Il gatto randagio stava congelando, poi un’insegnante di scienze è riuscito a salvargli la vita

Non poteva capitare in una casa migliore: quando si dice essere baciati dalla buona sorte

Con il cambiamento climatico distinguere le stagioni è meno semplice rispetto al passato. Comunque, da che mondo è mondo, l’inverno costituisce la stagione fredda. In questo periodo il clima diventa gelido, le temperature scendono spesso sotto lo zero (specialmente in certe zone) e se sei un gatto randagio hai, purtroppo, poche possibilità di sopravvivere. Ma talvolta il destino ti dà una mano, organizzando degli incontri provvidenziali.

Micio salvato dal freddo

Sembra esserci stata davvero la mano di qualcuno dietro all’incontro tra il Soriano dallo splendido manto arancione e il suo soccorritore. Un giorno come tanti altri, un professore di scienze era tornato a casa, quando sulla veranda ha trovato il corpo di un felino. Non muoveva un muscolo e date le condizioni difficili credeva avesse già esalato il suo ultimo respiro.

Approfondimento: tutto sulla razza Soriano

Toccato dall’accaduto, già pensava di dedicargli una degna sepoltura, contattando magari degli operatori della zona. Ma una sorpresa lo aspettava. Difatti, il tenero gatto randagio ha iniziato improvvisamente a muoversi. Dei gesti quasi impercettibili, che però volevano dire una cosa: era ancora in vita!

Gatto con gli occhi chiusi

Aiutarlo a sopravvivere è diventata la missione del prof. Che, preso il piccolo, lo ha portato in bagno e lavato con la massima delicatezza possibile. Nel filmato visibile qui sotto (visto da più di quattro milioni di persone!), vediamo il gattino mentre è sotto l’acqua corrente.

Di movimenti non ne faceva, tuttavia respirava ancora e, date le condizioni in cui era stato trovato, costituiva già di suo una fantastica notizia.

In seguito, il docente lo ha avvolto in una calda coperta e man mano le condizioni sono migliorate. Chiamata Elsa in onore della celebre protagonista di Frozen, la regina di ghiaccio, ha cominciato a eseguire dei minimi gesti. Oltre ad aprire gli occhi, dimostrava dei tangibili progressi e alla fine il trattamento ha dato gli esiti sperati.

Passate circa sei ore, si è rimessa in piedi e ha iniziato ad aggirarsi tra le stanze, come se nulla fosse. Non è dato sapere se l’uomo abbia alla fine adottato Elsa, anche se le cure dedicate e le parole dolci ci inducono a pensare positivo: una bellissima amicizia è sbocciata!

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