Gatta incinta: a quanti mesi può restarci?

A quanti mesi una gatta può restare incinta, e qual è invece l'età più indicata per farle effettivamente intraprendere una gravidanza?

Molte persone che decidono di prendere con sé un gatto tendono a non dare la giusta importanza alla sfera della sessualità dei nostri amici felini, per poi imbattersi in imprevisti come gravidanze indesiderate e conseguenti abbandoni di cuccioli. Si tratta purtroppo di un fenomeno molto diffuso, ad esempio, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Per prevenirlo e assicurarci di essere a conoscenza di tutte le informazioni necessarie a gestire in modo adeguato la gravidanza di una gatta è bene rivolgersi a fonti più che mai affidabili. In questo articolo scopriremo ad esempio a quanti mesi una gatta può restare incinta.

È opinione abbastanza comune che le gatte vadano per la prima volta in calore, raggiungendo così la maturità sessuale che permette loro di restare incinte, dai 6 ai 12 mesi di vita. In realtà è anche possibile, seppur più raramente, che il primo calore (o estro) si verifichi anche nelle micine di appena 4 mesi di vita. La razza della gatta in questione è un fattore molto importante in questo senso: ad esempio se essa è persiana è più probabile che sia pronta per il concepimento intorno al primo anno di età.

Età ideale per gravidanza e parto

Che la gatta vada in calore a 4-6 mesi di età è dunque possibile, ma ciò non significa che sia quella l’età ideale per farle portare avanti una gravidanza. Una micina così giovane, infatti, è ancora nella fase più “giocherellona” della sua vita ed è improbabile che abbia già sviluppato un istinto materno sufficiente per prendersi cura dei suoi piccoli. È anche per il benessere fisico della gatta stessa che ci sentiamo di consigliare di aspettare che compia il primo anno di età per farla concepire.

Se la gravidanza non è una priorità

Se avete effettivamente intenzione di aspettare che la vostra micia sia più grandicella per farla restare incinta, suggeriamo di tenere ben lontani dalla sua portata i gatti maschi non castrati: ciò è importante non solo per evitare un accoppiamento che considerate prematuro, ma anche per evitare che inneschino con la loro sola presenza un nuovo ciclo di calore quando non le ritenete ancora pronte.

Nel caso in cui invece non abbiate intenzione di far riprodurre la vostra gatta è bene considerare la possibilità di sterilizzarla, sia per evitare cucciolate indesiderate che per ridurre il rischio di disturbi come il tumore alla mammella, causati da ripetuti estri senza accoppiamenti e gravidanze.

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