Forse ci siamo: un nuovo farmaco potrebbe allungare la vita dei gatti e farli arrivare fino a 30 anni

Questo farmaco potrebbe rappresentare una scoperta davvero importantissima

Papà e mamme umani di gatti: udite udite, abbiamo ottime notizie per voi! Poter condividere nuove scoperte scientifiche, specie se volte a migliorare la vita dei nostri cuccioli, è sempre un piacere. Innegabilmente, però, ce ne sono alcune che ci scaldano il cuore e che ci fanno, delle volte, davvero tirare un sospiro di sollievo. Oggi, siamo qui per darvi proprio una di quelle notizie. Infatti, un nuovo farmaco promette di far allungare la vita dei nostri gatti in maniera davvero significativa. Curiosi di saperne di più? Contnuate a scorrere!

Gatto guarda a destra

Come riporta Torino Today, il ricercatore giapponese Toru Miyazaki, insieme al suo team sta lavorando a questo farmaco che promette non solo di allungare la vita dei gatti e farla arrivare potenzialmente a trent’anni, ma anche di migliorare le condizioni di vita dei gatti stessi.

Questo farmaco, infatti, andrebbe a lavorare su una particolare patologia: una malattia renale cronica. Questa patologia si manifesta intorno ai 10 anni e colpisce 1 gatto su 3. La causa di questa malattia sarebbe da ricercare in una proteina nota come “inibitore dell’apoptosi dei macrofagi”, presente non solo nei gatti, ma anche in altri animali. Nel caso dei gatti, però, questa proteina ha più possibilità di non funzionare correttamente e quindi di rendere il gatto esposto a malattie renali.

Il farmaco è ancora in fase di sperimentazione e, nel caso in cui tutto andasse per il verso giusto sarebbe disponibile nel 2025. Al momento, i risultati sono particolarmente positivi: la somministrazione di questo farmaco ha infatti dato immediati effetti positivi a molti gatti.

Gatto guarda di lato

Il dott. Toru Miyazaki, però, sogna in grande. Non solo, infatti, sta impiegando tutte le sue energie per la buoan riuscita di questo farmaco, ma vorrebbe fare in modo che sia accessibile a tutti.

Cosa ne pensate? Non credete che si tratti di una scoperta davvero importantissima? Fatecelo sapere nei commenti!

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