German Rex, colori e caratteristiche del manto: particolarità e cosa sapere

Quanto conosciamo il German Rex? Una sua particolarità tipica è il pelo: scopriamo insieme i colori, la consistenza e come prendersene cura

Cosa sappiamo dei colori del German Rex? Ecco qualche informazione che ci aiuterà a capire quali sono le sfumature tipiche dello standard, le caratteristiche del manto e come ce ne possiamo prendere cura.

German Rex: sfumature e colori

esemplare german rex bianco

Esemplare di German Rex, fonte: Instagram, german_rex.de

Quali sono le tipicità del pelo del German Rex? Cominciamo ad analizzare quella che risalta più all’occhio: i colori. Quali sono le sfumature ammesse dallo standard di razza? Ci sono moltissimi colori riconosciuti.

Eccone un elenco più o meno completo:

  • fulvo
  • blu
  • marrone
  • grigio
  • bianco
  • champagne
  • argento
  • tutti questi colori possono anche essere tempestati di macchioline sparse o sfumature diverse lungo tutto il corpo
  • a volte è possibile anche scovare esemplari bicolori.

Le tonalità non consentite invece sono:

  • cioccolato
  • cannella
  • lilla
  • cerbiatto

Pelo del German Rex: caratteristiche

german rex colorato

Esemplare di German Rex, fonte: Instagram, germanx_rex.de

Cosa sappiamo invece in generale del pelo del German Rex? Una tipicità di primaria importanza che risalta a prima vista è la tipologia: il suo manto, diversamente da come avviene di solito, si presenta riccio, dalle mille onde.

Da dove viene questo dettaglio? Secondo alcuni studiosi, sembrerebbe proprio che il pelo del German Rex sia sempre stato caratterizzato da questa peculiarità.

A dimostrazione di ciò, si può andare a scavare nelle sua storia più remota. La Dottoressa Rose Scheuer-Karpin nella lontana metà del 1900 fece un ritrovamento “strano”: trovò un gattino dal pelo riccio riccio, che non riusciva ad attribuire ad alcuna razza all’epoca conosciuta.

Dal momento che si innamorò di quell’esemplare, decise di provare degli accoppiamento per vedere di che tipologia fosse il gene grazie al quale si era sviluppato il pelo riccioluto.

Dopo vari accoppiamenti, si è giunti ad una conclusione. Il German Rex aveva (ed ha) il gene del pelo riccio dominante, a differenza invece di altri gatti, come il Devon Rex o il Cornish Rex che, pur avendo in comune con lui molte caratteristiche fisiche, fra cui lo stesso manto ondulato, presentavano (e presentano) tale gene come recessivo.

Mano a mano che si procedeva con gli incroci, tale teoria trovava sempre più conferme: tutti i gattini nascevano con questa tipologia di pelo riccio, inconsueta e particolare.

Ecco, allora, che questo elemento è stato definito come il tratto distintivo del German Rex, il quale da lì a pochi anni divenne appunto una vera e propria razza che ottenne, col tempo, anche qualche riconoscimento ufficiale.

Cura e attenzioni: come si tratta il pelo riccio?

cucciolo in completo relax

Esemplare di German Rex, fonte: Instagram, german_rex.de

Il pelo del German Rex deve essere trattato con cura, delicatezza e attenzione. Si presenta di media lunghezza: fortunatamente, dunque, la sua toelettatura non ci farà impazzire, o almeno non troppo!

Una spazzolata a settimana potrebbe essere sufficiente per mantenere il pelo pulito, morbido e libero da eventuali nodi che potrebbero formarsi. Ma, all’occorrenza, si può ovviamente pensare di provvedere più spesso a pettinarlo.

Ricordiamoci sempre di trattare il pelo con prudenza e raffinatezza, utilizzando gli appositi strumenti adatti allo scopo.

Sappiamo, inoltre, quanto il gatto solitamente non ami particolarmente essere sottoposto a pratiche che lo costringono a stare immobile mentre l’umano lo “stressa”. Lui vuole essere indipendente e autonomo, dunque dobbiamo fare molta attenzione a come trattarlo!

Farlo abituare fin da piccolino alle spazzole, però, potrebbe essere un buon metodo per mettergli in testa che tutto ciò che facciamo è solo e soltanto per il suo bene.

Quindi: perché controllare costantemente il pelo del nostro German Rex? Questo può aiutarci non solo a favorire il suo stato di benessere fisico e psichico, ma può anche evitare l’intrusione di eventuali corpi estranei annidati nel pelo e che, una volta arrivati alla pelle, potrebbero irritare o provocare infiammazioni.

Inoltre, essendo il gatto è un animale che, per quanto gli è possibile, cerca di provvedere autonomamente alla propria igiene personale, sappiamo che tenderà a leccarsi quotidianamente. Questo “auto-bagno”, però, non è sempre positivo!

Sicuramente tale processo lo aiuta a portare via i residui di sporcizia depositati sul suo manto, ma d’altra parte potrebbe fargli ingerire sostanze nocive o semplicemente un’eccessiva quantità di pelo morto.

Sappiamo, inoltre, quanto sia facile la formazione delle palle di pelo. I peli morti che non riescono a staccarsi completamente dalla cute e rimangono attaccati agli altri ancora “vivi” possono provocare delle conseguenze spiacevoli se ingeriti.

Sarebbe il caso, allora, di aiutare il nostro piccolo amico come meglio possiamo. Ad esempio, spazzolare spesso il felino è quello che ci vuole per rendere la sua vita più serena ed evitare che si creino situazioni da recuperare!

Prevenire è pur sempre meglio che curare. Dunque, ecco perché è importante tenere sempre sotto controllo il manto del gatto, la sua pelle, il suo corpo in generale. La sua salute psico-fisica deve essere al centro della nostra (e della sua!) attenzione.

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