Umanizzare il gatto: 3 rischi da non sottovalutare

Tutti noi vediamo i nostri amici a quattro zampe come dei figli veri e propri. In parte è così, poiché il legame che si instaura è pressoché della stessa profondità. Ma perché, quindi, umanizzare il gatto è sbagliato?

La risposta è molto semplice, perché andresti a privare il felino di quella che è la sua natura, il suo modo di essere, di pensare e così via. Vediamo nello specifico quali rischi comporta questo atteggiamento.

Problemi emotivi e stress

I nostri amici a quattro zampe sono molto sensibili ai piccoli cambiamenti e a tutto ciò che non li fa sentire, appunto, gatti a tutti gli effetti. Figuriamoci, quindi, cosa possa significare per loro vedere la propria natura completamente modificata e tendente ad un’altra che non c’entra assolutamente nulla. Il principale rischio di umanizzare il proprio animale domestico, quindi, è proprio quello di imbattersi in problemi emotivi e stress, entrambi da non sottovalutare. Essi, infatti, potrebbero facilmente tramutarsi in atteggiamenti aggressivi o in depressione!

Disturbi dell’alimentazione

Tra le diverse usanze tipiche dell’umanizzazione degli animali, oltre a ciò di cui abbiamo appena parlato, c’è anche quella di sostituire il loro cibo con il nostro. Questo comporta non solo il rischio di obesità, ma anche dei veri e propri pericoli considerando che il felino potrebbe mangiare alimenti pericolosi per lui.

Problemi comportamentali

Come già accennato in precedenza, il continuo forzare da parte nostra nel rendere più umani possibile i felini può facilmente compromettere il rapporto tra noi e loro. D’altronde, prova tu a metterti nei panni di un gatto che non vede rispettata la sua natura. Non renderebbe felice neanche a te, anzi metterebbe a dura prova la tua pazienza, giusto? Ecco, questa è la stessa cosa che accade nella testa dei nostri amici felini!

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