Korat, storia: le origini, l’evoluzione e il percorso di questa razza

Vogliamo scoprire qualcosa riguardo la storia del Korat? Ecco delle informazioni utili che possono aiutarci a conoscerlo meglio.

Cosa sappiamo riguardo la storia del Korat? Quali sono i dettagli che raccontano la vicenda delle sue origini? Cerchiamo di scoprire insieme qualche informazione utile riguardo questo splendido felino dallo sguardo che lascia innamorare.

Korat: fra realtà e leggenda

korat si diverte

L’argomento di cui vogliamo occuparci oggi è il seguente: qual è la storia del gatto Korat? Cosa sappiamo delle sue origini? Quali sono le vicende che ci raccontano l’evoluzione di questo splendida razza grigio scuro/blu dagli occhi chiari e profondi? Conosciamo insieme il passato di questo felino.

Il Korat è un gatto di taglia medio-piccola, con un’aspettativa di vita abbastanza lunga, poiché si aggira intorno ai 15-20 anni. Per un gatto, insomma, è davvero una buona media!

È il classico animale da compagnia, ottimo per trascorrere le giornate insieme ai suoi padroncini umani con i quali condividere una bella quotidianità.

È un gatto dalle origini molto antiche, il cui luogo di nascita è collocato nel nord-est della Thailandia. Esso, infatti, rientra in quella categoria di razze feline che viene definita “gatti orientali“.

Il luogo specifico che può godere del beneficio di aver dato i natali al Korat sembra essere una zona dal nome Nakhon Ratchasima, anche definita, appunto, provincia di Korat.

La storia di questo gatto è davvero molto molto antica. Sembrerebbe, infatti, che le prime attestazioni scritte che parlano di questo esemplare risalgano al 1350. A questo anno, infatti, appartiene un famoso libro thailandese, dal nome Tamra Maew (Libro delle poesie dei gatti), contenente storie e leggende su 23 razze di gatti originarie di quei territori.

Di esse, ne fa parte anche lo stesso Korat. I manoscritti contenuti in questa raccolta – che, messa insieme, forma un vero e proprio libro – sono stati creati tramite una tecnica tipica della cultura thailandese, ma anche di quella del Laos, della Cambogia e della Birmania, chiamata “Samut Kohi“. Essa consiste nel trattamento ad hoc della corteccia dell’albero Samut, appunto, grazie alla quale si riusciva a creare questa sorta di supporto su cui scrivere.

In questi testi, gli scrittori nominano il Korat molte volte e lo rendono protagonista di svariati aneddoti. L’importanza attribuita a questo felino non si basava soltanto sulla sua dolcezza, eleganza e solarità, ma anche sul simbolismo a lui legato. Infatti, il Korat era un gatto di buon auspicio, un porta-fortuna per chiunque lo avesse con sé.

In aggiunta ai “poteri” magici da attribuire a ogni singola categoria, il libro riporta anche delle bellissime illustrazioni o descrizioni di ogni razza che viene menzionata. Ecco, allora, come è stato possibile ricostruire tutti quei dettagli che, al giorno d’oggi, inquadrano le caratteristiche fisiche di coloro che fanno parte della categoria “gatti orientali”.

La tradizione thailandese è sempre stata legata a questa tipologia di storie quasi leggendarie o mitologiche, le quali riportavano delle avventure incredibili da attribuire alle diverse razze di gatti.

Tutt’oggi, chiunque riesca a reperire un esemplare di Korat – questo è molto difficile, poiché la razza è rarissima e, dunque, costosissima – ancora crede fermamente nei suoi poteri di buon augurio.

La consuetudine, infatti, vuole che il Korat sia un felino da regalare alle neo-coppie di sposati, come augurio per una vita lunga, felice e serena insieme. Inoltre, il gatto spesso è dato in dono anche a coloro che ricoprono una carica alquanto importante a livello politico o sociale in quel determinato territorio.

Ancora, si presume che far crescere un neonato insieme a un esemplare di Korat possa proteggere il piccolo e regalargli una vita ottima, felice e perfettamente in salute. Il gatto sembra svolgere, quindi, il ruolo di spirito-guida per il bimbo, il quale, durante il sonno e durante la giornata, sarà sempre accompagnato dal suo amico a 4 zampe.

Insomma, la fama di cui il Korat ha sempre goduto e della quale tutt’ora può vantarsi è davvero enorme. Tutto ciò, lo rende un animale sempre più prezioso e assolutamente pregiato.

L’uso comune, infatti, voleva che il Korat fosse un esemplare non da comprare ma, appunto, da regalare. Era molto difficile, quindi, che qualcuno, di sua spontanea volontà, scegliesse di prendere un esemplare di tale razza. Riceverlo in dono era sicuramente un fenomeno di rispettabile onore.

Storia e diffusione del Korat

korat sguardo dolce

Finora abbiamo parlato della storia “leggendaria” del Korat, ovvero di quell’insieme di credenze che hanno sempre fatto parte della sua vicenda. La cultura thailandese, come già accennato, è davvero piena di questi racconti che attribuiscono ai gatti dei poteri sovrannaturali e magici.

Nella realtà dei fatti, la storia concreta del Korat ci racconta che, dalla Thailandia, pian piano si diffuse in modo sempre maggiore anche nel resto del mondo. La prima comparsa in Occidente di cui si hanno notizie risale soltanto al 1959, un ben periodo dopo la presunta nascita della razza.

In questo anno, i primi esemplari di Korat giunsero negli Stati Uniti. Un maschio e una femmina, di nome Nara e Darra, furono i capostipiti dell’introduzione di tale razza in Occidente. Grazie alla loro presenza e all’allevamento che se ne fece, molti appassionati riuscirono a dar vita a una prima generazione di Korat puri.

L’ammirazione per questi splendidi gatti dal pelo liscio e dagli occhi profondi e ammalianti fu enorme. Fu tale, addirittura, da spingere tantissimi estimatori a procurarsene sempre più esemplari. Il fine era quello della riproduzione, per salvaguardare la razza e permetterne una diffusione sempre maggiore.

Qualche anno dopo, nel 1972, i primi gatti di razza Korat giunsero fino alla Gran Bretagna. Qui, non solo ottennero un enorme successo, ma anche i primi standard ufficialmente approvati e, di conseguenza, i primi riconoscimenti degni di nota.

Al giorno d’oggi, comunque, è praticamente impossibile stimare un prezzo di questo felino poiché è difficilissimo reperirne un esemplare nei paraggi. Anche all’estero, è assai complicato trovare qualche struttura che si occupi non solo della riproduzione, ma anche della vendita. Fra l’altro, attualmente questi gatti vengono ancora regalati, piuttosto che venduti o comprati.

Qualche accenno sul carattere

korat occhi chiari

Dopo aver parlato della storia del Korat, possiamo ora occuparci di scoprire qualche piccola informazione riguardo il suo carattere. Questo felino ha un temperamento molto forte e temprato. Impavido, coraggioso e avventuriero, non si fa problemi ad affrontare qualunque tipo di situazione.

È un gatto da sempre abituato a essere molto indipendente, a cavarsela da solo e a non avere bisogno di nessuno. Questo, però, non implica assolutamente che non sia in grado di adattarsi alla famiglia o a stringere nuove amicizie.

Al contrario, lui è affettuoso e molto dolce nei confronti di tutti i componenti della famiglia umana. Sa cosa vuol dire convivere con l’uomo, poiché è sempre stato vicino a lui durante la sua vita.

Inoltre, un elemento che rende molto famoso il Korat è il suo miagolio. Sembra, infatti, che dalla sua bocca esca un suono acuto e molto forte che, di sicuro, rimane alquanto impresso.

Lui sa perfettamente che i suoi vocalizzi sono di grande impatto ed è per questo, infatti, che per ottenere ciò che vuole, utilizza al meglio questa sua capacità. Così, va di certo a colpo sicuro!

È socievole e divertente, molto carino con tutta la famiglia Vitalità ed energia sono due termini che lo contraddistinguono senza alcun dubbio. Il Korat, infatti, ama giocare e trascorrere grand parte del suo tempo in compagnia dei suoi amici.

L’unica cosa che non tollera sono i rumori forti e il caos eccessivo: ecco perché è necessaria un’educazione solida e ferrea soprattutto in presenza dei bambini. Lui di fronte alle urla tende a spaventarsi e non controllarsi.

Può succedere che tiri fuori le unghie involontariamente, poiché ha paura e non sa gestirsi. Non lo fa con cattiveria o aggressività, ma non riesce a controllarsi. L’abitudine, dunque, è l’unico escamotage che può salvare la situazione.

Anche la convivenza con altri animali domestici, specialmente gatti, può essere molto buona. Di certo, quello che conta è una buona socializzazione, iniziata in tenera età e portata avanti con cura e amore. Così facendo, il nostro Korat potrà vivere sia con gatti che con cani, a patto che il clima rimanga sereno e non troppo caotico.

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