Paraproteinemia nel gatto: cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

La paraproteinemia è una rara condizione che si manifesta nel gatto in presenza di tumori o altre patologie. Ecco di che si tratta

La paraproteinemia nel gatto è una particolare (e rara) condizione caratterizzata dalla presenza di paraproteine anormali nel sangue. Ciò in genere indica che il micio soffre di una brutta malattia, in particolare alcuni tipi di tumori come il cancro dei globuli bianchi.

La produzione in eccesso delle paraproteine dipende proprio dalla presenza di questo tipo di patologie.

Non è un concetto semplicissimo ma cerchiamo di spiegarlo in parole facili anche per chi non ha dimestichezza con questo tipo di termini.

Cosa sono le paraproteine

gatto che dorme

Le paraproteine sono dei frammenti anomali di immunoglobuline, cioè delle particolari proteine del sangue prodotte dalle plasmacellule (un tipo di globuli bianchi) che hanno lo scopo di identificare e neutralizzare i batteri e i virus che si insinuano nell’organismo.

Sono fondamentali per il micio perché contribuiscono alla sua capacità di rispondere e lottare contro le infezioni.

Nel momento in cui si riscontra la paraproteinemia nel gatto significa che c’è un eccesso di paraproteine, ovvero di immunoglobuline anomale e deboli che non possono svolgere il loro naturale compito.

Il sistema immunitario in questo caso è compromesso e le conseguenze sulla salute del micio sono davvero disastrose.

Le paraproteine nel linguaggio medico sono conosciute anche con altri nomi: proteine M, componenti M, picco M, proteine spike e proteine del mieloma.

L’ultimo nome in particolare ci fa capire in che quadro si inseriscono: sono tipiche del mieloma multiplo, cioè di un tumore che colpisce le plasmacellule.

Se il micio ha il mieloma multiplo le sue plasmascellule producono immunoglobuline monoclonali, cioè le paraproteine di cui abbiamo parlato finora.

La paraproteinemia nel gatto è piuttosto rara ed essendo legata alla presenza di malattie e tumori molto gravi si manifesta per lo più nei gatti molto anziani.

Paraproteinemia nel gatto: possibili cause

gatto bianco che dorme

Come anticipato, la paraproteinemia nel gatto è una condizione rara ma possibile, specialmente negli esemplari più anziani.

Questa particolare malattia è in genere la conseguenza di un tumore, in particolare si riscontra quando il micio soffre di mieloma multiplo.

Parliamo del più comune tumore dei globuli bianchi che provoca una produzione anormale di immunoglobuline, ovvero anticorpi. Queste sono infatti monoclonali, quindi non complete, e di conseguenza non possono svolgere appieno la loro funzione di protezione dell’organismo da virus e batteri.

La paraproteinemia, dunque, è una malattia davvero molto particolare (oltre che pericolosa) ed è una fortuna che sia così rara. Tuttavia se da una parte indica la presenza di un tumore maligno, dall’altra possiamo rilevarla anche in altre occasioni.

Può capitare che sia dovuta a una predisposizione genetica del micio e di conseguenza non possiamo associarla a una malattia specifica.

In altri casi si manifesta nei gatti che soffrono di malattie diverse dal mieloma multiplo o da altri tipi di tumore e che non sono maligne, come ad esempio le malattie del fegato (cirrosi, epatite), le malattie autoimmuni, alcune malattie della pelle e malattie infettive come l’endocardite batterica.

Sintomi che possiamo osservare nel gatto

Con questo tipo di patologia non è semplice fare un elenco completo di sintomi specifici perché la paraproteinemia nel gatto, come abbiamo visto, dipende da altre malattie sottostanti.

La causa può essere il mieloma multiplo o altri tipi di tumore localizzati in diverse parti del corpo, ma anche malattie autoimmuni e malattie infettive di vario genere.

Ecco perché possiamo parlare di sintomi solo in linea generale, di conseguenze che possono farci intendere che il micio soffra di questa particolare condizione.

Essendo una malattia che indebolisce il sistema immunitario, la paraproteinemia rende il micio esposto alle infezioni virali e batteriche perciò è evidente che il micio appare debole, letargico, spesso neanche in grado di camminare normalmente.

In alcuni casi possiamo osservare che sanguina dal naso oppure che progressivamente perde la vista. Allo stesso modo tra i sintomi ci sono l’aumento della sete e di conseguenza un’eccessiva minzione.

Sono tutti sintomi tipici di molte patologie perciò non è molto semplice fare una “diagnosi” basandoci semplicemente sull’osservazione del gatto.

Talvolta la paraproteinemia provoca convulsioni nel gatto e perfino la perdita di memoria, per cui appare disorientato e incapace di compiere anche le normali attività quotidiane.

Paraproteinemia nel gatto: anamnesi

La diagnosi di paraproteinemia nel gatto non è semplice, così come non è semplice per un padroncino capire se il micio ne sia affetto o meno soltanto osservandolo.

Ma è ovvio che non appena compaiono i sintomi di cui abbiamo parlato, tutti piuttosto preoccupanti, dobbiamo portarlo immediatamente dal veterinario.

Per una diagnosi rapida e corretta il veterinario deve conoscere la storia clinica del micio e soprattutto dobbiamo parlargli di tutti i sintomi che abbiamo visto e di eventuali incidenti che potrebbero aver provocato questa condizione.

Tanto per fare un esempio, se il nostro gatto curioso per com’è è entrato a contatto diretto con vernici o altre sostanze altamente cancerogene è probabile che sviluppi una forma di tumore con conseguenze paraproteinemia.

Stessa cosa vale se ha avuto contatti con animali infetti che potrebbero avergli trasmesso virus o batteri.

Diagnosi del veterinario

gatto dal veterinario

In ogni caso il veterinario deve eseguire diversi esami specifici per verificare che si tratti effettivamente di paraproteinemia.

Deve effettuare un profilo ematico completo, un profilo ematico chimico, un esame emocromocitometrico completo e l’analisi delle urine.

Gli esami del sangue sono importantissimi perché leggendo i valori il veterinario può capire se il micio è anemico o se ha livelli molto bassi di leucociti e globuli bianchi o ancora livelli anormali di piastrine.

Attraverso il profilo biochimico, invece, può verificare se il micio ha livelli anomali di proteine nel sangue o di altre sostanze come l’albumina, il calcio, la creatinina.

Guardando il singolo valore può scegliere quali ulteriori esami eseguire per individuare con esattezza la malattia che affligge il micio.

Le radiografie toraciche e addominali sono utili per capire dove è presente il linfoma (cancro). Inoltre il veterinario può prelevare dei campioni di midollo osseo per avere maggiori dettagli sulla malattia.

Stessa cosa vale per i campioni prelevati direttamente dai linfonodi. Analizzandoli in laboratorio il veterinario può identificare il tipo di cellule tumorali o gli agenti infettivi che colpiscono il micio.

Paraproteinemia nel gatto: cura e trattamento

chemioterapia gatto

Non esiste un trattamento specifico per curare la paraproteinemia nel gatto, se vogliamo eliminare questa condizione dobbiamo far sparire la malattia da cui è provocata.

Ecco allora che la diagnosi del veterinario è di vitale importanza perché soltanto individuando l’esatta causa di questo problema possiamo sapere qual è il trattamento giusto per il micio.

Nella maggior parte dei casi la paraproteinemia è la conseguenza di un tumore perciò è necessario seguire il trattamento stabilito dall’oncologo veterinario, di solito chiemioterapia o radioterapia (talvolta anche insieme).

In presenza di un’infezione il veterinario può aggiungere anche una terapia a base di antibiotici.

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