Dove portare i gattini appena nati? Tutti i consigli utili, a chi rivolgersi e cosa fare

Dove portare i gattini appena nati? A chi rivolgersi e cosa fare per supportare adeguatamente il benessere e la sopravvivenza dei piccoli

Se vi siete imbattuti in una nuova cucciolata di felini da poco abbandonata davanti a casa vostra è bene sapere dove portare i gattini appena nati.

In particolare se non vi è traccia della mamma, se la stessa è malata e ha bisogno di cure oppure se purtroppo è deceduta e i piccoli sono affamati. Ecco cosa fare.

Cosa fare e dove portare gattini appena nati

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L’incontro con dei gattini appena nati senza la presenza materna dovrebbe far scattare un intervento immediato, necessario per la loro sopravvivenza.

Dei cuccioli così piccoli e vulnerabili potrebbero non sopravvivere senza le cure adeguate, senza un’alimentazione costante e in linea con i loro bisogno.

I gattini appena nati sono completamente dipendenti dalla madre durante le prime settimane, impossibile la sopravvivenza senza la sua presenza o un rapido intervento.

In caso di ritrovamento di una cucciolata di gattini appena nati è bene attendere a distanza l’eventuale ritorno di mamma gatta.

In particolare se è periodo di nascite e riproduzione, scongiurando così di allontanare incautamente i piccoli dalla madre stessa.

Il monitoraggio potrebbe durare anche due o tre ore, l’allontanamento potrebbe essere legate alle necessità materne di cercare cibo per nutrirsi.

Ma in assenza della stessa è meglio prelevare la cucciolata e accompagnala subito presso il centro veterinario più vicino.

Così da effettuare un intervento rapido, oppure presso l’associazione animalista di zona pronta ad accogliere la nuova cucciolata di orfanelli.

E in caso di ritrovamento notturno senza la possibilità immediata di un consulto veterinario è necessario accogliere i piccoli in casa.

Inserendoli in una cesta con all’interno delle bottiglie di acqua calda non bollente ricoperte con un panno, così che i piccoli possa scaldarsi e preservare la temperatura corporea.

In attesa di condurli dall’esperto è importante provvedere alla loro alimentazione allattandoli con latte specifico per gattini, facilmente reperibile in qualche farmacia notturna.

Preparandolo seguendo le indicazioni presenti sulla confezioni e somministrandolo tramite l’apposito biberon per cuccioli di gatto.

Gattini appena nati, abbandono e randagismo

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Imbattersi in una cucciolata di gattini appena nati non è così strano, in particolare se si abita in una zona rurale e adiacente e campi e aree verdi.

O nei pressi di una colonia felina, in particolare durante il periodo dedicato alle nascite e alle riproduzioni delle gatte stesse.

Una problematica reale a fronte dell’assenza di un programma di sterilizzazione locale dei randagi liberi di riprodursi a dismisura.

Come anticipato se ci si imbatte in una cucciolata di gattini appena nati e non vi è la presenza della madre è fondamentale attendere qualche ora l’eventuale ritorno.

La gatta potrebbe essersi allontanata per cercare cibo e per mangiare, avendo lasciato i suoi piccoli al riparo ma da soli.

Ma in caso di mancato ritorno è probabile che la gatta possa essere stata catturata oppure essere morta magari vittima di un incidente o imprigionata da qualche parte.

Meglio monitorare ulteriormente il territorio verificando la presenza di lamenti e miagolii, così da intervenire in suo soccorso se necessario.

In caso di assenza certa e dopo tre ore di attesa è utile intervenire per il bene dei cuccioli, prelevandoli accuratamente e avvolgendoli in una coperta.

Per poi condurli presso il primo centro medico veterinario più vicino così da soccorrerli adeguatamente, il medico effettuerà una serie di visite e controlli di rito.

Somministrando le cure più adeguate per i piccoli appena nati provvedendo anche al nutrimento stesso, attraverso l’allattamento artificiale.

O anche chiedendo supporto a qualche cliente o associazione che possano proporre la presenza di una balia, una gatta da poco madre e quindi in grado di allattare anche i gatti orfanelli.

Affidandoli alle sue cure per almeno un mese intero, così da crescere accumulando peso e le forze necessarie per giungere rapidamente allo svezzamento.

Gattini appena nati in casa

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La vostra gatta ha appena partorito e voi non sapete dove portare gattini appena nati? Niente paura perché se in salute se ne occuperà personalmente.

Aiutandoli a liberarsi dal sacco amniotico, lavandoli così che possano respirare e direzionandoli verso il suo ventre per la prima poppata.

Ma nei casi più estremi come ad esempio il rifiuto materno dei cuccioli, la mancanza di latte o peggio ancora la morte di mamma gatta è meglio agire.

Il proprietario dovrà intervenire provvedendo a pulire i cuccioli, se appena partoriti, tagliando il cordone ombelicale seguendo le indicazioni veterinarie.

Nel caso la clinica fosse aperta dovrà organizzare un appuntamento urgente con il medico per condurre madre, se malata, e piccoli per una visita immediata di controllo.

Ma anche per ricevere le primissime cure post parto, aiutando la madre nella gestione dei piccoli se solo un po’ inesperta.

In caso di decesso della gatta il veterinario provvederà a cercare una balia o una gatta balia che possa allattarli, come nel caso dei gattini randagi.

E in assenza di questa il proprietario verrà istruito sulla preparazione del latte per i piccoli appena nati, un prodotto artificiale acquistabile facilmente.

Un latte sintetico specifico per gattini appena nati e da somministrare con l’apposito biberon così da permettergli di nutrirsi e sopravvivere.

La tempestività è fondamentale in casi come questo, dove la fragilità dei piccoli è palpabile come la loro incapacità a sopravvivere autonomamente.

Come tutti i cuccioli appena nati dovranno necessariamente contare sull’aiuto esterno del proprietario e sul suo amore.

Cure e attenzioni casalinghe, cosa fare

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Una volta fatto ritorno a casa il proprietario dovrà organizzare la dimora in funzione della nuova presenza, creando uno spazio apposito per i nuovi nati.

Preparando una grossa cuccia con una cesta capiente dove inserire tessuti e panni morbidi, aggiungendo anche delle bottiglie d’acqua calda ma non bollente.

Da sostituire con frequenza ma utili a preservare il calore e la temperatura dei più piccoli, soliti riceverlo dalle cure di mamma gatta.

Non essendo ancora autonomi non si muoveranno molto ma passeranno tutto il loro tempo a sonnecchiare al caldo nella cesta, gli uni accanto agli altri.

Il proprietario dovrà provvedere personalmente alla preparazione del latte e del biberon, come anticipato in commercio sono presenti una serie di prodotti specifici.

Un latte artificiale rapido da preparare e dosare, i gattini andranno sollevati e allatti singolarmente, magari avvolti in un piccolo panno morbido.

Una sostanza adatta al loro sistema digerente al contrario del latte vaccino di mucca non adatto per il loro benessere personale.

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Dovranno nutrirsi in modo confortevole sentendosi protetti, per questo qualche coccola e carezza sulla pancina potrà aiutare il procedimento e la digestione stessa.

I cuccioli mangiano con molta frequenza, le poppate sono tante da affrontare durante tutto l’arco delle ventiquattro ore, un procedimento lungo e impegnativo.

Ma indispensabile per garantirgli la sopravvivenza e una crescita adeguata, in particolare a fronte dell’evidente assenza delle cure materne.

Ogni giorno i piccoli andranno pesati così da monitorare la loro crescita appuntando il peso sopra un quaderno, verificando se stanno mangiando a sufficienza.

Un altro passaggio importante è la stimolazione dei bisogni fisiologici dei piccoli, un procedimento naturale che mamma gatta favorisce lavando la zona perianale dei cuccioli.

Il proprietario dovrà sostituirla anche in questo momento importante pulendo la parte con un batuffolo imbevuto con acqua tiepida o caldina.

In questo modo i piccoli potranno liberarsi adeguatamente evitando inutili blocchi intestinali e dolori addominali.

Durante queste prime delicate fasi il veterinario andrà consultato con frequenza, in particolare in caso di dubbio o di comportamenti anomali.

Dopo il primo mese di vita, come agire

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Superato il primo mese di vita i piccoli avranno guadagnato peso, aperto gli occhietti e imparato a muoversi autonomamente.

Le poppate inizieranno a diradarsi e il latte cederà lentamente il testimone al cibo semiliquido per poi giungere ai pasti di produzione di elevata qualità.

Anche in questo caso il proprietario dovrà sostituirsi alla madre preparando del cibo umido per cuccioli allungato con acqua tiepida e offerto in un piattino basso.

In questo modo i piccoli potranno annusarlo e giocarci, magari inserendo una zampina che potranno ripulire autonomamente assaggiando al contempo il nuovo prodotto.

Il proprietario potrà immergere un dito nel cibo per poi spalmarlo delicatamente sul muso dei gattini, ma non sul naso, così che possano assaporarlo.

Quando i piccoli avranno finalmente raggiunto lo svezzamento, intorno ai due mesi di età, potranno nutrirsi autonomamente mangiando direttamente dalla ciotola.

Il proprietario dovrà offrirgli porzioni adeguate di cibo umido e secco per cuccioli, specifico per la loro età e le loro esigenze fisiche ed energetiche.

Agevolando una crescita sana, equilibrata e piena di vitalità, componenti fondamentali perché i gattini sviluppino muscolatura e ossatura forti.

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Che gli permettano di muoversi, giocare, correre e saltare senza paura e difficoltà, trasformandoli da cuccioli indifesi in giovani gattini forti e autonomi.

Il proprietario dovrà assicurargli anche le cure le visite veterinarie necessarie per la loro salute ed eventualmente la sterilizzazione in età adulta.

I piccoli potranno affrontare la vita con slancio e saranno pronti per un’eventuale adozione che andrà verificata dallo stesso proprietario, attraverso controlli pre e post affido.

Valutando accuratamente l’ambiente e le famiglie che accoglieranno i cuccioli da lui cresciuti con tanta passione e impegno personale.

Un percorso faticoso ma pieno di soddisfazioni e che avrà contribuito a creare un legame forte con i gattini che rimarranno al suo fianco.

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