischio di gravidanze indesiderate;
  • Evitare tumori e altre patologie.

Ogni caso è a sé, quindi è fondamentale una visita approfondita da parte dello specialista. Una anamnesi da parte nostra il più possibile dettagliata lo aiuta ad avere il quadro clinico completo e a valutare eventuali pregressi e caratteristiche di razza rilevanti.

Il calore della gatta

Se la fase del calore è del tutto naturale nella vita del felino, è anche piuttosto stressante sia per lui che per noi. Se non vogliamo far procreare la nostra piccola palla di pelo, sterilizzandola potremo anche risparmiarci, ma soprattutto risparmiarle, i disagi causati dall’estro nella gatta, come i miagolii insistenti anche notturni.

Gravidanze inattese

I felini possono partorire anche tre volte in un anno, a volte sterilizzare la gatta può evitare una serie di problematiche dovute alla gestazione. Infatti, non tutti possono permettersi di prendersi cura dei cuccioli, che richiedono attenzioni ancora più particolari.

Le gravidanze indesiderate possono portare anche all’abbandono di gattini, favorendo il proliferare di randagi. Inoltre, a seconda del loro stato di salute, alcune gatte possono incorrere in gravidanze particolarmente rischiose. Con la rimozione delle ovaie si rende impossibile il concepimento, prevenendo in modo radicale queste eventualità.

Cancro e altri disturbi

Nel caso di ripetuti estri senza accoppiamento o concepimento, aumenta la possibilità che si sviluppino dei tumori alla mammella. Per prevenirli la soluzione migliore è quella di sterilizzare la nostra amica a quattro zampe.
Esistono, poi, altri disturbi il cui rischio può essere ridotto allo stesso modo, come le infezioni all’utero (soprattutto in età avanzata) e le malattie sessualmente trasmissibili come la FIV nel gatto.

Quando sterilizzare una gatta

gatto guarda in alto

Il momento ideale per intervenire con la sterilizzazione della gatta è quando la micia è in fase prepuberale e ha raggiunto i 2,5 chili di peso, il che spesso significa prima del sesto/settimo mese di vita (anche se alcune hanno il primo calore anche ad appena 4 mesi).

È però anche possibile farlo in seguito, perché non ci sono limiti di età: è questo, ad esempio, il caso di gatte adulte a rischio di randagismo. Quello che si consiglia caldamente è però di evitare di farle operare quando sono in calore, perché ciò potrebbe causare complicazioni per l’intervento. Potrebbe sembrare una scelta cattiva e priva di sentimenti, ma in realtà fare sterilizzare la gatta è giusto per diverse ragioni che riguardano la convivenza in casa.

Gatta tendente alla fuga

La sterilizzazione della gatta porta a dei cambiamenti comportamentali. Nello specifico, aiuta a ridurre il rischio che scappi di casa. Infatti, uno dei principali motivi è legato alla stagione degli amori. L’intervento impedirà la produzione degli ormoni che sono causa di questo istinto.

Aggressività felina

Questo approccio, se consigliato dal veterinario e se non ci sono controindicazioni mediche, limita i comportamenti aggressivi con altri gatti. Un felino non sterilizzato risulta essere molto più aggressivo e territoriale, mentre invece nel caso contrario è molto più socievole e “pacifico” verso i propri simili. A tal proposito, può tornare utile saperne di più sull’aggressività possessiva del gatto.

Una questione di territorio

Anche se è un comportamento più frequente negli esemplari maschi, sterilizzare una gatta riduce anche il rischio che possa marcare il territorio. In questo modo si evita che faccia la pipì fuori dalla lettiera e in giro per casa. Un istinto abbastanza sgradevole poiché rilascia odori molto forti.

E di sovrappopolazione

Il randagismo, purtroppo, è ancora abbastanza presente in tutto il mondo e l’unico modo per poterlo risolvere è soltanto attraverso la sterilizzazione. Più nello specifico, succede che i gatti (specie quelli randagi) si riproducono in massa e di conseguenza aumenta anche il numero di felini senza casa. A questo, poi, si aggiunge anche il problema del numero di gatti nei rifugi troppo alto.

Come si sterilizza una gatta

gatta intimorita dal veterinario

Sterilizzare una gatta non un’operazione complessa, ma è pur sempre un intervento. Consiste nell’asportazione delle ovaie che si trovano all’interno dell’addome, sotto anestesia totale e previo controllo preliminare delle condizioni generali della paziente. Un’operazione più invasiva e problematica nelle femmine che nei maschi.

La prima cosa da fare per facilitare il processo di guarigione dopo la sterilizzazione, che durerà in media una decina di giorni, è farle trovare a casa un ambiente tranquillo: dopo un’operazione così traumatica, infatti, la nostra amica a quattro zampe avrà bisogno di assoluto riposo.

Se in casa abbiamo più di un gatto, cerchiamo di farli stare separati durante il post-operatorio: durante questo periodo bisogna evitare qualsiasi sforzo, quindi è sconsigliato farli giocare insieme. Un altro motivo per cui lo sconsigliamo è perché i gatti si leccano a vicenda: un problema durante la degenza.

Sterilizzare una gatta, il post-operatorio

gatta dal veterinario dopo la sterilizzazione

La lesione lasciata dall’operazione è in un punto molto delicato, di cui è opportuno avere una particolare cura. La prima cosa da fare è evitare che i gatti, facendo movimenti bruschi o leccandosi, si strappino i punti di sutura. Sterilizzare una gatta significa anche occuparsi della convalescenza. I modi più semplici per scongiurare incidenti sono evitare la compagnia di altri gatti e mettere un collare elisabetta per gatti.

Inoltre è bene coprire il taglio con delle garze sterili per evitare che si infetti. Le garze vanno cambiate ogni qualvolta risultino bagnate di siero, il siero viene prodotto dal corpo durante il processo di cicatrizzazione in modo assolutamente naturale.

Di solito i veterinari prescrivono alle gatte operate un antibiotico da prendere per circa una decina di giorni, finché non sarà il momento di togliere i punti. Se tuttavia notiamo che presenta sintomi sospetti come la nausea, il vomito e la febbre nel gatto è possibile che ci sia un’infezione in atto e che si debba agire prima possibile. In questo caso, rivolgiamoci subito al veterinario di fiducia perché possa intervenire in maniera tempestiva.

La corretta alimentazione

La voglia di coccolare la nostra amica a quattro zampe indebolita dall’operazione è tanta, ma è importante – in questa fase più che mai – che segua una dieta sana e bilanciata, che tenga conto del fatto che il suo è un corpo debilitato.

Quindi, non facciamole mangiare snack in grande quantità, non riempiamola di cibo umido se vediamo che non ha tanta voglia di mangiare. Dopo l’operazione è bene, al contrario, che la gatta faccia dei pasti leggeri e digeribili e che abbia sempre a disposizione acqua fresca. La corretta alimentazione è il primo passo verso la guarigione.

Se possibile, in questa fase, cerchiamo di tenere vicine le ciotole del cibo e dell’acqua, la sabbiera e la cuccetta. In questo modo eviteremo gli spostamenti troppo lunghi e non necessari. Il nostro amore e le coccole, poi, faranno il resto e – in poco tempo – la gatta starà benissimo.

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