Come prendersi cura di un gatto, al meglio

Prendersi cura di un gatto non vuol dire solo trattarlo con affetto. Ecco tutti i consigli utili a riguardo per trattarlo come fosse un re!

Il benessere del nostro amico a quattro zampe è per noi prioritario, a 360 gradi. Prendersi cura di un gatto non vuol dire solo riservargli l’affetto e le coccole che richiede (solo in determinate fasi della giornata e non tutti i giorni), ma si tratta di una responsabilità ben più grande.

Oltre a riservargli un ambiente a misura di felino, dobbiamo pensare alle visite periodiche dal veterinario, ai richiami dei vaccini, all’applicazione dell’antiparassitario con regolarità e a tanto altro. Non ultima l’alimentazione, che è lo specchio della sua salute. Se Miao mangia sano, avrà più possibilità di vivere a lungo e di stare bene.

Uno sguardo di insieme

gatto coccolone

Prendersi cura di un gatto prevede una dedizione completa. Adottare, per quanto sia un gesto più che nobile, non va fatto sull’onda dell’entusiasmo, ma deve essere una scelta ragionata e che avrà delle ripercussioni sulla nostra vita fino a quando la morte (speriamo il più tardi possibile) non ci separi dalla nostra palla di pelo.

I giochi stimolanti per mantenere la mente attiva sono impegnativi, un appuntamento che dobbiamo cercare di non saltare mai, a prescindere dalle nostre giornate pesanti che viviamo al lavoro. Giocare e passare del tempo insieme non è un aspetto di poco conto.

Il nostro amato peloso deve incanalare correttamente le proprie energie per mantenere l’equilibrio psicofisico. Inoltre, non ama particolarmente rimanere da solo tutto il giorno: nei casi più gravi, si arriva a parlare di ansia nel gatto (che bisogna imparare a gestire, ma è meglio se la preveniamo). Non portiamolo a casa con noi se non siamo certi di avere tutte le risorse – materiali ed emotive – per trattarlo come merita.

L’adozione di Miao

gatto con occhi azzurri

L’adozione è sinonimo di cura, proprio perché implica diverse attenzioni da dare alla nostra piccola palla di pelo. Non si tratta di una decisione da prendere a cuor leggero, perché cambierà almeno due vite: la nostra e quella dell’esemplare che sceglieremo.

A tal proposito, vale la pena ribadire quanto sia importante andare al gattile e donare un po’ di felicità a qualcuno costretto in una gabbia piccolissima e che ormai ha perso le speranze di poter avere di più da una vita che con lui è stata davvero ingiusta.

Ricordiamoci, inoltre, che adottare un gatto traumatizzato richiede un po’ di pazienza in più. Ogni giorno deve fare i conti con il proprio passato – che noi spesso non possiamo conoscere – e non si tratta di un’esperienza semplice da affrontare. Facciamogli capire che con noi è al sicuro, che può fidarsi e che non gli succederà mai più nulla di male.

Gli accessori giusti al momento giusto

gatto che gioca

Già lo abbiamo accennato: l’ambiente casalingo deve essere pensato anche a misura di Miao. Oltre alle ciotole per l’acqua (fresca) e il cibo sempre pulite, non dimentichiamo di preparargli una cuccia confortevole e calda e di riservargli un luogo che possa identificare come il proprio rifugio quando ne ha bisogno. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come abituare il gatto al trasportino. In questo modo non lo vedrà come una gabbia dove viene messo per i viaggi, i trasferimenti e basta, ma come una zona di comfort, dove c’è la sua coperta preferita e i giochi con cui si diverte di più.

Ogni esemplare ha bisogno dei propri accessori, in base all’età, alla stazza e alle condizioni fisiche. Parliamo sempre con il veterinario di fiducia – che conosce anche pregressi clinici e caratteristiche di razza – se ci accorgiamo di qualcosa che non va o se abbiamo bisogno di un consiglio per migliorare le condizioni in casa della nostra palla di pelo. Inoltre, tra gli accessori previsti dalla legge (ormai in molte regioni italiane), non dobbiamo dimenticare il microchip. Uno strumento fondamentale per l’identificazione di Miao, un aiuto in più nel caso si dovesse perdere o fuggire.

Miao è quello che mangia

Prendersi cura di un gatto significa anche garantirgli l’apporto nutritivo di cui necessita. Non dimentichiamo che il nostro amico a quattro zampe è prevalentemente carnivoro, e ha bisogno di ingerire soprattutto proteine di origine animale, seguite da minerali, vitamine e fibre.

Ogni fase della crescita prevede una dieta ad hoc, indipendentemente dal fatto che si opti per un’alimentazione naturale o industriale. Un cucciolo non può mangiare gli stessi cibi di un esemplare adulto, men che meno di un quadrupede anziano. Per qualsiasi dubbio o incertezza, rivolgiamoci al nutrizionista, anche quando abbiamo intenzione di apportare delle modifiche alla dieta di tutti i giorni.

Non facciamolo se prima non abbiamo ottenuto il suo nulla osta e non dimentichiamo quali sono i cibi proibiti per il gatto. In caso contrario, altrimenti, rischiamo un’indigestione o addirittura un avvelenamento. Niente di buono per la salute di Miao insomma.

L’importanza della socializzazione

gatto con la padrona

Sin dalle prime settimane di vita, prendersi cura di un gatto è prioritario. Infatti durante la fase della socializzazione impara come interagire con il mondo esterno nel rispetto di tutti gli attori in gioco, senza prendere in considerazione esclusivamente i propri bisogni. Se non abbiamo esperienza in merito, possiamo sempre avvalerci di un addestratore o di un etologo certificati ed esperti in comportamento felino. Affidiamoci solo a professionisti.

Non dimentichiamo mai l’importanza del rinforzo positivo. Si tratta di un meccanismo che funziona molto più del rimprovero e della punizione, che difficilmente Miao riesce a capire. Le associazioni positive, legate al premio ottenuto quando fa qualcosa di richiesto, invece sono molto più efficaci.

Ogni sessione non deve durare più di venti minuti ciascuna ed essere portata avanti all’insegna del divertimento e del relax. Se notiamo segni di ansia o nervosismo, soprassediamo e riprendiamo in un secondo momento. Insistere, non solo non ci fa raggiungere l’obiettivo prestabilito, ma può essere causa di stress per la nostra piccola palla di pelo.

Insomma, un gatto ci cambia la vita e noi la cambiamo a lui. Le nostre giornate vengono stravolte, ma anche colorate di sfumature mai viste prima. Ogni nostro sforzo viene ripagato dallo sguardo che ci riserva la nostra palla di pelo. Uno sguardo pieno di amore incondizionato e riconoscenza senza fine. Provare per credere!

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