Come capire se il gatto ha un blocco intestinale?

Come capire se il gatto ha un blocco intestinale? In breve, osservando il comportamento del nostro amico a quattro zampe. Purtroppo si tratta di una condizione che si verifica di frequente, soprattutto se non segue un’alimentazione che tenga conto della sensibilità del suo stomaco.

Nonostante possa accadere, dobbiamo fare di tutto per evitare che accada perché, soprattutto, se non si interviene in tempo o nei soggetti a rischio le conseguenze possono essere anche di una certa entità.

Il gatto non fa la cacca

gatto sotto le coperte

Come capire se il gatto ha un blocco intestinale? Il sintomo più evidente è quello della stitichezza. Se nella lettiera della nostra piccola palla di pelo non notiamo produzione di feci per due giorni o più, è il caso di contattare il veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere nelle terapie da prescrivere.

Non solo il nostro adorato Miao soffre fisicamente, ma ci sono delle ripercussioni anche nella sua salute. In una simile situazione, infatti, non riesce ad assorbire i nutrienti per come avviene naturalmente e possono esserci dei malfunzionamenti dello stomaco e dell’intestino anche gravi. Se sappiamo riconoscere i segnali, possiamo intervenire tempestivamente. Anche se l’approccio migliore, come sempre, è la prevenzione.

Torsione intestinale del gatto

Nei casi più gravi si arriva a parlare di torsione intestinale. Una condizione che, se non viene presa in tempo, può portare anche al decesso del nostro amico a quattro zampe. Tra i sintomi di un blocco intestinale ci sono:

  • Letargia e debolezza;
  • Lamenti persistenti;
  • Impedimento a sdraiarsi;
  • Inappetenza;
  • Episodi di vomito e diarrea;
  • Disidratazione;
  • Algie e gonfiore addominale;
  • Minzione più frequente;
  • Temperatura corporea fuori norma.

Se notiamo uno o più di questi segnali, è opportuno chiedere il parere urgente dello specialista. A tal proposito, vale la pena sapere quali sono gli effetti su un gatto disidratato e come valutare la temperatura nel gatto adulto, completamente diversa da quella di noi bipedi. Ciò che noi consideriamo febbre da cavallo, infatti, è la normalità per la nostra piccola palla di pelo.

Ammorbidenti per le feci del gatto

gatto perplesso

Prima di sapere come capire se il gatto ha un blocco intestinale e bene conoscere le cause scatenanti di una condizione del genere. Quella più frequente riguarda i boli di pelo nel gatto. Questo succede in special modo negli esemplari giovani che non hanno ancora imparato a gestire l’igiene personale. A incidere possono essere anche dei polipi che interessano l’intestino, la crescita di tessuto nello stomaco, neoformazioni, infiammazioni e stenosi pilorica.

A decidere come intervenire deve essere il veterinario, ma è probabile che decida di procedere con un’indagine endoscopica. In base alla situazione che rivela, potrebbe consigliare anche l’intervento chirurgico. A volte l’operazione può avere una funzione esplorativa preliminare.

Quando, ai primi sintomi, portiamo a visita dal veterinario il nostro amico a quattro zampe una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra può aiutarlo a comporre tutti i pezzi del puzzle e avere un quadro clinico completo. È probabile che lo specialista faccia domande più puntuali in merito alla dieta e all’accesso a determinati oggetti o materiali potenzialmente pericolosi.

La tipologia di alimentazione, infatti, ci dice molto sullo stato di salute della nostra piccola palla di pelo. Prevalentemente carnivora, tanto che gatti e caccia sono legati a stretto giro, deve assumere in primis proteine di origine animale, vitamine, minerali e fibre. Queste, infatti, favoriscono la motilità intestinale.

Qualsiasi situazione ci venga prospettata o pensiamo si sia venuta a porre in essere, non ricorriamo per nessun motivo al fai da te o al sentito dire. Potremmo peggiorare una situazione già critica. La terapia indicata per una determinata situazione può e deve stabilirla solo lo specialista e nessun altro.

Blocco intestinale del gatto, rimedi naturali

Lacci, cotone idrofilo, fazzolettini, oggetti piccoli: tutto può attirare la curiosità del nostro amico a quattro zampe. Eventuali test di laboratorio e diagnostici all’avanguardia possono dare delle delucidazioni in merito. Per esempio, lo specialista potrebbe decidere di fare un’ecografia al gatto per verificare le condizioni dell’addome. Nel caso in cui dovesse trovare qualcosa di anomalo, deciderà se approfondire o se sarà sufficiente l’indagine appena portata a termine.

Se il sospetto fosse quello di un tumore, a toglierci ogni dubbio è la biopsia. Nel caso in cui la situazione dovesse essere ritenuta grave, il veterinario di fiducia può decidere di procedere con il ricovero in ospedale per un controllo maggiore e più preciso.
È probabile che il nostro amico a quattro zampe abbia gli elettroliti fuori norma e una disidratazione in corso. Una somministrazione farmacologica per flebo è quasi sicuramente consigliata.

Nelle situazioni non gravi possono essere sufficienti dei lassativi per favorire l’evacuazione oppure la rimozione per via endoscopica. La soluzione chirurgica, la più invasiva, viene presa in considerazione nei casi più gravi. In quel caso si procederà previa anestesia totale per incidere nello stomaco e nell’intestino di Miao senza provocargli alcun fastidio. A tal proposito, può tornare utile sapere come procedere nel caso di un blocco intestinale nei gatti.

Gatto operato all’intestino

gatto randagio

Come capire se il gatto ha un blocco intestinale ormai è chiaro, adesso può essere interessante sapere come affrontare il post-operatorio o qualsiasi altra cura che venga prescritta dal veterinario di fiducia. Tra i farmaci più comuni per affrontare situazioni del genere ci sono gli analgesici e gli antibiotici. In questo modo sarà possibile alleviare le sofferenze e combattere le infezioni.

Diversa è la convalescenza a seguito di un intervento. Una parte di essa il nostro adorato Micio dovrà passarla in ospedale e poi proseguirla al calduccio della sua cuccia. A tal proposito, può tornare utile sapere come abituare il gatto al trasportino, affinché non lo veda solo come una mera gabbia, ma come un luogo all’interno del quale si possa sentire al sicuro.

Il monitoraggio, quando si parla di blocco intestinale, è d’obbligo. Le motivazioni dell’ostruzione vanno eliminate e la dieta dovrà essere pressoché liquida o comunque molto morbida. Anche per questo aspetto bisognerà seguire le indicazioni del veterinario di fiducia. In commercio esistono anche delle formulazioni create ad hoc, generalmente definite “gastrointestinal”, per l’appunto. Fondamentale, inoltre, è che la nostra piccola palla di pelo faccia movimento e non renda statico il proprio intestino.

Gatto anziano

gatto disteso

I soggetti più a rischio sono gli anziani o i cuccioli, che seguono una dieta mirata e idonea alla condizione del loro intestino. Per motivi diversi e seguendo approcci differenti, dobbiamo prestare particolare attenzione a determinate fasi della vita.

Nei vecchietti ad agire non sono eventuali oggetti estranei o la dieta. Infatti, la stitichezza diventa una condizione frequente. Anche eventuali ernie e tumori possono incidere negativamente e concorrere a un fastidioso e pericoloso blocco intestinale. Inoltre, soprattutto negli esemplari a pelo lungo, è facile che si creino dei boli. Questo avviene quando non vengono espulsi diversamente, che poi sarebbe il modo più corretto e salutare. Attenzione, perché oltre ai sintomi della gastrite potremmo dover saper distinguere anche quelli di un’ostruzione.

La prognosi e direttamente correlata alla gravità della situazione. A incidere sono anche l’età e le condizioni di salute di partenza della nostra piccola palla di pelo. Ecco perché è fondamentale che la diagnosi la faccia il veterinario e che non venga improvvisata da nessun altro. I felini anziani, per esempio, richiedono attenzioni particolari durante la fase di convalescenza e non solo. Importante è evitare l’insorgenza di eventuali complicazioni durante il post-operatorio.

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