Contraccettivi per gatti, quali sono e qual è meglio scegliere

Una gravidanza è una cosa seria, sia per noi bipedi che per i quadrupedi. I metodi contraccettivi esistono anche per gatti. Tutti i dettagli

Mettere al mondo un bambino è un atto di responsabilità, oltre che un momento nella maggior parte dei casi carico di gioia, lo stesso deve valere per la nostra piccola palla di pelo. Teniamo in considerazione i metodi contraccettivi per gatti, se non vogliamo avere un numero imprecisato di cuccioli in giro per casa di cui dobbiamo prenderci cura.

Non è sufficiente, quindi, pensare alla salute del nostro amico a quattro zampe; ma anche alle conseguenze di un eventuale accoppiamento. Nulla di cui preoccuparsi se è programmato e desiderato, diverso se è figlio (letteralmente) di un attimo di distrazione: le conseguenze non sono certo di poco conto.

Come sempre, quando si tratta della salute del pet, non bisogna improvvisare. È bene prendere in esame tutte le opzioni, facendosi consigliare dal proprio veterinario di fiducia, l’unico ad avere il quadro completo e a conoscere eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza rilevanti.

Indice

Contraccettivi per gatti, non solo sterilizzazione
Contraccettivi per gatti, metodi chirurgici
Metodi contraccettivi chimici
Molte persone ci hanno chiesto anche

Contraccettivi per gatti, non solo sterilizzazione

gatto dal veterinario mangia crocchette

I metodi contraccettivi per gatti sono indispensabili se un solo peloso in giro per casa è sufficiente o se non vogliamo prenderci l’impegno di regalare o vendere (dipende anche dal pedigree e dalla razza) il frutto di un momento di amore.

L’arrivo di una cucciolata imprevista, infatti, soprattutto se non si hanno le risorse o il senso di responsabilità necessario, comporta il rischio che tali animali finiscano all’interno di un gattile. Per quanto sia meglio della strada, non è certo un luogo in cui Miao vive sereno e felice, senza contare del sovraffollamento perenne con cui devono fare i conti i volontari. Ecco allora che la prevenzione può fare davvero la differenza.

Contraccettivi per gatti, metodi chirurgici

gatto con collare elisabetta

Tra i metodi contraccettivi più conosciuti c’è sicuramente la sterilizzazione. È forse la più praticata, ma anche quella definitiva. Una volta che si procede con l’operazione non si può più tornare indietro.

Si tratta di un intervento che può essere fatto sia negli esemplari di sesso maschile che in quelli di sesso femminile, anche se stiamo parlando di approcci completamente diversi fra loro. Prima di prendere una decisione, valutiamo i pro e i contro con il veterinario di fiducia. A tal proposito può tornare utile saperne di più sul primo calore del gatto.

La sterilizzazione nelle femmine

L’operazione che viene fatta nelle gatte si chiama ovarioisterectomia, e consiste nella rimozione delle ovaie e dell’utero. In questo caso allora la nostra amica a quattro zampe, non solo non potrà più rimanere incinta, ma perderà anche i comportamenti tipici del calore. E da qui la decisione alle volte di procedere con l’intervento anche per una questione comportamentale e caratteriale.

Un’altra opzione è la sterilizzazione in laparoscopia: l’intervento non è aggressivo come il primo e i risultati sono comunque soddisfacenti. Il costo, però, è di gran lunga più impegnativo rispetto a quello della sterilizzazione tradizionale.

La castrazione nei maschi

Tra i metodi contraccettivi per gatti di sesso maschile, il metodo più sicuro è l’orchiectomia. Si tratta della rimozione di uno di entrambi i testicoli. In questa maniera non vengono più sintetizzati gli spermatozoi e, anche in questo caso, Miao ridurrà i comportamenti tipici del pre-accoppiamento.

Ecco allora che si opta per l’intervento anche quando manifesta una spiccata territorialità, difficile da gestire, e quando appare fortemente dominante. Questa possibilità viene valutata anche quando il nostro amico a quattro zampe è un maestro della fuga per ragioni ‘sentimentali’. A tal proposito, ecco come si riconosce un gatto territoriale.

Il metodo più semplice, però, è la vasectomia, intervento con il quale viene asportato il condotto deferente che trasporta gli spermatozoi. Così il gatto non può più riprodursi, ma i comportamenti legati alla sessualità rimangono tali e quali.

Metodi contraccettivi chimici

gatto in ambulatorio veterinario

In questo caso si ricorre all’uso di ormoni sintetici che interferiscono con il normale funzionamento dell’organismo animale. Nello specifico, è il sistema nervoso centrale a inibire il ciclo ormonale dopo averne registrato un alto livello provocato dai farmaci.

Contrariamente a quanto si possa immaginare, questa opzione è efficace sia negli esemplari di sesso femminile che nei maschietti. Non c’è nulla di definitivo: quando si interrompe la somministrazione degli ormoni, il ciclo riproduttivo dell’animale torna alla normalità.

Contraccettivi per gatti, differenze tra maschi e femmine

I metodi contraccettivi chimici per gatti non sono gli stessi delle gatte. Nella nostra amica a quattro zampe gli ormoni somministrati impediscono l’ovulazione e, quindi, un’eventuale gravidanza. Il principio è lo stesso delle pillole contraccettive che usano le donne che non vogliono rischiare di rimanere incinte. A tal proposito, ecco quando e perché sterilizzare una gatta.

Per raggiungere questo obiettivo si possono usare progestinici e ormoni femminili – medrossiprogesterone acetato, megestrolo acetato e proligestone – oppure androgeni e ormoni maschili (testosterone e mibolerone). Anche se esistono degli impianti che rilasciano la dose nell’organismo, in genere la somministrazione avviene per via orale.

Nei maschi, invece, l’assunzione degli ormoni sintetici avviene attraverso una puntura anticoncezionale: un’iniezione intratesticolare. A volte, vengono utilizzate anche sostanze irritanti che hanno lo scopo di alterare la funzionalità dei condotti che trasportano gli spermatozoi, impedendone la mobilità. Tali metodi sono l’orchiectomia e la vasectomia chimica.

Molte persone ci hanno chiesto anche

gatto accucciato

Trattandosi di un argomento particolarmente delicato, le domande sui contraccettivi per gatti sono frequenti. Ecco allora che diventa importante avere le idee chiare prima di prendere una decisione che, nella stragrande maggioranza dei casi, è definitiva.

Come faccio a scegliere il contraccettivo migliore per il mio gatto?

Prima di stabilire quale tra i metodi contraccettivi per gatti usare è bene consultare il veterinario di fiducia. Lo specialista farà una visita completa al nostro amico a quattro zampe. Se lo riterrà opportuno, effettuerà pure degli esami ematochimici.

Inoltre, dovrà tenere conto della cartella clinica del paziente, perché alcuni farmaci possono provocare degli spiacevoli effetti collaterali (come l’alterazione del comportamento sessuale). Infine, alcune sostanze usate nei metodi chimici devono ancora essere studiate a fondo, e questo è un aspetto da non sottovalutare quando siamo chiamati a decidere cosa è meglio per la nostra piccola palla di pelo.

Esiste un dispositivo intrauterino per le gatte?

Nel caso in cui avessimo una femminuccia a scorrazzare in giro per casa, c’è ancora un’altra opzione che potremmo prendere in considerazione insieme al nostro veterinario di fiducia. Infatti, i ricercatori hanno studiato la possibilità di inserire un dispositivo intrauterino che blocchi automaticamente l’ingresso nella vagina, impedendo la gravidanza.

Una precisazione è d’obbligo, però: collocare tale meccanismo implica un intervento chirurgico importante e non è semplice adattarlo alla vagina di ciascuna gatta. È soprattutto per tale ragione che questa opzione non viene quasi mai raccomandata dagli specialisti.

Articoli correlati