Chi siamo noi per il nostro gatto? Ecco come ci vede Micio

Il rapporto con il nostro amico a quattro zampe è sempre più simbiotico, ma perché? Chi siamo noi per il nostro gatto? Perché siamo così speciali?

Gli amanti dei felini, veri e propri ‘gattari’ o simpatizzanti a distanza, si sono chiesti almeno una volta nella vita chi siamo noi per il nostro gatto. La domanda è figlia di un legame sempre più profondo, scaturito da secoli di convivenza sempre a più stretto contatto.

L’osservazione del mondo felino, estremamente affascinante e misterioso, ci ha portato a volerne sapere sempre di più. Perché in questo modo la comprensione reciproca sarà migliore e anche il sostegno pratico ed emotivo ne avrà beneficio.

A chi si affeziona il gatto

gatto e padrona

Chi siamo noi per il nostro gatto? Se impariamo a comprendere il linguaggio dei gatti correttamente scopriremo tantissime cose interessanti e sfateremo una serie di falsi miti sui gatti che li accompagnano da troppo tempo ingiustamente. I felini ci vedono come loro simili molto più grandi. La loro vista non è eccezionale in tutte le condizioni: miope oltre i sei metri e con problemi di messa a fuoco a distanze molto ravvicinate. Ci studiano attraverso l’olfatto e sono i nostri odori, insieme ai nostri comportamenti, a dire loro che possono fidarsi.

Il nostro amico a quattro zampe, infatti, è un animale estremamente indipendente e desideroso dei propri momenti di solitudine. Se per Fido è la paura di stare solo a paralizzarlo, e in alcuni casi si parla di ansia da separazione, per Miao è la noia il nemico numero uno. Ciò però non vuol dire che non sia in grado di provare dei sentimenti e non abbia bisogno di ricevere il nostro amore, le nostre cure e attenzioni.

Il gatto capisce se gli vuoi bene

Soprattutto se abituata sin dalla tenera età, la nostra piccola palla di pelo ricerca il contatto umano. Espressione principe della sua felicità sono quelle vibrazioni che il suo corpo emette quando inizia una sessione di coccole extra. Questo però non deve farci adagiare sugli allori, non sempre quello che sembra è. A tal proposito, se il gatto fa le fusa è davvero felice?

Sono tanti i modi in cui ci dimostra che siamo il suo riferimento in casa, che si sente parte della famiglia e che ci vuole bene. È anche in grado di percepire il nostro affetto distintamente, a patto che sappiamo come comunicare con lei. In tal senso, ecco come parlare al gatto per farlo sentire al sicuro.

Come il gatto sceglie il padrone

gatto sereno

Chi siamo noi per il nostro gatto? Come mai sceglie noi (in alcuni casi letteralmente) e non altri? Sono gli odori che emaniamo inconsapevolmente a dargli delle notizie rassicuranti. Attraverso l’olfatto riesce a capire le nostre intenzioni, gli stati d’animo e decide come interagire. Non a caso fa il pane sulla nostra pancia quando siamo a letto un po’ giù di morale o partecipa alle nostre gioie. Miao dice tanto, ma cosa comunicano i gatti con le zampe? Scopriamolo.

L’esemplare che vive protetto dalle mura domestiche, generalmente, ha un rapporto più rilassato con il suo bipede. Non deve procacciarsi il cibo, non deve proteggere la casa dalle invasioni e così via. Non dimentichiamo, però, che l’indole selvatica di Miao non se ne andrà mai, è scolpita nel dna. Per questo ha bisogno di un ambiente stimolante che gli faccia incanalare correttamente le proprie energie e per questo gatti e caccia avranno sempre un legame fortissimo, al di là del grado di addomesticamento. Ecco, per esempio, perché il gatto porta animali morti in regalo. La vera ragione ci renderà fieri di lui.

Noi siamo dei grandi gattoni ai suoi occhi, da trattare come simili, da salutare con la coda bella dritta verso l’alto e da marchiare con il proprio odore strofinandosi sulle nostre gambe. Questo se il rapporto si basa sul rispetto reciproco, altrimenti saremo il nemico da combattere e tenere alla larga.

Chi siamo noi per i gatti

dito puntato su gatto

Un gatto abituato alla strada, che non conosce il contatto umano o che ha avuto esperienze pregresse negative con alcuni bipedi tenderà a essere più diffidente. Adottare un gatto traumatizzato, infatti, richiede un po’ più di pazienza, perché dovrà comprendere che da noi può avare fiducia e darla. Una casa a misura di quadrupede, con giochi, tiragraffi, una lettiera bella comoda e una cuccia morbida possono fare tanto. Non dimentichiamo di fare in modo che Miao abbia una zona di comfort, dove sentirsi al sicuro. A tal proposito, ecco come abituare il gatto al trasportino affinché non lo veda sono come un nemico che contribuisce al trasferimento dal veterinario, ma come un alleato al quale richiedere protezione.

Il nostro amico a quattro zampe, solitamente, sceglie un solo componente della famiglia come punto di riferimento. Si viene a instaurare, in qualche modo, il rapporto che c’era con la mamma. Una fase delicata di socializzazione, quella dei primi due mesi, in cui impara a stare al mondo nel rispetto di tutte le regole di sopravvivenza e degli attori in gioco. A tal proposito, è bene sapere quando togliere il gattino alla madre e non farlo prima del tempo. Questo potrebbe avere delle ripercussioni notevoli nel resto della sua vita.

È come se rivivesse l’infanzia insieme al suo proprietario prediletto: piange e miagola per chiedere da mangiare, si accuccia sulle gambe per avere calore, risponde con le fusa per avere maggiori attenzioni. Una curiosità interessante è legata proprio al miagolio: un verso, infatti, che i felini destinano solo alla comunicazione con gli umani. Se ci facciamo caso, con i loro simili o l’altri animali sono altri i suoni scelti. Questa sostituzione, avviene soprattutto quando il cucciolo ha perso la propria mamma troppo presto. A tal proposito, ecco uno dei motivi per cui il gatto morde le orecchie e poi lecca.

Come capire se il gatto ti vuole bene

gatto davanti alla finestra

Chi siamo noi per il nostro gatto? Il loro punto di riferimento, ormai è chiaro, e ce lo dimostra in tantissimi modi. Fa la pasta proprio come con la mamma per stimolare la produzione di latte; gioca con noi come se stesse affrontando una sessione di caccia.

Il proprietario, però, in base all’indole del felino e alle sue esperienze, può essere visto anche ‘solamente’ come una presenza sicura, qualcuno a cui donare la propria fiducia. Di solito non si viene a creare nessuna forma di competizione fra bipede e quadrupede. Nessuna rivalità, ma sostegno reciproco. Un aspetto divertente che ci dà la misura dell’affetto del nostro fedele amico è la posizione del sedere. Quando Miao lo tiene in bella vista è un segnale di disponibilità verso il partner, se lo fa con noi è un segnale più che positivo.

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