Come fare ridere un gatto e farlo divertire a più non posso?

La salute psicofisica di Miao è una nostra priorità. Ma come si fa a fare ridere un gatto, come possiamo aiutarlo a stare al meglio? Ecco tutti i dettagli

Adottare un amico a quattro zampe significa impegnarsi affinché stia bene e in salute. In quest’ottica, come possiamo fare ridere un gatto? Si tratta di conoscere a fondo la sua natura, la sua indole e soddisfarla appieno.

Se siamo alla nostra prima esperienza con un felino, avvaliamoci dell’auto del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere, e se necessario anche di un etologo esperto in comportamento felino e ci dica come leggere il linguaggio del corpo di Miao.

Le posizioni del gatto

gatto predatore per gioco

Per sapere come far ridere un gatto, in primis, dobbiamo comprendere il linguaggio dei gatti correttamente. Siamo di fronte ad animali estremamente energici, sempre alla ricerca dell’avventura e di stimoli. Quando hanno voglia di giocare, mandano dei segnali molto chiari ma solo se siamo in grado di riconoscerli:

  • Movimenti repentini;
  • Pupille dilatate;
  • Orecchie piatte;
  • Miagolii continuati (che rivolgono solo agli esseri umani).

Sono tutti modi per attirare l’attenzione e richiedere una sessione di divertimento extra. A tal proposito, strano a dirsi, ma è così, può tornare utile sapere perché il gatto morde quando lo accarezzo.

Come giocare con il gatto

gatto che gioca con padrone

Come fare ridere un gatto? Rendendo l’ambiente in cui vive a misura di quadrupede. Non solo la cuccia comoda, le ciotole con cibo e acqua fresca, la lettiera (importantissima); ma anche tanti giochi che stimolino la sua fantasia, pareti attrezzate che richiamino gli alberi e gli permettano di stare in alto e una zona di comfort dove sentirsi al sicuro. A tal proposito, ecco perché i gatti amano le altezze.

Insomma, se Miao è circondato da divertimento e il suo padrone è pronto a dedicargli del tempo, perché non dovrebbe essere felice. Tiragraffi per gattini in commercio ce ne sono di tutti i tipi, avvaliamoci del parere di un esperto del settore per capire quale fa al caso del nostro amico a quattro zampe.

Non dimentichiamo, poi, che siamo davanti a un predatore: gatti e caccia saranno per sempre legati, indipendentemente dal grado di addomesticamento e dal reale bisogno di procacciarsi il cibo. Questo stimola anche la loro voglia di esplorare. L’ideale sarebbe avere a disposizione un giardino messo in sicurezza. Ma anche delle scatole di cartone, ma con cosa si divertono i gatti per davvero?

In commercio ci sono tante opzioni, prodotti che rispondono a ogni tipo di esigenza: canne da pesca che stimolano l’istinto alla caccia, palline, topolini di pezza, tiragraffi di tutte le forme e le dimensioni. Tutto è lecito, tranne quello che mette in pericolo la nostra piccola palla di pelo.

Gatto che ride

gatt supino

Scoprire come fare ridere un gatto non è difficile, se entriamo nel suo mondo e ci mettiamo nei suoi panni. Certamente, però, se ingerisce qualcosa di dannoso, il divertimento potrebbe essere compromesso. Miao è meglio che stia alla larga da:

  • Aghi e spilli;
  • Nastri e corde;
  • Piume e decorazioni varie;
  • Lustrini e oggetti di piccole dimensioni;
  • Elastici e pinzette.

A tal proposito, potrebbe essere interessante sapere come dare l’erba gatta al gatto. È una pianta ricca di che attirano l’attenzione della nostra piccola palla di pelo e la stimola. Giochi classici come acchiapparello e nascondino, che divertivano anche noi bipedi, possono essere rivisti e corretti per giocare con il nostro amico a quattro zampe e fare in modo che incanali correttamente le proprie energie in eccesso.

Un’altra opzione valida è quella di sfidarlo in una sorta di combattimento, nulla di violento, anzi: è solo un modo pacifico per simulare l’ebbrezza della vita allo stato brado. L’unica raccomandazione è quella di stare attenti a denti e unghie.

Se il comportamento che adotta è virtuoso e non fa nulla per cui essere delusi, premiamolo con un bel rinforzo positivo. Un premio che crei associazioni positive rispetto all’esperienza appena vissuta. Infatti, con Miao non funzionano grida e punizioni: non fanno altro che alimentare nervosismo e stress. A tal proposito, ecco come curare l’ansia del gatto.

Il gatto sorride

gattino che gioca

Perché tutto fili liscio dobbiamo entrare in punta di piedi nella vita del nostro amico a quattro zampe e rispettare la sua indole. Per quanto ci siano tanti falsi miti sui gatti, che li dipingono molto più indipendenti e solitari di quanto in realtà non siano, è pur vero che ogni momento non è propizio. Per capire se possiamo provare a iniziare una fase di gioco sondiamo il terreno.

Se cerca dei giochi spontaneamente, si accovaccia sulle zampe, emette dei vocalizzi e corre in lungo e in largo per la casa potrebbe essere il momento giusto. Mi raccomando, però, giochiamo con delicatezza e trasmettendo cure e attenzioni, usiamo un tono di voce calmo (ecco come parlare al gatto per farlo sentire al sicuro) e cerchiamo di instaurare un legame profondo, di fiducia.

Un segreto per farlo sentire a suo agio è quello di mettersi al suo livello: per terra, seduto, in piedi, a seconda dell’altezza a cui è posizionato lui. I felini, infatti, ci percepiscono come loro simili molto più grandi, quindi se appariamo dall’alto potremmo dare loro l’impressione di essere una minaccia. Più ci sentono vicini, anche letteralmente, più avvertono una sensazione di familiarità, più sarà facile che si raggiunga l’obiettivo di giocare insieme.

Infine, ricambiamo le manifestazioni di affetto del nostro amico a quattro zampe e favoriamo la connessione fra gatto e umano. Mostriamo delle tenerezze, se lui le riserva a noi; assicuriamoci che capisca che siamo felici di trascorrere del tempo in sua compagnia. E usiamo un linguaggio verbale e non verbale che è in grado di comprendere.

Possiamo picchiettare la nostra testa contro la sua con delicatezza e dolcezza, facciamo in modo che la strofini contro di noi e ricambiamo il gesto di estremo affetto. Se ci mostra il suo didietro, dove ci sono le ghiandole perianali dalle quali secerne una sostanza che rilascia informazioni importanti per chi ha un olfatto in grado di tradurle (non noi), mostriamo un’attenzione analoga soffiando delicatamente sul sedere. Se invece ci lecca, non è c’è bisogno di ricambiare nella stessa identica maniera: possiamo dargli dei colpetti, accarezzarlo dolcemente e fargli sapere che gli vogliamo bene e siamo fieri di lui.

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