Torbugesic per gatti: cos’è e a cosa serve questo medicinale

Torbugesic per gatti, un farmaco analgesico che lenisce il dolore di Micio anche in caso di intervento chirurgico: ecco cosa sapere

Micio ha bisogno di tante cure e attenzioni, in particolare per quanto riguarda la sua salute. Proprio come noi esseri umani anche la nostra dolce palla di pelo potrebbe star male o ammalarsi ed è per questo che dobbiamo sempre tenerlo sotto controllo.

Come fare? Prima di tutto è importantissimo affidarsi alle cure di un bravo veterinario, non perdere neanche una visita di routine ma anche osservarlo con molta attenzione. La responsabilità di un padroncino non si limita a riempire le ciotole o coccolarlo, dobbiamo anche esser bravi a notare anche solo un piccolo sintomo, all’apparenza innocuo, per intervenire in tempo e assicurare al gatto cure tempestive.

Tra i farmaci utili per la salute di Micio ce n’è uno chiamato Torbugesic per gatti. Si tratta di un farmaco iniettabile che, con una semplice punturina, produce un effetto analgesico e contrasta il dolore. Ma scopriamo nel dettaglio di che si tratta.

A cosa serve

gatto calicò

Il Torbugesic è un farmaco per gatti (ma anche per cani e cavalli) a base del principio attivo Butorfanolo Tartrato. Il Butorfanolo è un analgesico oppiaceo di origine sintetica che si usa da una parte come analgesico per lenire i dolori del gatto, anche quelli associati alla fase post-operatoria (quindi di fatto funziona come antidolorifico). Dall’altra, invece, si usa come sedativo e anestetico o preanestetico, sapientemente combinato con altri farmaci.

Dunque il Torbugesic non è il “classico” farmaco da banco. Deve essere utilizzato soltanto dal veterinario che può servirsene in sala operatoria o in altre situazioni che lo richiedano. Affidiamo Micio a un bravo veterinario, premurandoci di ascoltare sempre i suoi consigli e seguire le sue indicazioni alla lettera.

Formato e somministrazione

gatto con il pelo tartaruga

Il Torbugesic per gatti si acquista sotto forma di soluzione iniettabile, in confezioni che contengono fiale da 10 ml. Ognuna di queste a sua volta contiene 10 mg di principio attivo Butorfanolo Tartrato.

Questo farmaco si può iniettare nei gatti per via endovenosa, intramuscolare o sottocutanea:

  • Endovenosa: questo tipo di iniezione si effettua di solito nella zampetta di Micio, bloccando il flusso sanguigno con un laccio emostatico in modo che emerga chiaramente la vena dove applicare l’ago;
  • Intramuscolare: quest’altro tipo di puntura si pratica in genere nella parte anteriore della coscia di Micio: prima si immobilizza l’arto, poi si inserisce l’ago siringa a circa 90° rispetto al corpo, facendo moltissima attenzione a non prendere la vena ma il muscolo;
  • Sottocutanea: questa terza opzione si effettua prendendo tra le dita una porzione di pelle, senza ricercare vene o altro; questa iniezione deve essere fatta nella zona del corpo dove normalmente il gatto ha più pelle (scapole e collo).

Ovviamente il veterinario deve stabilire le modalità di somministrazione a seconda del caso specifico e dello scopo per cui deve utilizzare il Torbugesic.

Dosi e posologia

gatto maine coon

Il Torbugesic per gatti è un farmaco molto potente, perciò deve essere una mano esperta come quella del veterinario a utilizzarlo con estrema cura, procedendo con le giuste dosi e la corretta posologia. È un analgesico iniettabile, quindi si usa quando Micio deve subire un intervento chirurgico. In realtà in combinazione con altri farmaci può essere d’aiuto per il risveglio dall’anestesia.

Come recita il foglietto illustrativo, il Torbugesic per gatti si deve usare seguendo queste dosi e posologia:

  • Analgesico pre-operatorio: una dose da 0,04 ml di Butorfanolo per ogni kg di peso corporeo per via intramuscolare o sottocutanea, da somministrare 15-30 minuti prima della somministrazione per via endovenosa dell’anestesia;
  • Analgesico post-operatorio: una dose di 0,4 ml di Butorfanolo per ogni kg di peso corporeo per via sottocutanea o intramuscolare oppure 0,01 ml per ogni kg di peso corporeo, 15 minuti prima del risveglio;
  • Sedativo: 0,04 ml di Butorfanolo per ogni kg di peso corporeo in associazione con 0,05 mg di Medetomidina per ogni kg di peso corporeo, da somministrare per via sottocutanea o intramuscolare; in alternativa si può somministrare per via endovenosa ma in combinazione con altri farmaci;
  • Come parte del protocollo anestetico: in combinazione con medetomidina e ketamina, variando le dosi di ciascun farmaco a seconda della profondità dell’anestesia richiesta.

A valutare di volta in volta dosi e utilizzo del Torbugesic per gatti deve essere il veterinario che si occupa dell’intervento chirurgico di Micio.

Avvertenze speciali

gatto bianco e nero

I farmaci vanno sempre usati con molta cautela, un “mantra” che non ripetiamo a vanvera ma che ha delle ragioni profonde. Questo principio vale per noi umani ma anche per i nostri adorati felini domestici, perché introdurre sostanze nel corpicino di Micio può aiutarlo a guarire, ma solo se siamo attenti ai possibili effetti o le interferenze del farmaco. Per questo motivo è importantissimo affidarsi sempre a un bravo veterinario che sappia come usare le medicine e soprattutto quali potrebbero essere le conseguenze “negative” per la salute di Micio.

In questo caso il Torbugesic per gatti, essendo a base di Butorfanolo, ha delle caratteristiche particolari dovute proprio alla natura di questa sostanza. Il Butorfanolo è un derivato della morfina e come tale svolge un’attività analgesica, ma solo di breve durata.

In alcuni casi si possono somministrare diverse dosi per dilatarne l’effetto, altri in cui è meglio preferire un altro farmaco che abbia una maggiore durata. Come da foglietto illustrativo, il Torbugesic non dovrebbe essere usato per i gattini, perché la sicurezza negli esemplari così piccoli non è stata stabilita.

Controindicazioni ed effetti indesiderati

gatto arancione che dorme

Assumendo il Torbugesic per gatti nelle dosi consigliate, Micio immette nel corpicino una sostanza che dovrebbe essere eliminata dall’organismo nel giro di massimo 24 ore. Come sempre, però, c’è un “ma” e la ripresa può rallentare in caso di disfunzioni epatiche o renali. Su esemplari del genere possiamo riscontrare alcuni effetti indesiderati che includono eccitazione, ansia, disorientamento, disforia, midriasi e depressione respiratoria.

Anche il sovradosaggio del farmaco può avere effetti dngativi su Micio, in particolare sul sistema nervoso centrale (e non solo). Il catto otrebbe avere gravi difficoltà respiratorie e alterazioni cardiovascolari e, nei casi peggiori, perfino convulsioni.

Il Butorfanolo non deve mai essere somministrato a piccoli felini domestici che siano ipersensibili ad esso. Si deve con molta cautela nei gatti che soffrono di patologie come ipotiroidismo o grave insufficienza renale. Facciamo molta attenzione anche ai gatti con Morbo di Addison, malattie del fegato, malattie del tratto respiratorio inferiore, filaria e a quelli molto anziani.

La somministrazione del Torbugesic per gatti, infine, è sconsigliata nelle gatte in gravidanza e in quelle che stanno allattando i gattini.

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