Onsior per gatti: cos’è, dosaggio e a che cosa serve

L'Onsior è un efficace antinfiammatorio che si può usare sia per i gatti che per i cani. Scopriamo come funziona e a cosa serve

L’Onsior per gatti è un farmaco antinfiammatorio a base di robenacoxib, quindi viene usato per il trattamento di dolori e infiammazioni in caso di interventi ortopedici o di disordini muscolo-scheletrici di varia natura.

Si tratta di un farmaco piuttosto comune che si può acquistare sia in compresse che sotto forma di soluzione iniettabile, ognuna con dosi raccomandate diverse.

In genere il veterinario fa un’iniezione di Onsior al gatto circa mezz’ora prima dell’intervento chirurgico, come ad esempio quando sta per somministrare la dose di anestetico.

L’Onsior si utilizza sia nel trattamento dei gatti che dei cani, ma in particolare è considerato ottimo per i piccoli felini domestici che secondo gli studi sul farmaco sono ampiamente tolleranti e non rischiano particolari reazioni dopo la somministrazione.

Naturalmente parliamo di un farmaco che ha bisogno della prescrizione del veterinario e che va usato solo ed esclusivamente seguendo le indicazioni del medico.

Onsior per gatti: compresse o soluzione iniettabile

veterinario tiene in braccio il gatto

L’Onsior è un farmaco che si può usare sia per i gatti che per i cani ma naturalmente cambia la composizione delle compresse.

Per i cani ne troviamo addirittura di quattro diversi tipi, ognuna adatta al cane in base alle dimensioni e al peso.

Invece le compresse per i gatti sono soltanto di un tipo, per l’esattezza da 6 mg, hanno forma rotonda e sono di un colore tendente al beige.

Ma come abbiamo visto in precedenza, l’Onsior si può anche acquistare sotto forma di soluzione iniettabile da 20 mg/ml.

La soluzione iniettabile va bene sia per i cani che per i gatti e si distingue per un aspetto limpido, talvolta tendente al rosa pallido.

In ogni caso, sia che si tratti di iniezioni che di compresse, l’Onsior non deve mai essere dato a gatti affetti da ulcera gastrointestinale né a quelli che stanno già assumendo farmaci corticosteroidei o antinfiammatori (FANS).

Un altro rischio è che il micio possa essere allergico al principio attivo o a uno degli eccipienti, per questo è bene che sia il veterinario a darci l’ok per somministrargli il farmaco facendo prima tutti i test del caso.

Altra cosa importante, riportata anche nel foglietto illustrativo: l’Onsior non può essere somministrato a gatte in gravidanza oppure in allattamento.

Come agisce il farmaco

gatto che dorme sul letto

L’Onsior per gatti è un antinfiammatorio non steroideo (FANS) a base di un principio attivo chiamato robenacoxib.

Questa minuscola sostanza ha un grande potere: agisce sull’enzima ciclossigenasi 2 (COX-2), responsabile della sintesi dei mediatori che inducono dolore, infiammazione e febbre nei gatti.

Gli studi parlano chiaro e i risultati sono davvero eccezionali. L’Onsior grazie all’azione di robenacoxib ha effetti analgesici, antinfiammatori e antipiretici.

Per questo è consigliato e utilizzato sia per il trattamento di dolore e infiammazione causati da disturbi muscolo-scheletrici che come premedicazione nel caso di interventi di chirurgia ortopedica.

Nei gatti con dolori muscolo-scheletrici cronici l’Onsior ha un effetto molto potente e gli studi hanno ampiamente dimostrato che la qualità della vita dei felini è nettamente migliorata in seguito alla somministrazione del farmaco.

Onsior per gatti: posologia e dosi

gatto con la zampa fasciata

L’Onsior per gatti in compresse va somministrato a stomaco vuoto o con una piccola quantità di cibo.

Non dovreste aver difficoltà nel farlo perché sono pensate per risultare saporite al palato dei piccoli felini e la maggior parte di loro le ingerisce senza problemi!

La dose raccomandata di robenacoxib è di 1 mg per ogni kg di peso corporeo, soltanto una compressa una volta al giorno, ogni giorno alla stessa ora.

Per il trattamento di dolori muscolo-scheletrici acuti si consiglia di dare al gatto almeno 6 compresse una al giorno per 6 giorni consecutivi, mentre per il trattamento dei dolori cronici sarà il veterinario a stabilire la durata.

Quando il gatto deve subire un intervento, invece, il veterinario dà una compressa circa mezz’ora prima dell’operazione chirurgica e dopo continua il trattamento per almeno due giorni.

Possibili effetti collaterali

Come tutti i farmaci ad uso veterinario (ma anche per quelli a uso umano) anche l’Onsior può avere degli effetti indesiderati sui gatti.

Trattandosi di un antinfiammatorio di tipo FANS i sintomi sono comuni alla stessa categoria di farmaci:

  • Disturbi gestro-intestinali;
  • Vomito;
  • Diarrea;
  • Aumento degli enzimi epatici;
  • Letargia.

L’Onsior non va mai dato a gatti (ma anche cani) con problemi che riguardano lo stomaco o l’intestino come ulcere, emorragie gastriche o problemi epatici ma neanche alle gatte in gravidanza o in fase di allattamento.

Avvertenze per l’uso del farmaco

gatto che fa la radiografia

Stando agli studi sul farmaco, gli unici a cui far riferimento, l’Onsior è sicuro ed efficace nei gatti di almeno 4 mesi di età e che pesano almeno 2,5 kg.

Rappresenta un fattore di rischio, invece, nei gatti che non rispettano questi parametri ma anche in quelli che soffrono di insufficienza cardiaca, renale o epatica.

Anche per i gatti che hanno un basso volume di sangue circolante o che hanno una bassa pressione del sangue può essere un fattore di rischio.

Qualora non vi sia proprio alternativa all’utilizzo dell’Onsior è necessario tenere accuratamente sotto controllo questi gatti e somministrare contestualmente una terapia liquida.

Non devono mai assumerlo, inoltre, i gatti soggetti a ulcere gastrointestinali e, in ogni caso, l’ultima parola spetta al veterinario per verificare che gli animali non abbiano intolleranze o allergie ai FANS in generale.

Alcune precauzioni sull’uso del farmaco riguardano la persona che lo somministra: bisogna lavare le mani e la cute esposta immediatamente dopo l’uso del prodotto.

In caso di ingestione o di autoiniezione accidentali bisogna rivolgersi immediatamente a un medico.

La situazione però è ancora più grave nelle donne in gravidanza (soprattutto nella fase finale della gestazione) in cui l’iniezione accidentale e la prolungata esposizione aumentano il rischio di chiusura prematura del dotto arterioso del feto.

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