Gatto delle Foreste Norvegesi: storia e origini di questo gatto speciale

Gatto delle Foreste Norvegesi, storia e origini: cosa sappiamo della vicenda di questo splendido felino dal pelo lungo? Qual è il racconto che ci descrive i suoi natali? Vediamo insieme qualche informazione utile.

Storia e origini di questo splendido esemplare

gatto foreste norvegesi dal pelo luminoso

Da dove proviene questo splendido gatto dalle origini norvegesi? Il suo altro nome, quello con cui la gente comunemente lo conosce o lo soprannomina, è “skogkatt“. Il termine significa letteralmente “gatto delle foreste”.

La sua storia è molto intrigante, in quanto fa riferimento ad antiche mitologie della cultura norrena che raccontano dell’importanza che tale gatto avesse nell’antichità.

C’è chi sostiene che il Gatto delle Foreste Norvegesi abbia come antenati degli antichi gatti Romani diffusi in tempi non troppo recenti in Europa del Nord. Questi, in un modo o nell’altro, tramite lo spostamento dei popoli, migrazioni o movimenti vari, arrivarono fino alla Norvegia, dove si stabilizzarono.

Qua, costretto ad adattarsi al clima e allo stile di vita, probabilmente mutò in parte anche il suo aspetto. Ecco allora che si ottenne la forma che oggi conosciamo.

Quello che è certo, però, è che il Gatto delle Foreste Norvegesi più puro sia davvero originario della Norvegia. È la stessa mitologia norrena a dimostrare ciò: essa, infatti, ha tantissimi riferimenti a tale esemplare, che ci fanno capire l’importanza che effettivamente aveva.

Tale cultura, infatti, è piena di racconti in cui viene descritto e presentato un gatto dall’aspetto simile a quello attuale delle Foreste Norvegesi. Molte di queste storie, dunque, nominano un certo felino di grandi dimensioni, col pelo lunghissimo, elegante e morbido.

Si parla addirittura del fatto che tale gatto fosse quasi un animale sacro, poiché aveva il compito di trainare nel cielo il carro di Freya, famosa e rispettata divinità della mitologia.

Famoso anche fra il popolo vichingo, il Gatto delle Foreste Norvegesi sembra essere stato l’accompagnatore preferito nelle varie spedizioni nel continente. Tale felino sembrava ottimo per sgombrare le navi da alcune “incursioni” poco gradite, quali quelle dei topi.

La leggenda: il Gatto delle Foreste Norvegesi e la mitologia norrena

gatto nordico sguardo dolce

Come abbiamo già sottolineato, la leggenda narra che il Gatto delle Foreste Norvegesi sia sempre stato uno degli animali sacri sia alla dea Freya, una delle più importanti divinità della mitologia norrena, sia per il popolo.

Freya, considerata la dea nordica del sole, ma anche della fertilità, delle nozze, della bellezza e dell’amore, avanzava nel cielo con un carro incantato trainato da una coppia di gatti dalla coda fluente, lunghissima e brillante. Tali felini sono stati del tutto identificati come Gatti delle Foreste Norvegesi.

C’era la credenza che tali gatti fossero di buon auspicio poiché ricondotti ad una delle divinità più importanti dell’intera mitologia, appunto Freya. Lei, incombente sul suo carro trainato dai gatti, rappresentava il simbolo propiziatorio della fertilità, dell’unione coniugale e dell’amore.

I due felini norvegesi erano rigorosamente un maschio e una femmina. Questo serviva, simbolicamente, a delineare l’unione perfetta fra i due sessi, senza la quale non esisterebbe alcuna forma di vita.

Inoltre, erano uno bianco e uno nero, proprio per affermare l’esistenza dei due principali aspetti della vita, una zona di luce e una di buio. Tutto questo andava a spiegare astrattamente il cambiamento della Natura, l’andamento incessante del mondo, l’inesorabile scorrere del tempo.

Freya, con i suoi poteri divini, dominava anche i fenomeni atmosferici: determinava i giorni di pioggia e di sole, per fare in modo che la terra rimanesse sempre fertile e umida. Dunque, ancora oggi tali gatti, considerati sacri a tale divinità, vengono associati alla meteorologia e alla fertilità.

Rimanendo sulla leggenda, la leggenda racconta anche di come i contadini lasciassero da mangiare ai gatti randagi al fine di ottenere la benedizione di Freya stessa. Essa, così facendo, avrebbe reso sempre più fertili le loro terre e avrebbe avuto un occhio di riguardo come ricompensa per il bel gesto di rispetto.

Oltre a questo, i Gatti delle Foreste Norvegesi spesso partecipavano come “ospiti d’onore” ai matrimoni, in quanto considerati animali di buon auspicio. Era come se fosse Freya stessa, su delegazione dei suoi gatti, ad essere presente a tale cerimonia per concedere il suo assenso.

Diffusione del gatto al di fuori della Norvegia

gatto con sguardo curioso

Gatto delle Foreste Norvegesi, storia e origini? Tutto questo, come abbiamo visto, ha un “non so che” di magico e intrigante. Però, dopo aver parlato dello splendido e antico mito legato alla storia di tale felino, vediamo ora qualche dettaglio riguardo la sua diffusione nel mondo.

La tradizione norrena giunse fino ai nostri giorni tramite la tradizione orale e poi quella scritta. Esistono infatti molti poemi, tutt’oggi conservati e trascritti fra l’800 e il 1200 d. C., che ci raccontano tali “storie”.

Tutto ciò dimostra che i Gatti delle Foreste Norvegesi hanno vissuto per moltissimi anni nei territori della Norvegia, prima di diffondersi fuori dal quei luoghi. Dopo essersi adatti ai climi rigidissimi dei paesi del Nord e a quelle condizioni climatiche, svilupparono la forma fisica che oggi conosciamo. Il pelo lungo è ovviamente legato alla possibilità di scaldarsi durante le freddissime giornate.

Ci volle un po’ prima che il Gatto delle Foreste Norvegesi si diffondesse anche nel resto del mondo. Solo nel 1938, quando riuscì ad ottenere un posto durante una sfilata ad Oslo, si decise per una sorta di riconoscimento.

Per avere il primo standard, però, si dovrà aspettare il 1984, quando la TICA (The International Cat Association) lo elevò a razza pura. Qualche periodo prima, lo stesso re Olaf V lo dichiarò gatto ufficiale della Norvegia.

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