Come si evitano i nodi del gatto a pelo lungo?

I nodi del gatto a pelo lungo possono essere molto fastidiosi e creare problemi alla salute del micio ma si possono prevenire, vediamo come

I gatti a pelo lungo hanno un manto molto delicato. Da un lato è morbido e soffice, è davvero un piacere affondare le mani su quel batuffolo e carezzarlo amorevolmente. Dall’altro, però, il pelo lungo richiede delle cure particolari per mantenere il manto in salute, soprattutto bisogna evitare che si formino nodi.

I nodi del gatto a pelo lungo possono diventare un vero tormento se non si mantiene costantemente sano e pulito il manto. Nonostante i gatti si lecchino costantemente per mantenersi puliti ed evitare la formazione di nodi, a volte è necessario l’intervento umano per scioglierli. In questo articolo vedremo perché è importante curare il manto del gatto a pelo lungo, come evitare che si formino i nodi e cosa fare invece se si presentano.

Perché togliere i nodi dal gatto a pelo lungo?

I gatti sono animali che amano molto la pulizia. Non è difficile vederli mentre leccano ogni parte del loro corpo: questo è il loro modo di mantenere l’igiene del pelo ed evitare che si formino nodi. Tuttavia quando si tratta di gatto a pelo lungo potrebbe essere necessario l’intervento dell’uomo per sciogliere i nodi che hanno nel pelo. È il caso per esempio di razze come il gatto Persiano o l’Himalayano.

Per togliere i peli del gatto è necessario spazzolarli regolarmente. Ci sono alcuni piccoli passi da rispettare per capire come si spazzola il gatto a pelo lungo e come si spazzola il gatto a pelo corto, in entrambi i casi è bene farlo e non è difficile. Vediamo perché.

In due periodi dell’anno, precisamente nei mesi primaverili e in quelli autunnali, i gatti fanno la muta. Ciò significa che il loro pelo cambia, si rinnova e quello morto viene eliminato. Se il pelo morto rimante attaccato al manto è probabile che causi la formazione di nodi. Quando il gatto si lecca, tende ad eliminare il pelo vecchio che, però, rimane attaccato alla sua lingua. Poi micio lo ingoia e questo può causare seri problemi alla sua salute dal momento che lo stomaco e l’intestino non sono in grado di digerirlo.  

I nodi del gatto a pelo lungo sono pericolosi per il micio perché tendono ad attaccarsi alla pelle. Questo può provocare nel vostro micio dolore e arrossamenti oltre alla proliferazione di batteri o, peggio ancora, di funghi.

Come potete ben capire quindi non si tratta solamente di una questione di bellezza. Il fastidio provocato dai nodi infatti potrebbe portare il micio a tentare di toglierli da solo, procurandosi ferite o irritazioni leccandosi freneticamente oppure usando i denti.

Quando spazzolate il vostro gatto a pelo lungo, infine, dovete fare attenzione a non dimenticare alcuna parte. Generalmente i nodi si formano sulle parti del corpo in cui il gatto non riesce ad arrivare bene con la lingua, quindi ascelle, dietro alle orecchie, sotto al collo, dietro alle gambe, sulle zampe o in prossimità dell’inguine.

La causa dei nodi di pelo nel gatto

Spazzolare il gatto è un’ottima pratica per eliminare i nodi ma a volte i nodi del gatto a pelo lungo diventano pericolosi. Questo succede quando si attaccano e si induriscono, ma come accade tutto questo? Da cosa è provocato?

Molto spesso i nodi di pelo si induriscono a causa di secrezioni sebacee. In caso di grosse quantità di sebo infatti queste secrezioni della pelle diventano un vero e proprio collante per gli ammassi di pelo che si formano. Il sebo non è un male per il gatto, infatti è provocato da un meccanismo di difesa automatico. È così, per l’appunto, che micio reagisce per eliminare tossine che possono nuocere alla sua salute. Un po’ come succede con la lacrimazione, con il vomito, con la forfora o la salivazione continua. Sono tutti sintomi che vi permettono di capire che il gatto ha sicuramente uno o più fastidi, il vostro compito è capire di cosa si tratta per aiutarlo.

A questo punto la cosa a cui dovete prestare attenzione è l’alimentazione del gatto. È vero che i vostri amici a quattro zampe hanno dei gusti molto difficili e un palato delicato tanto che a volta il gatto non vuole mangiare, ma ciò che conta è che la loro dieta sia equilibrata e sana. Se gli alimenti che ingeriscono contengono tossine, infatti, il corpo poi reagisce meglio che può per eliminarle. Uno di questi metodi è la secrezione di sebo, esattamente quello che rende i nodi duri e difficili da districare.

Gatto a pelo lungo, come togliere i nodi

Se sul manto del vostro gatto si sono formati dei nodi, è fondamentale toglierli. Non si tratta, come abbiamo detto, solamente di una questione estetica e di bellezza, ma c’è di mezzo la salute del vostro amico a quattro zampe. Vediamo allora come eliminare i nodi del gatto a pelo lungo.

Per prima cosa, cercate di aprire il nodo con le dita, senza strattonare per non provocare dolore o lesioni. Se i nodi sono particolarmente duri, potete provare ad ammorbidirli con del balsamo, applicatelo e aspettate che faccia effetto.

Se non riuscite a togliere i nodi con le mani, passate a spazzole e pettini. In commercio ce ne sono di diverso tipo, basta solo capire come si spazzola il gatto a pelo lungo, non è difficile.

Se questo non bastasse, allora potrebbe essere necessario intervenire con delle forbici. Questa operazione però richiede il massimo della vostra attenzione. Basta un movimento farlo per ferire il gatto. Se non vi sentiti sicuri di farlo da soli, non avventuratevi, portate il gatto in uno dei tanti servizi di tolettatura che ci sono in giro. Mani esperte sapranno come intervenire senza provocare danni al gatto.

Le forbici migliori sono quelle con la punta arrotondata, per evitare lesioni involontarie. Introducetele delicatamente tra il pelo del gatto fino ad arrivare al nodo e tagliatelo facendo attenzione a non intaccare la pelle. Ricordare di tenere sempre le punte delle forbici verso l’esterno. Inoltre per questa operazione è bene che il pelo sia ben asciutto. Infine pettinate di nuovo il gatto.

Il nodo potrebbe essere particolarmente duro, ma vi consigliamo di non tirare mai il pelo e soprattutto di non forzare il gatto. Se dopo aver tolto un paio di nodi, lo vedete impaziente di andare via, non insistete e lasciatelo libero. È necessario, per questa operazione, che il gatto sia tranquillo e sereno. Ogni suo movimento brusco potrebbe essere la causa di un taglio involontario.

In casi davvero estremi, potrebbe essere necessario tosare l’animale. A questo punto, la cosa migliore da fare è rivolersi ad un professionista di toelettatura.

Come prevenire i nodi nel pelo del gatto

Dal momento che i nodi del gatto a pelo lungo possono essere davvero fastidiosi per il vostro micio, è importante prevenire la loro formazione. Vediamo come fare.

La prima cosa da sapere è che spazzolare il gatto vi permette di ridurre la formazione di nodi e grovigli sul suo manto. Quando si tratta di gatti con il pelo lungo, potrebbe essere necessario spazzolarli anche ogni giorno per almeno cinque minuti. Usate pettini e spazzole adatti al vostro micio, procedendo sempre in modo graduale e con delicatezza. Partite dalla superficie e poi andate verso gli strati sottostanti di pelo fino ad arrivare alla pelle, ma sempre lentamente e con attenzione. Inoltre con questa pratica manterrete il manto lucido e morbido.

Un altro consiglio per prevenire la formazione di nodi nel gatto a pelo lungo è evitare di lavare troppo spesso il micio. L’umidità dell’acqua può favorire la formazione di nodi, ecco perché è importante che al bagno segua un’asciugatura competa e immediata. A questo punto meglio lavare il gatto sono in casi di estrema necessità. D’altra parte, i gatti che vivono in casa non hanno bisogno di particolari accorgimenti per quanto riguarda la pulizia. Il più delle volte basta il loro “bagno” quotidiano con la lingua.

Infine, una buona pratica potrebbe essere quella di bloccare i nodi sul nascere. Quando sono all’inizio, è più facile riuscire a districare i nodi. Quindi controllare costantemente il manto del vostro gatto vi aiuterà sicuramente ad individuare la presenza di qualcosa che va eliminato.

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