Cosa sono e come si curano gli strongili polmonari del gatto?

La salute è prioritaria, soprattutto se a essere colpito è l’apparato respiratorio, ecco cosa sono e come prevenire gli strongili polmonari del gatto

Si tratta di una patologia molto delicata e invasiva che colpisce l’apparato respiratorio del nostro amico a quattro zampe. Com’è facilmente intuibile, quindi, non è una condizione da prendere sottogamba e prima si agisce più possibilità di guarigione daremo a colui che consideriamo parte integrante della famiglia.

La prevenzione, quindi, è il miglior approccio a qualsiasi tipo di malattia e, per poterla mettere in atto nel migliore dei modi, bisogna conoscere il proprio nemico. Questo è il primo passo per vincere un’eventuale battaglia.

Iniziamo col dire che a innescarla sono alcuni parassiti che, negli ultimi anni, si sono diffusi sempre di più nelle nostre zone. Gli strongili polmonari del gatto sono insidiosi e vanno combattuti tempestivamente. Ecco, dunque, tutto quello che si deve conoscere per aiutare la nostra adorata piccola palla di pelo.

Indice

Strongili polmonari nel gatto, cosa sono
Strongili polmonari gatto, il ciclo di vita
Strongili polmonari del gatto, sintomi
Test strongili polmonari gatto, diagnosi
Strongili polmonari del gatto, terapia

Strongili polmonari nel gatto, cosa sono

strongili polmonari del gatto con affanno

Gli strongili polmonari del gatto sono causati da alcuni vermi tondi, di solito sono poco conosciuti e non presi nella giusta considerazione. Questo accade perché solo recentemente si stanno diffondendo in Europa. E precisamente in Italia, Grecia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna e Francia.

È presto detto, quindi, che si tratta di un problema che potrebbe interessarci da vicino e che, invece, dovremmo tenere quanto più possibile alla larga. Purtroppo, Micio e Fido rappresentano gli ospiti finali di questi parassiti insidiosi, che sono soprattutto:

  • Capillaria aerophilia;
  • Aelurostrongylus abstrusus;
  • Oslerus rostratus;
  • Troglostrongylus spp.

Un ulteriore dettaglio è importantissimo. Noi esseri umani non possiamo rimanerne vittime e i nostri amici a quattro zampe non sono contagiosi: insomma, non può avvenire il cosiddetto salto della specie. Tuttavia, esattamente come Micio, anche Fido deve essere monitorato per evitare eventuali infestazioni.

Le zone di maggiore diffusione

Secondo uno studio che risale al 2017, quasi il 40% dei felini a campione è stato affetto da almeno un parassita e il 10,6% da parassiti che colpiscono l’apparato respiratorio. Nella fattispecie si tratta di:

  • Aelurostrongylus abstrusus: 78,1%;
  • Troglostrongylus brevior: 19,5%;
  • Capillaria aerophilus: 14,8%.

Il parassita che maggiormente dà del filo da torcere ai felini è il primo dell’elenco. Colpisce i bronchioli terminali e i dotti alveolari dove vengono deposte le uova. I maschi sono lunghi circa 7,5 millimetri, mentre le femmine 9,9.

Strongili polmonari gatto, il ciclo di vita

strongili polmonari del gatto sotto cura

Ciò che si deve contrastare tempestivamente, se la prevenzione non ha funzionato, sono le uova che – schiudendosi – danno il via libera alle larve. Gli strongili polmonari del gatto di primo stadio (gli L1) raggiungono la faringe e vengono ingeriti attraverso la deglutizione. È così che raggiungono l’intestino e poi vengono eliminati attraverso le feci.

Successivamente raggiungono il cosiddetto ospite intermedio – la chiocciola o la lumaca – che, ingerendo i bisogni delle feci del gatto, permettono la trasformazione in L3 (tramite due mute). La fine del ciclo vitale sopraggiunge quando gli animaletti vengono mangiati dal nostro amico a quattro zampe.

Oltre alle specie già conosciute, ne sono state individuate altre due di recente. A queste bisogna fare parecchia attenzione, perché possono causare conseguenze anche gravi. Stiamo parlando del Troglostrongylus brevior e di quello subcrenatus.

Strongili polmonari del gatto, sintomi

strongili polmonari del gatto femmina

L’individuazione della diagnosi non è semplicissima, questo perché i segnali possono variare ed essere confusi. Inoltre, l’infezione può essere asintomatica o presentare dei sintomi più o meno evidenti. Fra i più comuni, ci sono:

Oltre ai sintomi, il veterinario deve fare in modo di bloccare l’insorgenza di eventuali patologie correlate come la pressione alta nel gatto. Fondamentale, quindi, è contattarlo tempestivamente e fornirgli un’anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra. Questo perché, se non vengono presi in tempo gli strongili del gatto ne possono causare persino la morte.

Test strongili polmonari gatto, diagnosi

strongili polmonari del gatto cura

Per poter diagnosticare gli strongili del gatto esiste il test di Baermann, che si fa analizzando le larve all’interno delle feci. Queste possono essere individuate attraverso un esame citologico con lavaggi broncoalveolari oppure aspirati tracheali. In questo ultimo caso, però, l’affidabilità è minore.

Per stabilire il grado raggiunto dalla malattia tornano utili le radiografie al torace, da queste si possono notare segni ai livelli alveolare, peribronchiolare e interstiziale nodulare. Altri test aggiuntivi sono gli esami del sangue e l’ecografia al gatto.

Strongili polmonari del gatto, terapia

strongili polmonari del gatto randagio

Per fortuna, se individuata per tempo, questa patologia può essere trattata attraverso una cura antiparassitaria. Le somministrazioni possono essere di due tipi: per via orale o topica. Nel primo caso, uno dei farmaci più usati per gli strongili polmonari del gatto è il milbemax (milbemicina ossima e praziquantel). In alternativa c’è anche il febendazolo.

Una precisazione è fondamentale. Non bisogna mai ricorrere al fai da te o al sentito dire. Solo il veterinario – meglio di fiducia e se conosce tutta la storia clinica del felino – può fare una prescrizione medica. Sarà anche lui a indicare la posologia e la durata della cura.

Nei casi più gravi, è altamente probabile che lo specialista affianchi una terapia di supporto con corticosterodi ad azione antinfiammatoria, broncodilatatori e ossigeno.

Strongili polmonari del gatto, la cura migliore è la prevenzione

Putroppo, al momento, non ci sono vaccini da somministrare al gatto o al cane (anche lui può essere colpito da questa patologia), ecco perché è importante agire in anticipo ed evitare il problema a monte.

I felini maggiormente a rischio sono i randagi o quelli che vivono in semilibertà. Il giusto metodo potrebbe essere quello di farli uscire in sicurezza, con il supporto di una terapia farmacologica preventiva per via orale o spot-on (attraverso le pipette). A tal proposito, quindi, il veterinario potrebbe consigliare quale antiparassitario scegliere per il gatto.

Anche questo è un tema importante, infatti gli antiparassitari non vanno applicati con leggerezza. È vero che esistono antiparassitari naturali per il gatto, ma è anche vero che potrebbero comunque creare degli effetti collaterali. A maggior ragione se si tratta di tipologie chimiche. Come in tutte le questioni che riguardano la salute psicofisica del nostro amico a quattro zampe, allora, è importante la guida del veterinario.

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