Rimadyl per gatti: a cosa serve, dosaggio, quando si usa

Quando Micio ha infiammazioni a carico di ossa o muscoli, il veterinario può servirsi del Rimadyl per gatti: tutto quel che c'è da sapere

Le nostre dolcissime palle di pelo tutte fusa e coccole sono creature meravigliose ed è per questo che meritano tutto l’amore possibile. Ma soprattutto meritano le nostre cure e attenzioni, anche in fatto di salute e benessere!

Non è un caso se ripetiamo sempre quanto sia importante affidarci a un bravo veterinario, il nostro miglior alleato in tal senso. Un uomo che si trasforma in un vero e proprio custode da contattare e consultare ogni volta che qualcosa in Micio non va.

Ad esempio quando il gatto subisce un intervento chirurgico e ha dei forti dolori alle ossa o ai muscoli, potrebbe essere necessario utilizzare dei farmaci specifici, naturalmente sotto il controllo del veterinario. Uno di questi è il Rimadyl per gatti: ecco di che si tratta e come si deve usare per il bene di Micio.

A cosa serve

gattino in giardino

Il Rimadyl per gatti è un farmaco a base di Carprofene e si usa per curare e tenere sotto controllo il dolore post-operatorio. Quando Micio subisce un intervento chirurgico e si risveglia dall’anestesia è naturale che gli faccia male proprio lì, dove il veterinario ha aperto e poi richiuso delle ferite.

Sarebbe un risveglio decisamente traumatico per Micio, soprattutto alla luce del particolare rapporto che i gatti hanno con il dolore. Le nostre dolci palle di pelo sono creature delicatissime, anche se tendono a non dare a vedere quando stanno male o qualcosa gli duole. Ma un dolore molto forte potrebbe portare una grande quantità di stress, agitazione e anche impedire le normali funzioni e attività, anche solo camminare.

Formato

gatto infastidito

Come riportano i siti specializzati, il Rymadil è un farmaco che esiste in diversi formati. Tuttavia non possiamo utilizzarli tutti indistintamente per il nostro gatto. Per i piccoli felini domestici è previsto l’uso della soluzione iniettabile, acquistabile nelle farmacie in flaconi da 20 ml.

Oltre alla soluzione iniettabile, come anticipato, esistono altri due formati di Rimadyl per cani, ovvero compresse e tavolette masticabili. Questi però hanno un utilizzo leggermente diverso e si possono impiegare soltanto nel trattamento dei cani, sia in fase post-operatoria che per gli esemplari che soffrono di patologie molto dolorose a carico di ossa e muscoli.

Dosi e posologia

intervento chirurgico al gatto

Il foglietto illustrativo del Rimadyl per gatti riporta le dosi e la posologia consigliate. Un problema “relativo” per noi gattari, perché in ogni caso è il veterinario a usare e iniettare il farmaco al micio, non spetta di certo a noi! Con i farmaci si deve fare sempre moltissima attenzione e il Rimadyl non fa eccezione.

Si consiglia di somministrare al gatto 4 mg di Carprofene per ogni kg di peso corporeo pari a 0,24 ml di soluzione iniettabile ogni 3 kg di peso corporeo. L’iniezione si deve fare per via endovenosa o sottocutanea, mai per via intramuscolare.

Nei gatti il principio attivo Carprofene ha una vita più lunga rispetto a quanto accade nei cani. Ciò significa che le dosi devono essere calcolate al millimetro e non si deve mai iniettare una dose maggiore di quella consigliata, né tanto meno ripetere l’iniezione. Per questo motivo si raccomanda l’utilizzo di una siringa graduata da 1 ml, in modo tale da non sbagliare!

Altra cosa importante da sapere è che il Rimadyl si deve somministrare prima dell’intervento chirurgico, sia al momento della pre-medicazione che quando il veterinario fa l’anestesia a Micio.

Avvertenze e controindicazioni

gatto illuminato dal sole

Nel foglietto illustrativo di Rimadyl per gatti sono riportate le avvertenze speciali in merito all’utilizzo del farmaco. Una parte molto importante delle “istruzioni per l’uso”, perché ci danno un’idea di cosa potrebbe accadere qualora sbagliassimo a iniettare il farmaco. Dipende dalle quantità errate (specialmente se sono di più), ma anche da malattie e disturbi di cui il gatto soffre e che il Rimadyl potrebbe peggiorare.

La prima cosa di cui tenere conto è che per i gatti di età inferiore a 6 settimane e in quelli anziani può essere utile ridurre la dose. Nel trattamento delle malattie infiammatorie che derivano da infezioni batteriche si consiglia, poi, di affiancare al Rimadyl una terapia antimicrobica. Attenzione anche al sovradosaggio del farmaco che in quantità eccessive può essere altamente tossico e dannoso per il nostro adorato Micio. In questo caso il veterinario deve sospendere la somministrazione del farmaco e procedere con un trattamento adeguato.

Il Rimedyl non si deve usare nei gatti che soffrono di malattie epatiche o renali, ulcere gastrointestinali, sindromi emorragiche o ipersensibilità al prodotto (da verificare con appositi test). Infine non si devono somministrare altri FANS (ovvero farmaci antinfiammatori non steroidei) contemporaneamente al Rimadyl o a meno di 24 ore di distanza uno dall’altro.

Effetti indesiderati

gatto che riposa

Andiamo a un’altra importantissima sezione del foglietto illustrativo: quella che riporta i possibili effetti indesiderati sul nostro quattro zampe. In particolare la soluzione iniettabile se somministrata nelle giuste dosi e con le giuste precauzioni non provoca particolari reazioni.

Il discorso cambia in casi piuttosto rari, in cui si possono manifestare ulcere gastrointestinali e un’alterata funzionalità degli enzimi epatici. Queste eventualità sono comuni soprattutto quando vengono superate le dosi consigliate, ma affidando la somministrazione del farmaco al veterinario dovremmo essere sicuri che Micio stia bene e non corra alcun pericolo.

Quando la soluzione iniettabile di Rimadyl per gatti provoca degli effetti indesiderati, questi purtroppo sono piuttosto pesanti. Si va da emesi, ulcere ed erosioni duodenali, anche se raramente. Poi si passa a reazioni come dispnea, edema polmonare e perfino arresto cardio-respiratorio. Inoltre i gatti potrebbero manifestare delle reazioni anomale nel punto di inoculo del farmaco come edema, dolore localizzato, necrosi, ascessi, noduli, dermatite e alopecia. In casi isolati (e anche qui rari) possono presentarsi effetti come letargia, anoressia, stomatiti e ulcere gastrointestinali, problemi respiratori, tremori, crisi epilettiche e necrosi cutanee.

Affidiamoci alle sapienti mani di un bravo veterinario, l’unico che può garantire a Micio cure precise e tutto ciò di cui ha bisogno per guarire e tornare a vivere una vita gattosa e spensierata. Mettiamo da parte l’idea del “fai da te” e, quando qualcosa non va, corriamo in clinica per una visita di controllo. Ne va della buona salute e del benessere della nostra adorata palla di pelo!

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