Alimentazione gatto, gli errori da evitare assolutamente

Una dieta ben bilanciata è alla base di una vita sana e felice: vediamo gli errori più comuni (e da evitare) nell'alimentazione del gatto

Spesso sbagliamo a scegliere i cibi più adatti a noi figuriamoci nell’alimentazione del gatto: gli errori sono dietro l’angolo, tutto sta nel capire quali sono e cosa evitare.

Una buona alimentazione è alla base di una vita felice e in salute, sia per noi esseri umani che per i nostri piccoli amici pelosi.

Per questo motivo non dobbiamo mai prendere sottogamba ogni singola decisione e dare al micio pasti nutrienti e salutari.

Basti pensare alla nostra dieta: se mangiamo troppo sale o troppi zuccheri rischiamo di avere dei problemi.

Dobbiamo partire dal presupposto che lo stesso ragionamento vale per il micio e fare sempre scelte ponderate sui pasti.

Naturalmente la regola d’oro è chiedere sempre consiglio al veterinario di fiducia che conosce il mondo felino e sa cosa è meglio per il nostro gatto.

È l’unico modo per andare sul sicuro ed evitare errori nell’alimentazione del gatto, specialmente se soffre di allergie, intolleranze o particolari patologie.

Troppo cibo: l’errore più comune

Uno degli errori più comuni nell’alimentazione del gatto è dargli pasti troppo abbondanti: l’eccesso non è mai una cosa positiva.

dare i croccantini al gatto

Lo facciamo probabilmente pensando di gratificare il nostro micio o perché siamo convinti di renderlo felice con il suo cibo preferito.

In realtà non c’è nulla di più sbagliato perché il gatto deve mangiare pasti completi e nutrienti ma mai in quantità superiori rispetto al suo fabbisogno.

I rischi legati a una dieta abbondante sono tanti e se il micio mangia troppo possiamo compromettere prima di tutto il suo stato di salute.

Gli studi più accreditati ci dicono che la malattia nutrizionale più comune nei gatti è l’obesità e di questo siamo noi i responsabili.

Anche se un gatto paffuto può sembrare carino e coccoloso, l’obesità non ha niente di positivo in termini di salute e può provocare nel nostro morbido amico una serie di effetti devastanti.

Un aumento patologico del peso nel gatto può provocare malattie come diabete, artrite e disturbi del tratto urinario, per citarne solo alcune.

Diabete

Il diabete mellito è un disturbo endocrino molto comune nei gatti, in particolar modo quello di tipo 2.

Può essere causata da scarsità o assenza di insulina che è l’ormone che regola la glicemia, ovvero il valore di glucosio presente nel sangue.

Lo zucchero dovrebbe servire per dare energia all’organismo e dovrebbe essere utilizzato, oppure stoccato e non rimanere in giro.

Quando il gatto ha poca insulina (o non ne produce) lo zucchero non viene smaltito e resta in circolo nel sangue, accumulandosi anche nelle urine causando iperglicemia.

Nello specifico il diabete di tipo 2 è caratterizzato da una scarsa risposta periferica all’insulina associata proprio all’obesità.

Quando il gatto mangia troppo e ingerisce troppi carboidrati inizia a produrre l’amilina che riduce la produzione di insulina.

Se si innesca questo circolo vizioso nel gatto la sua salute è a rischio. Il diabete può causare l’insorgere di ulteriori patologie molto gravi.

Nei casi più gravi il micio può essere soggetto a cataratta fino alla totale cecità o a chetoacidosi, uno stato tossico che provoca vomito, diarrea, inappetenza, disidratazione e perfino coma.

Artrite

Un gatto troppo grasso rischia di appesantire le articolazioni e a lungo andare può sviluppare la cosiddetta artrite reumatoide.

errori nell'alimentazione del gatto

Non è altro che il corrispettivo felino della medesima patologia che sviluppano le persone: una malattia infiammatoria cronica molto dolorosa.

In parole povere i muscoli e i tendini del gatto si infiammano mentre le cartilagini e le giunture delle articolazioni ossee nel tempo si corrodono.

Non è detto che l’obesità sia la causa primaria dell’artrite nel gatto ma di certo l’aumento eccessivo di peso può favorirne l’insorgere.

L’unico problema dell’artrite nei gatti è che i nostri amici pelosi riescono facilmente a “camuffare” il dolore, perciò nella fase iniziale non è semplice individuarla.

Nel tempo però iniziano a perdere mobilità, diventano più rigidi e non riescono più a fare le tipiche cose “da gatti” come salire le scale o saltare su un ripiano.

Sindrome metabolica

Da un altro punto di vista, però, il rischio di obesità è legato a un’altra condizione del gatto chiamata sindrome metabolica, comune anche nelle persone.

In parole povere non è detto che l’aumento di peso sia legato esclusivamente al fatto che facciamo mangiare al gatto pasti troppo abbondanti ma dipende anche da altri fattori.

Un esempio semplice: se il gatto conduce una vita troppo sedentaria e cambia le proprie abitudini rispetto a quando era cucciolo, cambiano i suoi bisogno nutrizionali.

Un gattino piccolo o comunque giovane ha molte più energie in corpo che sfoga continuamente correndo, giocando e arrampicandosi da bravo gatto.

Perciò la sua alimentazione deve essere commisurata al questo dispendio di energie: i pasti devono essere una ricarica energetica che gli consenta di recuperare le forze.

Per un gatto adulto con abitudini di vita più sedentarie il discorso è ben diverso, di certo non gli occorre la stessa carica energetica di un cucciolo o di un gatto che si muove molto.

Avendo delle esigenze nutrizionali più basse anche i pasti devono essere “misurati” di conseguenza e dobbiamo adattare la dieta alle sue esigenze.

Gli errori nell’alimentazione del gatto associati a uno stile di vita poco attivo possono sfociare nella sindrome metabolica.

Questa condizione patologica comporta diversi rischi per la salute del nostro gatto come l’insorgere di patologie cardiovascolari, epatiche, renali e oculari.

Quanto deve mangiare un gatto

Alla luce di tutto ciò vi starete chiedendo quanto debba mangiare il gatto affinché non diventi obeso con tutte le conseguenze che ne seguono.

gatto grigio e tigrato che mangia

Per rispondere alla domanda innanzi tutto dobbiamo considerare il tipo di pappa, poi anche il suo stile di vita e la presenza di eventuali patologie.

Come sempre è opportuno consultare il nostro veterinario di fiducia che conosce a fondo la storia clinica del nostro micio.

Per non incappare nei soliti errori nell’alimentazione del gatto dobbiamo innanzi tutto dargli piccoli pasti ripetuti durante la giornata.

Quindi tecnicamente dovremmo lasciargli a disposizione sempre la ciotola con la sua pappa, a patto che si tratti di cibo poco calorico, quindi con pochi grassi e carboidrati e non eccessivamente proteici.

Andiamo sul sicuro con i croccantini che possono essere lasciati a disposizione del micio per tutta la giornata. Il cibo umido, invece, rischia di andare a male.

Come calcolare le quantità

Per un gatto in salute e con un peso regolare possiamo regolarci con le quantità seguendo delle semplici regole.

Per il cibo umido la dose non deve superare i 40 grammi per ogni chilo di peso del gatto, mentre per i croccantini dobbiamo calcolare 40 grammi per ogni chilo diviso 3.

I croccantini sono cibo secco e disidratato quindi contiene una maggiore concentrazione di nutrienti, ne occorre molto di meno rispetto alle scatolette di umido.

Le quantità di cibo ovviamente variano anche a seconda dell’età del gatto: un gattino piccolo mangia molto di meno rispetto a un gatto adulto che ha bisogno di più energie.

Errori nell’alimentazione del gatto: solo cibo secco

Un altro degli errori più comuni nell’alimentazione del gatto è basare la sua dieta esclusivamente su cibi secchi, i croccantini per intenderci.

gatto gioca con i croccantini

Ciò si deve a una concezione sbagliata di questo tipo di alimenti spesso influenzata da pubblicità rassicuranti sulla loro efficacia.

Una dieta composta soltanto di croccantini e altri cibi simili in realtà è pessima per i nostri mici perché pessimi sono gli ingredienti che contengono.

Il gatto per come lo conosciamo oggi è il risultato di un processo evolutivo che lo fa discendere da antenati felini che vivevano nel deserto.

Questo gli ha lasciato in eredità oltre ad alcuni tratti dell’aspetto, all’eleganza e all’abilità nella caccia anche una scarsa tendenza alla sete.

Riflettendoci la spiegazione vien da sé: un animale che vive nel deserto, dove l’acqua scarseggia, si evolve in modo tale che riesca a sopravvivere anche senza bere troppo.

Perciò non beve spesso perché il suo organismo trae i liquidi dal sangue e dall’acqua presente nelle prede.

Il gatto, proprio come questi animali, non ha il senso della sete, non ne sente lo stimolo come ad esempio succede ai cani. È geneticamente predisposto a sopravvivere con poca acqua.

Questo discorso però crolla nel momento in cui parliamo di gatti domestici che non vivono di caccia: hanno bisogno di assumere liquidi in qualche modo.

E i croccantini che contengono al massimo il 2% di umidità non possono da soli compensare questo bisogno, rischiando che il micio si disidrati.

Una disidratazione prolungata nel gatto può causare anche problemi di salute piuttosto gravi come la formazione di calcoli o l’insufficienza renale.

Anche per questo motivo è essenziale che il gatto abbia sempre a disposizione una ciotola con acqua fresca dalla quale bere in qualsiasi momento.

Impariamo a leggere le etichette

Quando acquistiamo la pappa spesso ci lasciamo convincere dal fatto che i marchi più costosi siano necessariamente i migliori per il nostro gatto.

scatolette di cibo umido per gatti

Occorre prestare attenzione innanzi tutto alla dicitura riportata nell’etichetta: alcuni alimenti sono “completi” mentre altri sono “complementari”.

La differenza è molto semplice, anche se spesso passa inosservata. Un alimento completo nell’arco della vita del gatto può essere usato come unica fonte di nutrienti.

Significa che fornisce all’animale tutte le sostanze necessarie per lo sviluppo e il mantenimento coprendo l’intero fabbisogno energetico.

Un alimento complementare, invece, non contengono tutti i nutrienti necessari al gatto che devono perciò essere integrati nella dieta con altri cibi.

Nella scelta della pappa del gatto dobbiamo badare che i croccantini o le scatolette contengano taurina, che il micio non è in grado di produrre da solo.

La taurina è fondamentale per la funzione oculare e ai fini della riproduzione del gatto e si trova in natura nella carne.

Imparare a leggere le etichette è importante per evitare errori nell’alimentazione del gatto perché soltanto così ci possiamo rendere conto di quante sostanze superflue e pericolose possa contenere un alimento.

Nei croccantini troviamo in abbondanza ingredienti come mais, glutine, farina di mais, cereali, tutti carboidrati che il gatto non riesce a smaltire.

Cibi troppo carichi di carboidrati sono altamente sconsigliati perché causano aumento di peso e influiscono negativamente sulla funzionalità del sistema cardiocircolatorio.

L’importanza dell’acqua: non deve mai mancare

Nonostante tenda a bere poco, l’acqua è di fondamentale importanza per il micio e tra gli errori nell’alimentazione del gatto c’è proprio quello di fornirgliene troppo poca.

gatto beve dal rubinetto

Il gatto deve sempre avere a disposizione la sua ciotola per l’acqua, posta in un punto della casa facilmente raggiungibile e ricaricata con acqua sempre fresca e pulita.

Non bastano i liquidi assunti mediante le scatolette di cibo umido, specialmente se consideriamo che in genere le combiniamo con croccantini secchi e disidratati.

Che si tratti di cibo umido oppure secco, in ogni caso questi alimenti non bastano a fornire al micio l’acqua necessaria per mantenere le sue funzioni vitali.

Per farci un’idea di quanta acqua beve il gatto al giorno dobbiamo considerarne il peso: un gatto bene circa 80 millilitri di acqua per ogni chilogrammo di peso corporeo.

L’insufficienza di acqua nella dieta del gatto può provocare gravi problemi di salute, come le malattie del tratto urinario.

Allo stesso tempo però la quantità di acqua che beve durante la giornata può essere una cartina di tornasole per individuare la presenza di eventuali patologie.

Se il gatto beve meno del solito oppure si avvicina alla ciotola come se volesse farlo ma non attinge, ci sta dicendo chiaramente che qualcosa non va.

Considerato quanto i gatti siano maniaci dell’igiene è molto probabile che il micio ci voglia comunicare che la ciotola non è pulita o che l’acqua non è abbastanza fresca.

Ma in altri casi può essere sintomo di un disturbo o un disagio dell’animale che cerca in qualche modo di comunicare il suo malessere.

Anche il gatto che beve troppa acqua può essere un campanello d’allarme, potrebbe indicare la presenza di patologie come diabete o disturbi renali.

Errori nell’alimentazione del gatto: la dieta vegana o vegetariana

Tra gli errori madornali che commettiamo nell’alimentazione del gatto c’è quello di credere che possa mangiare come noi.

gatto deve mangiare la carne

Le nostre scelte non devono influenzare minimamente la vita del nostro micio che ha bisogno di mangiare tutto ciò di cui ha bisogno.

Ultimamente si sta diffondendo la mania della dieta vegetariana o vegana per i gatti, un approccio estremo al cibo che per i nostri amici pelosi è molto pericoloso.

Del resto il dibattito è ancora aperto per quanto riguarda le persone che con simili regimi alimentari rischiano carenze, anemia e molti altri disturbi.

Purtroppo molti proprietari di gatti non si rendono conto che eliminare la carne e le proteine dalla dieta dell’animale può essere davvero rischioso.

I gatti sono animali carnivori e per natura hanno bisogno di mangiare carne per sopravvivere: un tempo quando cacciavano le prede, oggi con ciò che gli diamo noi.

L’importanza delle carni si deve principalmente alla taurina, una sostanza che il gatto non riesce a sintetizzare da sé.

La taurina si trova soltanto nei tessuti animali perciò privare il gatto della carne vuol dire anche privarlo di questo importante amminoacido.

La carenza di taurina inizialmente causa semplice debolezza ma a lungo termine può provocare problemi cardiaci e persino la morte del gatto.

Qualsiasi veterinario che si rispetti vi dirà sempre la stessa cosa: il gatto deve mangiare tutto e la dieta vegana o vegetariana sono sconsigliate e pericolose.

Nel Regno Unito è in corso un dibattito molto acceso a tal proposito e la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals afferma con forza che i proprietari di animali che impongano regimi dietetici del genere sono passibili di denuncia per maltrattamenti e negligenza.

Attenzione ai pasti fatti in casa

Ultimo, ma non per importanza, tra gli errori che commettiamo nell’alimentazione del gatto è legato alla preparazione dei pasti in casa.

gatto morde un pezzo di tonno

Sia chiaro che fornire al gatto dei pasti salutari come alternativa ai cibi confezionati è assolutamente positivo e sono in molti a consigliarlo.

È un tipo di dieta che va pianificata con l’aiuto del veterinario per calcolare le dosi ma soprattutto gli ingredienti che vanno utilizzati.

A essere sbagliato, come sempre, è affidarsi al fai da te senza avere le conoscenze di base per procedere su questa strada.

I pasti devono essere nutrienti e preparati con ingredienti freschi e di ottima qualità ma soprattutto devono coprire l’intero fabbisogno giornaliero del gatto.

Alcune persone non forniscono ad esempio la giusta quantità di carne con la diretta conseguenza di non dare al gatto la giusta quantità di calcio.

Nell’immaginario collettivo il gatto mangia pesce ma ciò non significa che dobbiamo dargli troppo tonno o troppo pesce crudo.

Il tonno in quantità eccessive può provocare un aumento smisurato della vitamina A che causa dolore alle ossa e alle articolazioni, che si indeboliscono, e secchezza della pelle. Stessa cosa accade con troppo fegato o olio di fegato.

Una dieta troppo ricca di pesce crudo, invece, può distruggere la vitamina B1 e una carenza di questa sostanza causa debolezza muscolare e nei casi più gravi perfino convulsioni e danni al cervello.

Non affidatevi mai a Google o alla vicina di casa, parlate con il veterinario prima di prendere qualsiasi iniziativa. È l’unico modo per esser certi di assicurare al nostro gatto una vita sana e felice.

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