British Longhair, pelo: allergeni, cura e toelettatura per questo micio

Il British Longhair è un gattone a pelo semi-lungo ma non troppo impegnativo, a cui occorrono poche ma fondamentali attenzioni per la salute del mantello

Il British Longhair è uno splendido gattone dal pelo semi-lungo e per tale ragione dobbiamo esser preparati alla sua toelettatura! Prima di adottare un Micio, per quanto ci piaccia esteticamente, prendiamo tutte le informazioni del caso per capire se siamo davvero gli umani adatti a lui.

Prendersi cura di un gatto prevede tanti aspetti, dalla scelta della pappa e quindi dall’alimentazione passando per l’organizzazione dell’ambiente domestico, fino alla routine di gioco. Sono tutte cose che contribuiscono al benessere psicofisico del Micio e anche la toelettatura, ovviamente, rientra tra queste.

Scopriamo di più sul pelo del British Longhair, cosa occorre per mantenerlo lucido e in salute e cosa non dobbiamo fare per evitare problemi.

Indice

Com’è fatto il pelo del British Longhair

gatto grigio

Naturalmente la prima cosa che dobbiamo sapere è com’è fatto il pelo di un British Longhair! Partendo dal presupposto che si tratta di una razza felina che deriva dall’incrocio di British Shorthair (l’inglese a pelo corto) e Persiano, il mantello di questo meraviglioso Micio risulta semi-lungo, leggermente più corto rispetto al “genitore” a pelo lungo.

Per il resto i due mantelli si somigliano parecchio. Nel British Longhair il pelo varia leggermente di lunghezza a seconda della zona del corpo, in generale è sempre voluminoso e ha un sottopelo morbido che gli dona ulteriore sofficezza. L’aspetto generale del mantello è solido e denso, con colore uniforme dalle radici alle punte a meno che non si tratti delle varianti tabby (tigrato, per intenderci) e silver (argento).

Quante volte spazzolare il British Longhair

gatto con gli occhi gialli

Alla luce di queste caratteristiche, possiamo affermare che il British Longhair ha un pelo che richiede cure costanti e non può essere lasciato in balia di sé stesso. Pertanto è opportuno spazzolarlo almeno un paio di volte alla settimana, in modo tale che non si formino nodi o grovigli che oltre a essere fastidiosi possono anche diventare pericolosi nel tempo.

Il British Longhair non è troppo “impegnativo” dal punto di vista della toelettatura, ma solo se siamo costanti. Ricordiamo che nei periodi di muta del pelo è bene che le spazzolature avvengano almeno una volta al giorno, così da eliminare tutto il pelo in eccesso che, oltre ad annodarsi, potrebbe essere ingerito dal gatto provocando blocchi a livello gastrico. Si consiglia di usare due strumenti in particolare per il pelo del British Longhair: dapprima un pettine a denti stretti per individuare ed eliminare eventuali nodi, poi una spazzola larga a setole morbide per eliminare il pelo in eccesso e contemporaneamente lucidare il mantello.

È necessario fargli il bagnetto?

gatto in giardino

Questa è una domanda che si pongono molti gattari, mentre altri sono convinti di avere la risposta. Tendenzialmente i gatti sono animali molto puliti, anzi si dice persino che siano maniaci dell’igiene sempre pronti a leccarsi per ore e pettinare con la lingua il loro bel mantello. Questa è un’affermazione corretta: è vero che i gatti sono animali puliti e lo è altrettanto il fatto che non abbiano bisogno di bagnetti frequenti come certe razze di cani.

D’altro canto, però, dobbiamo valutare caso per caso. Innanzitutto un bagnetto ogni tanto non fa male perché elimina dal mantello ogni eventuale residuo di polvere o sporcizia che normalmente il gatto può racimolare anche in casa. Il discorso vale a maggior ragione per i gatti che stanno anche all’aperto e gironzolano in giardino e persino in strada. In casi del genere la sporcizia è ancor più presente ed è bene che il gatto, non solo il British Longhair ma in generale tutti, venga pulito per bene a cominciare dal pelo.

Naturalmente i bagnetti non devono essere troppo frequenti perché rischiamo di alterare il PH della pelle e la stessa consistenza del pelo. Bisogna usare sempre prodotti adatti ai gatti che siano delicati su cute e mantello. Meglio ancora affidarsi a un toelettatore professionista!

British Longhair pelo, molte persone ci hanno chiesto anche:

gattone grigio

Quanto costa un gatto British Longhair?

Il costo di un gattino British Longhair dipende innanzitutto dalla razza felina in sé, ma anche da altri fattori. Mediamente possiamo spendere 1.000 euro circa per un esemplare da appartamento, ma non dimentichiamo che negli allevamenti si trovano anche esemplari da riproduzione o da esposizione che hanno caratteristiche e pedigree ben specifici, perciò costano parecchio di più. Informatevi sempre con un professionista!

Quanto vive un British Shorthair?

L’aspettativa di vita di un British Longhair è mediamente alta, intorno ai 14-20 anni. Come diciamo sempre, però, questo dato dipende da diversi fattori a cominciare dal modo in cui ci prendiamo cura del Micio. Questo include l’alimentazione e la scelta di pappa di qualità, lo stile di vita quindi attività fisica e gioco, i controlli regolari dal veterinario con tutte le vaccinazioni del caso e sì, anche la toelettatura di cui abbiamo parlato prima.

Che carattere ha il gatto British?

Quando sentite parlare di gatti British, ricordate che esistono due varianti: il Longhair a pelo semi-lungo e lo Shorthair a pelo corto. Sono gatti molto molto simili, anche nel carattere. Entrambi molto dolci e affettuosi con tutti i membri della famiglia, capaci di socializzare senza problemi anche con altri gatti e con i cani, facilmente adattabili e amanti del gioco e del divertimento, ma senza esagerare. I British sono gatti adorabili e perfetti per la vita domestica ed è proprio per questo che sono tra i preferiti dalle famiglie!

Quanto costa un cucciolo di gatto British?

Anche in questo caso vale il discorso precedente. In generale il costo di un British Shorthair non si discosta da quello di un Longhair, ma tutto dipende dal pedigree del cucciolo e dalle su particolarità. Rivolgetevi a un allevamento professionale e certificato per risolvere ogni dubbio e comprendere le eventuali differenze tra un esemplare all’altro. Non dimenticate, inoltre, che quello del cucciolo preso in allevamento è soltanto il costo iniziale a cui vanno aggiunte le spese veterinarie e quelle successive di mantenimento.

Articoli correlati