British Longhair, cuccioli: come farli socializzare e come crescerli

Avete dei cuccioli di British Longhair ma non sapete da dove cominciare? Prendersene cura non è difficile, ma è importante conoscere le basi

I cuccioli di British Longhair sono delle adorabili palline di pelo, tutte coccole e tenerezze! Ma c’è di più da conoscere se vogliamo prendercene cura al meglio e crescerli a dovere, in modo da garantirgli una vita felice e in salute.

Il British Longhair è una razza felina piuttosto antica, che nasce dall’incrocio tra il British Shorthair (l’inglese a pelo corto) e il Persiano. Ecco perché ha un mantello così lungo e vaporoso, bello ma anche impegnativo.

Ma scopriamo di più sui cuccioli di British Longhair, come accompagnarli nelle prime fasi di crescita e quali esigenze dobbiamo soddisfare. È importante capire se possiamo davvero essere gli umani adatti a loro!

Indice

Come socializzare un British Longhair

gattino bianco

Tendenzialmente il British Longhair è un gatto dal carattere pacifico e tranquillo, cosa che già si evince nelle prime fasi di vita dei cuccioli. Va da sé che i gattini – nessuno escluso – siano un po’ più peperini rispetto agli esemplari adulti: all’inizio della loro vita non conoscono alcunché ed è naturale che siano curiosi e sempre pronti a lanciarsi in mille avventure, alla scoperta di ciò che li circonda.

I cuccioli di British Longhair amano giocare e divertirsi, eppure mantengono sempre una certa calma che poi portano con sé anche quando diventano grandi. Ovviamente sta a noi educarli a dovere e insegnargli sin dall’inizio come comportarsi in casa: tranquilli sì, ma pur sempre inesperti! Socializzare i cuccioli di questa razza felina non è complicato perché sono naturalmente predisposti al contatto umano e non sono tipi da grandi danni in casa.

Sono affettuosi e amichevoli, mai aggressivi e molto equilibrati per loro natura. Il British Longhair anche da piccino non mostra particolari problemi col contatto umano ma anche rispetto a quello con altri gatti o animali. C’è un solo piccolo appunto: che siano cuccioli o adulti, i British Longhair hanno un risvolto del carattere di cui tener conto, e cioè il fatto di mantenere sempre una certa indipendenza e tendere a intestardirsi quando si mettono in testa qualcosa. Ecco perché è importante stabilire dei “confini” e riuscire a creare un legame di fiducia, così da farci ascoltare.

Prendersi cura di un gattino British Longhair

gattino al sole

Tutti i gattini hanno bisogno di cure specifiche e il British Longhair non è da meno. Come ben sanno tutti i gattari provetti, quando si adottano dei piccoli è importante che siano seguiti da un bravo veterinario sin dalle prime fasi di vita, quelle cruciali per evitare problemi di salute che potrebbero influenzare negativamente anche il gatto adulto.

I British Longhair “originali”, quelli cioè con pedigree, provengono da allevamenti professionali e certificati che, già al momento dell’arrivo dei cuccioli in casa, offrono delle garanzie. Tra queste gli avvenuti primi controlli veterinari e la sverminazione, oltre che naturalmente i dati identificativi di ciascun gattino e il suo albero genealogico.

I cuccioli di British Longhair si adattano facilmente in casa, anche se viviamo in un piccolo appartamento, perciò non avrete mai problemi di spazio. È importante, però, che l‘ambiente domestico sia a loro congeniale, evitando che si intrufolino in luoghi poco sicuri e facendo sì che stiano lontani da pericoli (piante e sostanze tossiche, ad esempio). Cerchiamo sempre di stabilire una zona pappa, una dedicata ai bisognini con la lettiera e un’area che i gattini possano identificare come “spazio personale”, in cui schiacciare i loro lunghi pisolini e giocare indisturbati.

Pelo e toelettatura del British Longhair

gattino tigrato a pelo lungo

Ricordate quando accennavamo al fatto che i British Longhair possono essere un po’ testardi? Va da sé che sia impossibile cancellare questo lato del loro temperamento – del resto sarebbe anche assurdo provarci -, ma possiamo cercare di arginarlo ed evitare problemi futuri. Questi “problemi” potrebbero far capolino quando li portiamo dal veterinario o dobbiamo effettuare le varie operazioni di toelettatura, in primis le spazzolature.

Tra le cose da non dimenticare c’è proprio questa: abituiamo i cuccioli di British Longhair a essere “manipolati” con i vari strumenti del caso – spazzole, pettini, bagnetti, trasportino e così via – in modo tale che costruiscano con essi una certa familiarità ed evitino, una volta adulti, di farci fare i salti mortali anche solo per una spazzolata! I British Longhair hanno il pelo lungo e folto ed è necessario che venga curato per bene con toelettature regolari, per mantenerlo lucido e in salute, senza nodi o altri tipi di problemi.

British Longhair cuccioli, molte persone ci hanno chiesto anche:

gattino sul letto

Quanto costa un gatto British Longhair?

Il costo di un gatto dipende dalla razza in sé – alcune sono più rare e quindi più costose di altre – ma anche dal tipo di esemplare. Mediamente per un British Longhair possiamo spendere intorno ai 1.000 euro ma è ovvio che acquistando un esemplare da riproduzione oppure da esposizione la cifra salga. Ricordate sempre l’importanza di acquistare un gatto di razza in allevamento, così da avere tutte le garanzie del caso (e la documentazione).

Che carattere ha il gatto British?

Sia che si tratti di un British Longhair che di un British Shorthair, poco cambia. Sono gatti molto affettuosi e che si integrano alla perfezione in famiglia, costruendo un rapporto speciale anche con i bambini che vivono in casa. Tutti i British sono tendenzialmente tranquilli, ma non pigri: amano giocare e lasciarsi coinvolgere nelle attività della famiglia, al punto da seguirci ovunque (spesso li paragonano a dei cagnolini!). Non amano la solitudine ma si adattano facilmente a ogni situazione. Gli basta sapere che ci siamo per stare tranquilli!

Quanto vive in media un gatto British?

Questi bei gatti tranquilloni e socievoli hanno un’aspettativa di vita mediamente alta e possono raggiungere senza problemi i 14- 20 anni. Ovviamente ciò presuppone che abbiano nel corso della vita tutte le cure necessarie per il mantenimento, una adeguata alimentazione e controlli regolari dal veterinario. La razza determina quanto vive un gatto, ma solo in parte: il resto tocca a noi e al nostro modo di prendercene cura!

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