Disturbi della pelle del gatto: quali sono e i principali rimedi

Esistono dei disturbi della pelle del gatto che possono compromettere il suo star bene? Scopriamolo insieme.

Esistono dei disturbi della pelle del gatto? Quali sono le potenziali problematiche che possono colpire il corpo del felino? Cerchiamo di analizzare nello specifico cosa può succedere in queste situazioni. Vediamo i fastidi più comuni, le cause e le possibili soluzioni.

Pelle del gatto: che tipo di disturbi esistono?

gatto si diverte

L’aspetto delicato ed elegante di ogni felino, solitamente, è ciò che più delinea la sua meravigliosa bellezza. Raffinatezza e grazia sono gli aggettivi che vengono attribuiti al felino. Lo sguardo intenso e l’aspetto fiero non fanno altro che definire delle caratteristiche fondamentali anche del suo atteggiamento nei confronti del mondo.

Un pelo lucente e brillante, oltre a rendere splendido un esemplare, ci dà anche un altro tipo di informazioni, sicuramente molto importanti. Un gatto che sta bene ed è perfettamente in salute si può riconoscere anche dalla luminosità dei colori del suo manto.

Qualora dovessimo notare qualche eventuale problema legato al pelo, che lo rende meno fluente e luminoso del solito, dovremmo subito farci due domande. Molto probabilmente, c’è qualcosa che non va.

Quali sono i possibili disturbi della pelle del gatto, che vanno a compromettere il suo stato di salute generale? Esistono delle particolari problematiche che mettono a repentaglio il suo intero organismo?

Ecco qualche informazione utile che potrà aiutarci a capire anche come gestire al meglio potenziali situazioni di pericolo o disagio per lui.

Ci sono, infatti, alcune patologie, assai frequenti, che devono assolutamente essere tenute in considerazione. In caso contrario, il benessere generale di Micio potrebbe essere messo a repentaglio.

Vediamo i disturbi della pelle del gatto più comuni e cerchiamo di scoprirne sintomi, cause e possibili risoluzioni. Lo scopo che dobbiamo tenere sempre a mente è quello di vagliare ogni ipotesi possibile al fine di rendere serena, sana e felice la sua vita insieme a noi.

Dermatite allergica

gatto nero pelo brillante

Fra i più comuni disturbi della pelle del gatto, troviamo la dermatite allergica. Essa consiste in un tipo aggressivo di infiammazione della cute.

Qual è la causa? Essa, solitamente, non è altro che una reazione allergica alla saliva di qualche fastidioso animale, spesso le pulci. Può anche svilupparsi in seguito all’ingestione di cibi che fanno allergia al gatto e sfogano con reazioni cutanee, o al collare anti-pulci che crea irritazione.

La dermatite si può riconoscere osservando la cute del gatto. Essa presenta un aspetto puntinato, squamoso e pieno di lesioni. Visto che provoca prurito, il felino si gratta e si lecca continuamente e peggiora la situazione, fino all’arrossamento e alla ferita.

A forza di toccarsi da solo, il gatto provoca la caduta del pelo nella parte interessata. Ecco, dunque, come possiamo accorgerci dell’eventuale presenza di questo fastidio.

Come si cura? Sicuramente, provvedere a un processo di sverminazione costante è un buon punto di partenza. Bisognerà, poi, far purificare tutti gli ambienti e far controllare altri eventuali animali presenti in casa. Si cura con dosi di antibiotici e antinfiammatori.

Dermatite dovuta all’esposizione al sole

gatto al sole

La dermatite dovuta all’eccessiva esposizione al sole non è altro una sorta di scottatura o eritema. I punti più colpiti dai raggi solari sono la bocca, le orecchie, il naso.

Sintomi? Perdita di pelo nelle parti interessate, screpolature varie, arrossamenti. Tutto questo può degenerare in crosticine, piaghe: se il gatto si gratta, la situazione di certo non migliora.

Si può curare? In realtà, si può prevenire. Insomma: il gatto non deve trascorrere troppo ore sotto i raggi cocenti del sole, specialmente nelle ore più calde.

Possiamo chiedere al veterinario se sa consigliarci delle pomate apposite, così da prevenire un minimo la questione. L’esposizione al sole, come avviene anche per noi umani, può provocare carcinoma della pelle, di certo non facilmente gestibile.

Atopia

gatto tranquillo

L’atopia, chiamata anche dermatite atopica, si sviluppa quando il gatto ha reazioni allergiche – data l’ipersensibilità della sua pelle – a sostanze, dette allergeni, presenti nell’ambiente con cui entra in contatto.

Questi allergeni possono essere pollini, polvere, piante, muffe, prodotti chimici di vario tipo. È difficile stabilire quali sia la causa effettiva di tale problema. Spesso, quest’allergia è stagionale, dunque si possono fare delle ipotesi. Tuttavia, un riscontro sicuro è difficile da trovare.

I sintomi? Arrossamento della pelle, formazione di piaghe, prurito costante, alopecie selettiva, oppure ancora starnuti, congiuntivite, arrossamento degli occhi, difficoltà respiratorie. Insomma, i classici segni che indicano la presenza di allergia a qualcosa.

Come si tratta? Sicuramente, se si trova la causa, evitare il contatto con quelle particolari sostanze. Il trattamento dipende, è ovvio, dal motivo che provoca il problema. Il veterinario ci consiglierà, prima di tutto, la somministrazione di antistaminici e l’assunzione di integratori. Nei casi più gravi, il cortisone darà sicuramente un effetto migliore.

Acne felina

gatto assonnato

Un altro disturbo della pelle del gatto può essere l’acne felina. È un’infiammazione che comunemente colpisce determinate parti del suo corpo, quali il mento o la bocca.

I sintomi? Possiamo notare punti neri, pustole, ascessi che, se non curati fin da subito, possono provocare infezioni di livello più grave, poiché più intense e pericolose.

La causa? Le ghiandole sebacee che si trovano sul musetto dell’animale non riescono a funzionare correttamente. Il sebo che viene prodotto non riesce a uscire; di conseguenza, si forma un piccolo follicolo che, se non esplode, può infettarsi, creare ferite o sanguinamenti.

La cura? Chiedere al veterinario: solitamente, si disinfetta la parte interessata e si procede con una cura antibiotica.

Alopecia psicogena

gatto occhi chiari

Fra i disturbi della pelle del gatto, l’alopecia è sicuramente uno dei più comuni. Questo è una patologia che si sviluppa da problemi comportamentali del gatto, i quali lo portano a leccarsi costantemente il pelo.

Questa azione va a provocare una conseguenza non molto gradevole, tanto meno sana per la salute di Micio. Infatti, il pelo che interessa le determinate zone del corpo dove il gatto si lecca sempre inizia a farsi sempre più rado, fino a cadere.

Per capire la causa scatenante di tutto ciò, è fondamentale tener presente il motivo che spinge il gatto a stressarsi in modo così evidente e intenso e a sfogarsi sul suo corpo. Perché il nostro gatto è stressato?

Ci sono mille ragioni che possono provocare stress nel gatto, come mille sono i possibili sintomi che ce ne fanno accorgere. Solitamente, la relazione con i suoi “coinquilini” determina di gran lunga il suo atteggiamento nei confronti della vita.

Molto spesso, è anche la convivenza con altri animali presenti in casa che gli provoca stress e lo porta a scaricare la tensione con un metodo rapido, veloce e istintivo: leccandosi. In altri casi, invece, lo stress può dipendere da “sbagli” che facciamo noi padroncini e che impediscono al nostro amico a 4 zampe di sentirsi a proprio agio.

Ad esempio, può succedere che, in alcuni periodi particolari, non riusciamo a dare troppe attenzioni al cucciolo. Lui, sentendosi abbandonato e trascurato, reagisce d’istinto.

Inoltre, anche un cambiamento di abitudini troppo repentino può sconvolgere gli equilibri del gatto, tanto da disorientarlo completamente. Fra le cose che gli danno più ansia ci sono i traslochi, l’arrivo di un nuovo animale, la nascita di un bambino, la presenza di sconosciuti in casa.

L’alopecia psicogena, dunque, si può trattare cercando di aiutare il gatto a tranquillizzarsi, creando un ambiente consono a lui e agiato. Bisogna fargli capire che nessuno vuole mettere in discussione l’amore che prova per lui: la sua posizione all’interno della famiglia non cambierà mai, a prescindere da chi dovesse entrare a farne parte. C’è posto per tutti.

L’alopecia, ovvero la perdita del pelo in determinati punti del corpo del gatto, può colpire qualunque parte e può svilupparsi a qualunque età. I punti peggiori sono quelli dove il gatto può arrivare a leccarsi autonomamente.

A forza di bagnarsi costantemente e perennemente la pelle e il pelo, il manto diventa più sensibile, si sgretola e tende a cadere. Ormai, una volta divenuto pelo morto, non riesce più a restare attaccato alla pelle.

Noteremo facilmente, inoltre, che il primo strato di cute rimarrà ferito, magari anche sanguinante, poiché l’eccessivo leccamento comporta anche la creazione di lesioni più o meno profonde.

Per curare l’alopecia, è bene contattare il veterinario: insieme, si proverà a capire la causa di tanto stress, quella cioè che porta il gatto a leccarsi continuamente. Solo in un secondo momento, poi, si potrà provvedere a un trattamento di cura.

Alopecie definita “telogeno effluvio”

gatto gioca con farfalla

Fra i vari disturbi della pelle del gatto, troviamo anche un altro tipo di alopecia, definita anche “telogeno effluvio“. Questa tipologia consiste sempre nella caduta del pelo in determinate parti del corpo, ma è estesa a una zona assai maggiore.

Questa è dovuta a una vera e proprio interruzione del ciclo di “nascita” e crescita del pelo, causata sicuramente dallo stress. In questo caso, però, la situazione è ben più grave: lo stress, o meglio trauma che ha determinato tutto ciò, deve essere stato davvero molto forte!

In questi casi, quando il pelo comincia a mancare in gran parte del corpo, non c’è davvero nulla da fare. Nessun trattamento si potrà applicare nel periodo in cui il gatto continuerà a essere instabile.

L’unica soluzione, in situazioni come queste, è quella di aspettare che passi il momento di squilibrio…dunque, bisogna avere pazienza! L’organismo, quando la psiche del gatto sarà più tranquilla e rilassata, reagirà istintivamente e naturalmente e farà in modo che il manto torni a essere splendente come un tempo.

Tigna o rogna

gatto dormicchia

La tigna, o rogna, è un disturbo della pelle del gatto che purtroppo non colpisce soltanto gli animali, ma può anche essere trasmessa all’uomo. Dunque, bisogna fare grandissima attenzione ai sintomi che potrebbero farci presupporre l’eventuale presenza di tale malattia.

La prima cosa che dobbiamo sottolineare riguardo la tigna, insomma, è il suo elevatissimo tasso di contagiosità. È una patologia che colpisce la pelle, provocata dalla presenza di particolari tipi di funghi piccolissimi, appena percepibili, che attaccano la cute, annidandosi nel pelo.

I funghi in questione sono dermatofiti, ovvero possono causare infezioni micotiche che provocano prurito, eruzioni cutanee, fuoriuscita di liquidi infettati etc.

Per accorgerci della presenza della tigna, possiamo notare dei sintomi abbastanza evidenti che vanno assolutamente conosciuti:

  • pelle dalla superficie squamosa, arrossata e molto irritata
  • piccole lesioni con crosticine sulla superficie della pelle
  • perdita del pelo in zone molto ampie del corpo. In particolare, molto spesso, si può notare la presenza di un’area completamente priva di pelo collocata nella parte posteriore della testa.

Solitamente colpisce i soggetti molto fragili, con difese immunitarie debolissime e un’igiene veramente scarsa. Infatti, è molto comune che siano i gatti randagi a soffrire in modo continuo di tigna, poiché la strada e gli ambienti aperti non favoriscono di certo la loro igiene, tanto meno la salute. Il contatto con tutte le sostanze che si trovano in giro non può far altro che peggiorare la situazione.

È ovvio che la tigna può colpire un qualunque gatto. Sappiamo, infatti, quanto i felini siano propensi alle uscite fuori porta e alle lunghe passeggiate alla scoperta e all’avventura.

Altri fattori che possono contribuire al suo sviluppo, infatti, sono anche:

  • stato di salute delicato
  • alimentazione scorretta o poco adatta all’esemplare
  • disturbi digestivi
  • presenza di malattie degenerative che abbassano le difese sempre di più
  • contatto con soggetti colpiti.

Come si tratta la tigna nel gatto? Non appena ci dovessimo accorgere della presenza di queste particolari lesioni, è importantissimo chiamare subito il veterinario e far presente la situazione.

Lui, dopo aver fatto le dovute verifiche e gli esami che ritiene necessari, potrà consigliarci diagnosi e trattamento. Le terapie orali, per quanto efficienti, solitamente sono molto aggressive, tanto che a volte risultano quasi tossiche per l’organismo del gatto: bisogna fare attenzione!

Insomma, dobbiamo affidarci al veterinario e fare in modo che sia lui a scegliere la cosa migliore da fare. Questo dovrà essere valutato in base a tanti fattori, quali lo stato di salute del felino in questione, il suo stile di vita e l’eventuale presenza di altre malattie.

Quello che è certo è che la tigna non va mai sottovalutata né presa con superficialità. Infatti, essendo molto contagiosa, potrebbe causare dei danni a chiunque entri in contatto col gatto colpito.

Qualora la diagnosi sia positiva, la prima cosa da fare, dopo aver isolato il gattino, igienizzato e lavato per bene come ci è stato suggerito, è disinfettare TUTTO! Qualunque oggetto, tessuto, materiale con cui lui possa essere entrato in contatto dovrà essere messo in “quarantena”!

Il trattamento sarà davvero molto lungo. Ci accorgeremo che dovrà durare anche qualche settimana dopo la scomparsa della malattia: questo per assicurarsi al 100% che il fungo sia stato sconfitto definitivamente e che non dia alcun segno di recidiva.

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